(Adnkronos) – "Il sottosegretario di Stato alla Cultura, Prof. Vittorio Sgarbi ha esercitato attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo, come specificate in motivazione, a favore di soggetti pubblici e privati, in violazione" della legge Frattini sul conflitto di interesse. Lo scrive l'Antitrust nella delibera pubblicata sul suo bollettino settimanale. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Antitrust: “Sottosegretario Sgarbi ha esercitato attività di critico violando legge Frattini”
Flavio Insinna e il messaggio per Fabrizio Frizzi: “Non andremo a fare festa ma tu ci sei sempre”
(Adnkronos) – "Cinque Febbraio. lo so che stasera non andremo a fare festa ma Tu ci sei sempre. Ciao Fratellone". Così in un messaggio sui social Flavio Insinna ricorda il compleanno di Fabrizio Frizzi, pubblicando a corredo del post la fotografia di una tazza stretta tra le mani dov'è stampata la foto del compianto conduttore morto 6 anni fa all'età di 60 anni. Sullo sfondo un quadro con un mare azzurrissimo e due barchette a vela che viaggiano appaiate. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Inter-Juve, lanci di bottiglie e bombe carta dopo partita: due arresti e 50 Daspo
(Adnkronos) – Due tifosi interisti sono stati arrestati ieri al termine della partita Inter-Juve, verso mezzanotte e mezza, e 50 Daspo sono stati emessi dal questore di Milano, Giuseppe Petronzi. Al termine del match i pullman dei club di tifosi bianconeri sono stati scortati dalle forze dell’ordine all’esterno del parcheggio ospiti dello stadio Meazza a Milano e, giunti in via Harar, all’altezza di via Pinerolo, sono stati oggetto di un fitto lancio di bottiglie da parte di tifosi interisti che hanno agito a volto coperto. Gli stessi hanno anche lanciato delle bombe carta in direzione dei mezzi delle forze dell’ordine e dei pullman stessi, causando il danneggiamento di un veicolo del reparto mobile della polizia di Stato. La questura di Milano ha immediatamente inviato contingenti, a supporto delle forze dell’ordine impegnate nella scorta tifosi, che hanno bloccato 50 tifosi interisti in via Pinerolo rinvenendo anche bastoni cinture e tirapugni in un’area verde nei pressi di via Ippodromo. Tutti i 50 tifosi nerazzurri sono stati accompagnati in questura: due di loro, un 22enne e un 24enne, sono stati arrestati e 48 sono stati denunciati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il questore Petronzi, dopo quello già emesso a un tifoso juventino prima dell’inizio della partita, ha emesso un Daspo nei confronti di tutti i 50 supporters interisti. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Italia-Giappone, Meloni visita il santuario shintoista Meiji – Video
(Adnkronos) – La premier Giorgia Meloni, nell’ambito della sua missione in Giappone dove tra l'altro è previsto il passaggio di consegne alla guida del G7 con il premeir Kishida, ha fatto tappa al santuario Meiji dove ha seguito un percorso aperto in via straordinaria in occasione della sua visita a Tokyo. Il santuario con il suo grande parco intorno è una delle attrazioni maggiori della capitale e di tutto il Giappone, visitato da milioni di persone ogni anno. Il cuore del sito, costruito all'inizio del XX secolo, è il tempio shintoista dedicato al 122esimo imperatore giapponese, Meiji, e alla sua consorte, l’imperatrice Shoken, considerati i modernizzatori del Giappone. L’Imperatore morì a 59 anni e poco dopo la moglie Shoken decise di togliersi la vita. Il tempio, opera dell'architetto Ito Chuta, venne terminato e consacrato nel 1920. Durante il secondo conflitto mondiale, come gran parte di Tokyo e del Giappone, venne quasi completamente raso al suolo e nel 1958 fu avviata una sua radicale ristrutturazione. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Grammy, Taylor Swift nella storia: suo per la quarta volta il premio per il miglior album dell’anno
(Adnkronos) – Taylor Swift vince per la quarta volta ai Grammy il premio per il miglior l'album dell'anno per 'Midnights', diventando nei 66 anni di storia del premio, la prima a vincere quattro trofei in questa categoria. Con 'Midnights' la pop star batte colleghi del calibro di Frank Sinatra, Stevie Wonder e Paul Simon, che si fermarono tutti a tre premi. Il premio per la miglior canzone è andato invece a Billie Eilish con 'What Was I Made For?' mentre per la 'Miglior registrazione dell'anno' è stata premiata Miley Cyrus per 'Flowers'. Il premio è stato consegnato da Celine Dion, si legge nel 'Times', che non ha fatto apparizioni pubbliche di recente da quando le è stata diagnosticata la sindrome della persona rigida nel 2022. Dion è stata presentata dal conduttore Trevor Noah dopo l'esecuzione di Billy Joel della sua prima nuova canzone. tra 17 anni. La Dion ha tenuto un discorso commovente sul potere della musica, apparendo sinceramente felice di essere su quel palco, prima di consegnare la statua per il premio più grande della serata. Dopo aver vinto, Swift ha abbracciato con entusiasmo i suoi collaboratori e ne ha portati diversi, tra cui il produttore Jack Antonoff e l'ingegnere del suono Laura Sisk, sul palco mentre accettava il suo premio storico. La cantante dei 'Midnights' ha ringraziato i suoi produttori, incluso Antonoff, e ha puntato i riflettori sulla sua collega candidata all'Album dell'anno e amica, Lana Del Rey, che è presente nel brano di Midnights 'Snow on the Beach' e ha concluso il suo discorso ringraziando i suoi fan e dicendo che era entusiasta di esibirsi a Tokyo, la prossima tappa del suo 'Eras Tour'. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
E’ morto Antonio Paolucci, ex ministro dei Beni culturali aveva 84 anni
(Adnkronos) – Lo storico dell'arte Antonio Paolucci, ministro per i Beni culturali nel governo Dini, già soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e direttore dei Musei Vaticani, è morto a Firenze all'età di 84 anni. Nato a Rimini il 29 settembre 1939, Paolucci si era laureato in storia dell'arte nel 1964 con Roberto Longhi, iniziando la sua carriera nell'Amministrazione statale come funzionario del ministero della Pubblica Istruzione (cui fino al 1975 spettavano le competenze in seguito devolute al Ministero della Cultura) nel 1969, avvicinandosi al mondo delle soprintendenze. Dal 1980 Paolucci ha rivestito il ruolo di soprintendente prima a Venezia, poi a Verona, a Mantova e infine a Firenze, dove è stato soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici (diventata poi Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino) ed essere nominato anche Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana sino al collocamento a riposo per raggiunti limiti d'età, avvenuto nel 2006. Dal gennaio 1995 al maggio 1996 ha ricoperto la carica di ministro per i Beni culturali e ambientali durante il governo presieduto da Lamberto Dini. Dopo il terremoto che ha colpito l'Umbria e le Marche nel 1997 è stato nominato commissario straordinario del governo per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi. Nel novembre 2007 è stato nominato da Papa Benedetto XVI direttore dei Musei Vaticani, rimanendo in carica fino al luglio 2016, quando Papa Francesco scelse il suo successore, Barbara Jatta, entrata in carica il 1º gennaio 2017, che nei precedenti sei mesi lo ha affiancato come vicedirettrice. Nel 2018 è stato nominato presidente della Commissione di indirizzo per il concorso di progettazione internazionale propedeutico alla ricostruzione della Basilica di San Benedetto da Norcia gravemente danneggiata dal sisma dell'Italia centrale del 2016. Per i meriti conseguiti nell'ambito della sua attività culturale, Paolucci è stato inoltre eletto Accademico ordinario dall'Accademia delle arti del disegno di Firenze. Nel 2007 era stato incaricato dal ministro Francesco Rutelli di far parte dei quattro membri esperti che hanno affiancato Salvatore Settis nel coordinare i lavori del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Stop giorni di sole, tornano pioggia e neve: ecco da quando
(Adnkronos) – Stop giornate di sole, arriva il maltempo sull'Italia. Nel corso della settimana appena iniziata una perturbazione si avvicinerà al nostro Paese portando con sé un carico di pioggia e neve, dopo un lungo periodo governato dall'anticiclone Zeus che ha impedito alle perturbazioni atlantiche di avvicinarsi al nostro Paese. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, comunica che è in arrivo una svolta dopo un lungo periodo di dominio anticiclonico che iniziava a destare qualche preoccupazione, tra temperature davvero fin troppo miti (pianure settentrionali escluse), inquinamento, siccità e mancanza di neve anche sulle nostre montagne, proprio nel cuore dell'Inverno. La data, secondo gli ultimi aggiornamenti, che vedrebbe la fine del dominio dell'anticiclone è quella di venerdì 9 febbraio, con una recrudescenza dei fenomeni più intensi nel corso del prossimo weekend: la causa va ricercata nella pulsazione di una vasta depressione (ciclone) in discesa dal Nord Atlantico, sospinta da correnti d'aria fredde ed instabili di origine polare, in grado di pilotare una perturbazione intensa dapprima verso l'Europa occidentale e poi anche verso l'Italia. Un cambiamento palpabile inizierà a farsi sentire già entro la giornata di martedì 6: le correnti d'aria dirette verso il territorio italiano diventeranno progressivamente più umide. Di conseguenza, le regioni settentrionali e le zone tirreniche del Centro assisteranno a un contesto più grigio, dovuto principalmente alla maggiore presenza di foschie, fitte nebbie e di strati di nuvole medio/basse. Gli ultimi aggiornamenti confermano il ritorno delle precipitazioni, anche copiose, con piogge battenti a partire dalle regioni del Centro-Nord nel corso del prossimo weekend; tuttavia, sarà interessante notare che, nonostante questi mutamenti, le temperature manterranno inizialmente valori sempre piuttosto miti per la stagione in corso, tant'è che le previste nevicate coinvolgeranno quote piuttosto alte. L'Inverno potrebbe dunque prendersi una rivincita dopo una prima parte di stagione davvero anomala e caratterizzata da pochissime precipitazioni. NEL DETTAGLIO Lunedì 5. Al nord: in prevalenza soleggiato salvo nebbie; nubi in Liguria. Al centro: cielo a tratti molto nuvoloso, anche coperto sull’alta Toscana. Al sud: soleggiato e mite. Martedì 6. Al nord: coperto e anche nebbioso in pianura, coperto in Liguria con occasionali piovaschi. Al centro: piovaschi in Toscana, più asciutto altrove. Al sud: bel tempo prevalente. Mercoledì 7. Al nord: cielo in prevalenza coperto, foschie in pianura, piogge deboli in Liguria. Al centro: più nubi ovunque, piovaschi sull'alta Toscana. Al sud: aumento delle nubi. Tendenza. Si avvicina una perturbazione tra giovedì e venerdì, maltempo in estensione dal Nord verso il resto del Paese. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanremo 2024, Fiorello e Amadeus inaugurano Aristonello all’alba
(Adnkronos) – Sveglia alle 5 e taglio del nastro per inaugurare l'Aristonello a Sanremo. Fiorello e Amadeus all'alba, nella puntata di Viva Rai2 che di fatto avvia la settimana del Festival di Sanremo 2024, aprono ufficialmente il glass che ospiterà Fiorello e il suo gruppo. Amadeus impreziosisce la trasmissione di oggi con una successiva apparizione nelle improbabili vesti di un rocker, con chiodo e finta chioma ribelle. "Verrò in sala con questa parrucca, te la porterò e farai l'annuncio serio di un cantante", la proposta di Fiorello che Amadeus è 'costretto' ad accettare. Inevitabile parlare del collegamento andato in scena ieri con Fazio Fazio a Che tempo che fa sul Nove. Fiorello ironizza sul futuro di Amadeus nell'emittente del gruppo Discovery: "Il Nove ha comprato Sanremo. Ha comprato tutta la città". Nel glass, con Amadeus ospite al tavolo, Fiorello accoglie anche Alessia Marcuzzi, la sua co-conduttrice per la settimana in cui animerà la notte post-festival. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Cile, incendi nella regione di Valparaiso: bilancio sale a 112 morti
(Adnkronos) – Sono almeno 112 i morti a causa degli incendi boschivi in Cile, nella regione di Valparaíso. Lo hanno reso noto le autorità locali, come riporta la Bbc. Il presidente Gabriel Boric ha dichiarato lo stato d'emergenza, assicurando che saranno mobilitate "tutte le risorse necessarie". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Nuovi raid Usa: “Colpiti missili Houthi nello Yemen”
(Adnkronos) – Le forze Usa confermano nuovi raid nel quadro delle operazioni contro gli Houthi dello Yemen. "Il 4 febbraio, intorno alle 5.30 ora di Sana'a, le forze del Comando Centrale Usa hanno effettuato raid per autodifesa contro un missile da crociera degli Houthi per un attacco terrestre – si legge in una nota diffusa nelle ultime ore dal Centcom – Dalle 10.30 le forze Usa hanno colpito quattro missili da crociera antinave, tutti pronti per essere lanciati contro navi nel Mar Rosso". Le forze Usa hanno "individuato i missili in aree dello Yemen controllate dagli Houthi e stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi della Marina Usa e i mercantili nella regione". Il Centcom evidenzia come si tratti di operazioni per "proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump e la morte di Soleimani, lui non dimentica: “Israele si defilò all’ultimo”
(Adnkronos) – Proprio il giorno in cui il Wall Street Journal pubblica un'intervista a Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale del governo di Benjamin Netanyahu, in cui l'esponente dell'estrema destra israeliana attacca Joe Biden e dice che "se ci fosse Trump al potere, il comportamento degli Stati Uniti sarebbe completamente diverso", l'ex presidente americano ripete l'accusa a Israele di essersi defilato all'ultimo momento dall'operazione americana nella quale fu ucciso in Iraq il generale iraniano Qassem Soleimani nel gennaio 2020. L'occasione è un'intervista a Fox News. "Quando abbiamo preso Soleimani, sapete che Israele avrebbe dovuto essere con noi. Ma due giorni prima hanno detto che non potevano più farlo", si è lamentato Trump. Già dopo l'attacco di Hamas il 7 ottobre, l'ex presidente aveva dichiarato di "non aver mai dimenticato che Bibi Netanyahu ci ha mollato", riferendosi all'uccisione di Soleimani. Un alto funzionario della sicurezza israeliana ha confermato che Netanyahu si ritirò all'ultimo momento dall'operazione americana nella quale fu ucciso Soleimani. "L'operazione per assassinare Soleimani era in preparazione da vari mesi. All'ultimo momento Netanyahu ci ha ripensato per paura di una rappresaglia iraniana. C'era una finestra di opportunità non ripetibile e Trump decise che, se Netanyahu aveva paura di farlo, lui lo avrebbe fatto. Ed è quello che è successo", ha detto l'alto funzionario all'emittente israeliana Channel 12. "Israele ha fornito informazioni cruciali e gli Stati Uniti hanno realizzato l'assassinio", ha precisato. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sos per 50 miliardi di api ingannate dal caldo
(Adnkronos) – Le temperature ben al di sopra della norma e le ripetute giornate di sole di questo febbraio anomalo ingannano 50 miliardi di api presenti sul territorio nazionale che si sono risvegliate in anticipo per la finta primavera. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di un inverno bollente dopo un 2023 che ha fatto registrare la caduta del 14% di precipitazioni in meno e una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. Le temperature fino a 20 gradi, da Aosta a Palermo, fanno uscire dagli alveari le api che però – sottolinea la Coldiretti – rischiano di morire di freddo se sorprese fuori dalle arnie quando le temperature si abbassano al calare del sole. Peraltro – continua la Coldiretti – la sostanziale carenza di fioriture fa consumare energie, senza che ci siano raccolti, con l’ulteriore problema della siccità e della conseguente carenza idrica. Così i produttori sono costretti ad intervenire con alimentazione zuccherina, per sostenere le famiglie di api, che rischiano perdite consistenti.
In pericolo c’è la produzione di miele dopo che il raccolto del 2023 in Italia è stimato attorno ai 15 milioni di chili, fra i più poveri del decennio schiacciato dagli eventi estremi frutto della progressiva tropicalizzazione del clima. Il ruolo delle api peraltro va ben oltre la produzione di miele, tre colture alimentari su quattro (75%) dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra cui le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri e i meloni. In media una singola ape – precisa la Coldiretti – visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. La situazione delle api nostrane rappresenta dunque un indicatore dello stato di salute dell’ambiente ma anche un campanello d’allarme delle eventuali criticità e difficoltà dell’ambiente. Il caldo fuori stagione infatti – sottolinea la Coldiretti – favorisce in tutte le piante il risveglio anticipato, anche le fioriture anticipate, come per le mimose in anticipo di oltre un mese rispetto alla data dell’8 marzo, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. A preoccupare – continua la Coldiretti – è anche la siccità che mette a rischio le semine di cereali, legumi, ortaggi ma anche il foraggio nei pascoli che risulta in netto calo. La mancanza di acqua provoca ripercussioni anche sui costi per le imprese aumentati anche a causa del rialzo delle quotazioni del foraggio mentre in Puglia siccità e venti di scirocco con alti tassi di umidità hanno ridotto anche la produzione di carciofi del 60% mentre in Sicilia e Sardegna si segnalano difficoltà allo sviluppo di frutta e ortaggi con le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente per la carenza di acqua. C’è – precisa la Coldiretti – scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud con apice nelle isole, che non è certo normale nel mese di gennaio. Negli invasi della regione Sardegna il primo gennaio c’era il 21% di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre in quelli della Sicilia a gennaio 2024 il deficit è del 13% rispetto all’anno precedente secondo le analisi Coldiretti sui dati dei Dipartimenti Idrografici Regionali. Ed è preoccupante anche la situazione dei bacini della Puglia con oltre 119 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso secondo l’Anbi che evidenzia criticità anche nel centro Italia. Dall’Abruzzo dove non c’è neve al Lazio dove i laghi rimangono in condizioni critiche così come grave risulta la condizione del fiume Tevere, dall’Umbria dove il lago Trasimeno resta 18 centimetri più basso rispetto al minimo livello “vitale” alle Marche dove scendono i livelli dei fiumi Potenza, Esino, Sentino, Tronto e Nera e sui monti non c’è neve ma – rileva la Coldiretti – si aggrava anche la condizione dei fiumi in Toscana secondo l’Osservatorio Anbi. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Social in ufficio, le 10 regole d’oro per i dipendenti e i rischi (che corrono)
(Adnkronos) – L'uso sempre più disinvolto e diffuso dei social ha un impatto anche sul mondo del lavoro. Sono infatti sempre più frequenti i casi di pronunce giudiziali connesse al loro inappropriato utilizzo, suscitando riflessioni cruciali sulle dinamiche aziendali. A questo tema il gruppo intersettoriale direttori del personale – Human resources directors association (Gidp – hrda) ha dedicato un incontro dal titolo 'Gestire l’uso dei social network dentro e fuori l’azienda: problematiche e limiti' che ha visto la partecipazione di Marina Verderajme, presidente nazionale Gidp/Hrda e di Alessandro Daverio e Pasquale Zumbo, avvocati dello studio legale Daverio&Florio. In mancanza di una normativa legale specifica, si stanno sviluppando ipotesi di lavoro tese a ricercare, per il tramite di regolamenti aziendali, un difficile equilibrio tra privacy dei dipendenti, loro diritto ad esprimere liberamente il pensiero e la legittima tutela degli interessi aziendali. Questo approccio mira a disciplinare i diversi ambiti come, ad esempio il divieto, di difficile attuazione, di usare i social durante le ore lavorative o di generare commistioni tra l’immagine dell’azienda e le opinioni personali dei dipendenti, cercando di demarcare la linea di confine tra libera espressione del pensiero dei singoli lavoratori e diritto all’immagine dell’azienda. Oppure a delineare le modalità di controllo sugli strumenti di lavoro come tablet e cellulari o a impedire l'installazione di social network su dispositivi aziendali. "Il mancato rispetto – ha dichiarato Alessandro Daverio, avvocato dello Studio Daverio&Florio – di una o più di queste regole, che ciascuna azienda può introdurre, può avere conseguenze diverse a seconda della gravità dell'inadempienza. Senza dubbio, l’interesse maggiormente tutelato risulta essere quello all’immagine ed al prestigio aziendale". "Le sanzioni più severe nel rapporto di lavoro, compreso il licenziamento, si applicano quando l’azienda percepisca o si trovi a constatare che il proprio nome è associato a comportamenti o affermazioni non in linea con valori condivisi dalla comunità e ancora di più quando vi sia un effettivo danno alla propria reputazione", prosegue Pasquale Zumbo, avvocato dello studio Daverio&Florio. Anche alla luce dei precedenti giurisprudenziali, nel corso del dibattito è emerso che le ipotesi più frequenti che possono dar luogo a provvedimenti disciplinari (compreso il licenziamento) possono essere la diffamazione ai danni dell’azienda o di suoi esponenti a mezzo social network, comportamenti extra-lavorativi che incidono sul rapporto di lavoro (ad. es. il caso di un dipendente che sui propri social network inneggia all’odio razziale) o condotte gravemente negligenti come, ad esempio, dedicare la maggior parte del tempo lavoro all’utilizzo e alla frequentazione dei social network. "Viviamo – osserva Marina Verderajme – in un’era di iperconnessione in cui i social rappresentano per molti un luogo privilegiato di relazioni e comunicazione. E' fondamentale accompagnare le persone in azienda nella consapevolezza dei rischi e delle opportunità di tali canali attraverso percorsi di formazione e codici comportamentali condivisi. Gidp è attiva in tal senso a supporto dei propri soci con l'organizzazione di seminari informativi e incontri. Con il supporto dello studio Daverio e Florio, è stato elaborato il 'Decalogo per un corretto uso dei social in azienda' che rappresenta una sintesi operativa di esperienza, giurisprudenza e buone pratiche, sia per le aziende che per i dipendenti”. 1) Documentarsi su eventuali indicazioni o codici etici che regolamentino l’uso dei social network a livello aziendale. 2.) Restare neutrali nelle comunicazioni che possono avere un impatto anche indiretto sull’immagine dell’azienda. 3) Evitare la divulgazione di informazioni (documenti, foto, contatti) che potrebbero essere sottoposti a vincoli di riservatezza e confidenzialità. 4) Distinguere chiaramente account personali da quelli professionali. 5) Usare i social network durante le ore di lavoro solo se strettamente necessario e per un tempo che sia limitato e coerente con le specifiche mansioni svolte. 6) Rappresentare fatti in modo obiettivo e rispettoso, evitando espressioni offensive. 7) Avere cura di evitare tutte le commistioni che possano far confondere il pensiero della persona che lo esprime con l’immagine dell’azienda. 8) Utilizzare i filtri per limitare l’accesso al post ad una cerchia ridotta di soggetti, tutelandone la riservatezza. 9) Utilizzare i social con la stessa attenzione che si dovrebbero adottare nelle relazioni della vita reale senza farsi prendere la mano dall’immediatezza dello strumento. 10) Sviluppare una consapevolezza critica nell'uso dei social, attraverso formazione e pratiche consapevoli. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Italia-Giappone, Meloni: “Collaborazione in espansione su tutti i fronti”
(Adnkronos) – "Grande ammirazione per il Giappone", Paese che è "fonte di ispirazione per chi, come me, crede che il ruolo della politica sia quello di interpretare l’interesse nazionale e l’identità più profonda di un popolo, sostenendo allo stesso tempo la convivenza pacifica e l’ordine internazionale basato su regole". Lo dice Giorgia Meloni in un'intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shinbun in occasione della sua visita a Tokyo. La presidente del Consiglio fa riferimento al 'partenariato strategico' lanciato con il premier Kishida che oggi incontrerà e spiega: "La nostra collaborazione si sta espandendo su tutti i fronti e il mio obiettivo per i prossimi anni è sostenere questo importante rilancio. Penso in particolare al lancio di un meccanismo strutturato di consultazione politica e di sicurezza, al rafforzamento dei partenariati industriali soprattutto nei settori ad alta tecnologia e all'attuazione di progetti congiunti di ricerca scientifica". Meloni ricorda gli accordi bilaterali su previdenza sociale, vacanze-lavoro e coproduzione di film e sottolinea: "Intendo inoltre sostenere l'impulso dato alla nostra collaborazione nel settore della difesa con l'avvio del programma per lo sviluppo di un velivolo multiruolo di sesta generazione insieme al Regno Unito, incoraggiando altri progetti di comune interesse". Nell'intervista, la premier parla anche del rapporto con la Cina: "Il memorandum 'Belt and road initiative' è stato firmato da un governo precedente, in un contesto internazionale diverso, e non ha creato i benefici sperati", per questo "ho deciso di non prorogarne la durata dopo la scadenza e di reindirizzare la collaborazione con Pechino verso strumenti più specifici e idonei a raggiungere migliori risultati economici per entrambi" ma "senza l’ampia condivisione strategica che comporta l’appartenenza alla 'Belt and road initiative'". La presidente del Consiglio ribadisce la posizione dell'Italia sull'Ucraina: "Il sostegno dell’Italia all’Ucraina è stato – e rimarrà – incrollabile", perché "si tratta anche di tutelare il nostro interesse nazionale, perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa". Meloni sottolinea il fatto che "l'arma più grande che abbiamo a nostra disposizione è l'unità della nostra azione" e, a proposito della questione energetica, "l’Italia ha rapidamente assicurato una chiara, e necessaria, diversificazione delle sue forniture (in precedenza largamente dipendenti dalla Russia) e del suo mix energetico, dimostrando la capacità delle nostre democrazie di gestire le situazioni di crisi e contrastare i ricatti. Se ci si aspettava che il sostegno a Kiev crollasse, di certo non è stato così". "In questi mesi il governo ha giocato un ruolo chiave a Bruxelles, facendo sentire con autorevolezza la voce dell’Italia e contribuendo al dibattito sui grandi temi", afferma la premier. "Riguardo alle migrazioni, abbiamo presentato apertamente la nostra posizione su come gestire il fenomeno migratorio in modo 'globale', privilegiando la dimensione esterna come modalità per limitare le partenze. Questo approccio è stato progressivamente condiviso dagli altri Stati membri e dalle istituzioni dell’Ue, ed è stato approvato dal Consiglio europeo. Si è trattato di una vera e propria 'svolta culturale', incentrata sulla necessità di creare partenariati globali con i Paesi di origine e di transito che riguardino non solo la migrazione ma soprattutto la creazione delle condizioni per prevenire in primo luogo le partenze", sottolinea la premier. "Tra i passi avanti concreti più significativi che sono stati compiuti, vorrei citare il Memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia e i nuovi accordi che la Commissione Europea sta negoziando, in primis con l’Egitto, nonché le diverse iniziative dell’Ue per contrastare il traffico dei migranti, come emerge dalla conferenza internazionale dello scorso novembre e dalle nuove proposte legislative dell’Ue in materia. Mi riferisco anche ai nuovi importanti fondi per la dimensione interna ed esterna previsti dalla revisione del quadro finanziario pluriennale, adottata dal Consiglio europeo il 1° febbraio di quest'anno". Poi, a una domanda sul fatto che i partiti di destra come AfD in Germania, Rn in Francia e il Partito per la libertà in Olanda stanno guadagnando popolarità in Europa, Meloni risponde che "ogni nazione europea ha le proprie dinamiche politiche, che solo in parte possono essere attribuite a tendenze generali". "Sono tuttavia convinta, e la mia azione politica si è sempre ispirata a questa convinzione, che i popoli del nostro continente vogliono un’Europa che sappia giocare un ruolo da protagonista sulla scena globale, senza tradire o prevaricare le identità nazionali – afferma Meloni – Intendo continuare a lavorare per un’Europa che sia un colosso politico e non burocratico, cioè capace di raccogliere le sfide che richiedono l’unità tra le nazioni del continente, lasciando invece ai governi nazionali il compito di affrontare quelle politiche che possono essere attuate al meglio dalle istituzioni più vicine ai cittadini". Per il G7 in Italia, "oltre al Summit che si terrà in Puglia dal 13 al 15 giugno, la nostra presidenza prevede un intenso calendario di incontri ed eventi istituzionali. Ospiteremo 20 incontri ministeriali, affrontando questioni di grande importanza", dice Meloni nell'intervista. I temi sul tavolo dei leader saranno il sostegno all’Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, le relazioni con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti con un focus particolare sull'Indo-Pacifico e sull'Africa, spiega la presidente del Consiglio ricordando l'impegno per il piano Mattei. "L’Italia concentrerà inoltre gli sforzi su questioni chiave come la migrazione, il clima, la salute globale, la sicurezza energetica, la sicurezza alimentare e le sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione", sottolinea. Grande spazio al tavolo dei leader troverà la questione Intelligenza artificiale. Meloni ricorda l'Hiroshima AI process' e sottolinea: "Svilupperemo ulteriormente questo lavoro per garantire che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, tenendo conto dei principi etici fondamentali dell’umanità"; "intendiamo focalizzare l'attenzione dei nostri partner sull'impatto dell'IA sul mondo del lavoro, coinvolgendo non solo le aziende ma anche la società civile e i sindacati per dare risposte a quello che rappresenta un rischio concreto per i nostri lavoratori". Altro aspetto, quello delle fake news: "Le false informazioni costituiscono una parte importante della guerra ibrida, che mette a rischio la coesione delle nostre democrazie. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e, allo stesso tempo, garantendo la libertà di espressione, che è un pilastro fondante delle nostre democrazie", dice Meloni. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ostaggi Israele, Netanyahu-Hamas muro contro muro: accordo lontano
(Adnkronos) –
Hamas verso il no all'accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi proposto a Parigi. Le posizioni rimangono distanti. Hamas, secondo le news che trapelano, continua a chiedere il ritiro di Israele da Gaza con garanzie sulla fine della guerra e, inoltre, punta a ottenere la liberazione di un maggior numero di detenuti palestinesi rispetto a quanto prospettato. A quanto ha riferito l'emittente israeliana Kan, parlando di una fonte citata dal quotidiano al-Quds, Hamas ritiene al momento che non si è arrivati all'inizio di un accordo. Il no di Hamas non è stato formalizzato nella giornata del 4 febbraio, ritenuta una giornata chiave nel dialogo. In un primo momento, il 'verdetto' sembrava destinato ad arrivare per le 19 di domenica. In realtà, alla deadline non è arrivata nessuna indicazione ufficiale. Le due parti rimangono lontane e la mediazione continua a rimanere complessa. Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, non si sposta dalla posizione già nota_ intende chiedere solide garanzie per la fine della guerra ed il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia. Un'altra fonte vicina ad Hamas dice alla tv palestinese Quds news network che le parti non sono affatto vicine ad un accordo e che il gruppo insiste per la fine della guerra come punto di partenza. Da Tel Aviv, nessuna apertura nelle dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu: "L'obiettivo fondamentale è prima di tutto l'eliminazione di Hamas". Per questo, riguardo al possibile accordo per il rilascio degli ostaggi, il premier israeliano ribadisce che "non accetteremo ogni accordo, a qualsiasi prezzo". Le notizie diffuse dalla stampa riguardo alla disponibilità di rilasciare un grande numero di terroristi non corrispondo al vero. Netanyahu ribadisce le tre condizioni per arrivare all'eliminazione di Hamas: la distruzione di tutti i suoi 24 battaglioni, 17 dei quali sono stati già annientati, completare le operazioni mirate nel nord e nel centro della Striscia e la neutralizzazione della rete dei tunnel, operazione "che richiede più tempo". I ministri che hanno espresso opposizione all'ipotesi di un accordo sulla liberazione degli ostaggi lo hanno fatto d'accordo con il premier, come afferma una fonte presente al consiglio dei ministri israeliano andato in scena domenica, secondo la ricostruzione del quotidiano Haaretz. Netanyahu ha detto ai suoi ministri di escludere il rilascio di migliaia di detenuti palestinesi nell'ambito dell'accordo per la liberazione degli ostaggi che viene ora negoziato. Il punto di riferimento, ha detto, deve essere la ratio stabilita nel precedente accordo, quando furono liberati tre detenuti palestinesi per ogni ostaggio. Durante il consiglio dei ministri di domenica mattina, scrive Haaretz, Netanyahu ha anche detto che non vi sarà una totale cessazione dei combattimenti nell'ambito dell'accordo e che un cessate il fuoco permanente con il ritiro israeliano da Gaza saranno possibili solo dopo lo smantellamento del governo e le capacità militari di Hamas. Per il consigliere americano per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan l'accordo sugli ostaggi "non è dietro l'angolo". Questo tipo di negoziati, ha detto all'emittente Abc, può procedere molto lentamente fino a quando non comincia ad avanzare molto in fretta, per questo è "difficile avere tempi precisi". Le Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno ucciso negli ultimi giorni 15 soldati israeliani. E' quanto rivendicato dal portavoce del gruppo, Abu Obeida, secondo cui i suoi miliziani hanno anche distrutto 43 veicoli militari israeliani, hanno fatto saltare in aria l'ingresso di un tunnel, dove si trovavano alcuni soldati e hanno catturato 4 droni. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanremo 2024, Fazio con Amadeus e Fiorello: il messaggio alla Rai – Video
(Adnkronos) – "Grazie alla Rai per aver concesso questa possibilità, spero sia l'inizio di una ritrovata serenità di cui abbiamo tutti voglia". E' il messaggio con cui Fabio Fazio chiude il collegamento con Amadeus e Fiorello, ospiti di Che tempo che fa sul Nove. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanremo 2024, Fiorello a Fazio: “Io dopo Amadeus? No, vado su Onlyfans”
(Adnkronos) – Amadeus conduce Sanremo 2024, il quinto Festival della sua carriera, e poi si farà da parte. Fabio Fazio, in collegamento con Amadeus e Fiorello, incalza a Che tempo che fa sul Nove. "Il prossimo lo farai tu Fiorello?". "No, assolutamente. Noi apriremo una pagina su Onlyfans", la risposta. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Parigi e il referendum ‘anti-Suv’: triplicato il costo dei parcheggi
(Adnkronos) – Il 55% dei parigini hanno votato oggi a favore della proposta di triplicare le tariffe dei parcheggi per i Suv, recandosi alle urne per esprimere la propria opinione nel referendum dal titolo 'Più o meno Suv a Parigi?'. La misura, secondo il progetto del Comune di Parigi, colpirà le auto termiche o ibride sopra le 1,6 tonnellate di peso e le auto elettriche sopra le 2 tonnellate. La proposta della sindaca Anne Hidalgo prevede che i veicoli interessati dovranno pagare 18 euro l'ora per il parcheggio nei quartieri centrali, 12 euro l'ora per quello nei quartieri periferici. L'argomentazione della città a favore di una tassa più alta per i Suv è che i veicoli pesanti causano un aumento dell'inquinamento, occupano molto spazio pubblico e mettono a rischio la sicurezza stradale. La tassa si applicherebbe a turisti e visitatori, ma residenti, commercianti e servizi di assistenza potrebbero richiedere un'esenzione. Il cambiamento non si applicherebbe ai parcheggi privati. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Inter-Juve 1-0, Allegri: “Ripartire dopo settimana negativa”
(Adnkronos) – "L'Inter si è presa il match point scudetto? Non lo so se se l'è preso, noi dobbiamo continuare a fare il nostro percorso. E' stata una partita difficile, lo sapevamo, contro una squadra forte". Massimiliano Allegri analizza la partita che la sua Juventus ha perso 1-0 sul campo dell'Inter. I bianconeri scivolano a -4 dai nerazzurri, che hanno anche una partita in meno. "Il primo tempo è stato bloccato, loro hanno fatto questo gol, c'è stata un'occasione di Thuram a campo aperto, la stessa che abbiamo avuto noi con Vlahovic. Loro hanno gestito di più la palla nel primo tempo, nel secondo la partita si è spaccata, ci sono state occasioni da una parte e dall'altra, è stata più divertente da vedere, poi loro hanno grande qualità, quando ripartono hanno precisione", dice Allegri a Dazn. "Noi su questo dobbiamo assolutamente migliorare, però non ho da rimproverare niente ai ragazzi, solo da complimentarmi per quello che hanno fatto. Ora bisogna mettere da parte questa settimana che è stata negativa, che nell'arco della stagione c'è sempre, bisogna ridurla a una settimana e ripartire con l'Udinese", aggiunge. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina-Russia, Zelensky: “Non finiremo nell’impero di Putin”
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"Non saremo parte dell'impero di Putin". Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, a 2 anni dall'inizio della guerra con la Russia risponde alle domande del direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, analizzando lo scenario attuale del conflitto e le prospettive in un quadro fortemente legato al sostegno che Kiev riceve dai partner internazionali. "L'Italia è con noi", dice Zelensky soffermandosi in particolare sul rapporto con Roma, costruito quando a Palazzo Chigi c'era Mario Draghi e mantenuto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Zelensky ripensa all'inizio della guerra. "Sembra sia passata un'eternità. I primi giorni erano diversi, la gente era scioccata all'inizio dell'invasione, con gli attacchi sulle città. Ora è diverso: abbiamo cominciato a difendere la nostra terra e le nostre famiglie, non avevamo alternative. Ora il paese sa cos'è la guerra: molte famiglie hanno perso i propri cari, ci sono i feriti, molti sono al fronte. Ma non siamo soli, siamo riusciti a unire i leader mondiali", dice il presidente ucraino. "Dopo 2 anni è importante aver difeso il nostro stato, circa il 26% del territorio nazionale è ancora sotto occupazione, ma vediamo che l'esercito russo non riesce a avanzare in maniera significativa: li abbiamo fermati", afferma Zelensky. "Oggi l'Ucraina è più vicina all'Europa e ha un esercito più forte, è dotata di mezzi occidentali: siamo più esperti. Siamo un po' stanchi a volte, a volte forse arroganti. Ma non possiamo concedere alla Russia di prevalere", prosegue. "Non ho mai pensato di mollare, sono ucraino: amo e difendo il paese, è il mio dovere. Non si può credere alla vittoria del male, noi vinceremo", dice ancora. I 50 miliardi stanziati dall'Europa "sono un aiuto molto importante. Senza, la difesa diventa impossibile. Senza questi soldi, possiamo perdere ciò che abbiamo perché la Russia non si fermerà". E' cruciale il sostegno degli Stati Uniti. Se Donald Trump dovesse vincere le elezioni presidenziali e diventare presidente, cambierebbe il rapporto tra Washington e Kiev? "Noi tutti viviamo in una realtà in cui ogni giorno cambia qualcosa. Dobbiamo trovare le possibilità per lavorare insieme. Voglio credere e sperare che se ci saranno cambiamenti negli Usa, la linea rimanga la stessa. Nel partito repubblicano ci sono voci radicali ma anche tante persone che supportano l'Ucraina. E' il popolo degli Stati Uniti che decide: se gli Usa intendono diminuire l'assistenza all'Ucraina, allora ci sarà un nuovo assetto geopolitico. Putin sfonderà la nostra difesa e andrà avanti, non si fermerà facilmente". L'Ucraina si aspettava risultati decisamente migliori dalla controffensiva condotta lo scorso anno. Zelensky, però, non esprime un giudizio totalmente negativo: "Non direi che la controffensiva non ha funzionato. L'operazione marina ha prodotto risultati positivi, la Russia ha perso molte navi e ha perso la prevalenza nel Mar Nero. Siamo riusciti ad aprire un corridoio per il grano. C'è uno stallo nella guerra sul terreno, è mancato qualcosa: ci sono ritardi negli equipaggiamenti e i ritardi significano errori. Combattiamo contro terroristi che hanno uno degli eserciti più potenti del mondo, non bastano le munizioni e servono mezzi moderni". Si discute del ruolo del generale Valerii Zaluzhny, comandante delle forze armate, e dell'ipotesi di una sua rimozione. I contrasti tra il generale e Zelensky sono al centro di indiscrezioni sempre più frequenti. "E' una questione che riguarda le persone che devono guidare l'Ucraina. Un reset è necessario, un ricambio di una serie di dirigenti e non solo nel settore militare. Sto riflettendo su questo ricambio, ma non si può dire che si può ripartire dopo aver sostituito una sola persona", dice il presidente. "E' una questione che riguarda tutto il gruppo dirigente, una macchina grande e complessa. Dobbiamo spingere tutti nella stessa direzione, convinti della vittoria. Non possiamo essere scoraggiati e farci cadere le braccia, dobbiamo avere le energie giuste: le negatività vanno lasciate a casa. Non possiamo assumere atteggiamenti rinunciatari, quando parlo di ripartenza e ricambio ho in mente qualcosa di serio. Non riguarda una singola persona, ma la direzione della leadership del paese", ribadisce. Davanti c'è un nemico che vuole distruggere Kiev: "La Russia non vuole la pace, la pace per loro significa sconfitta. Il loro compito è la distruzione completa dell'Ucraina. L'obiettivo principale di Putin è privarci dell'indipendenza, vuole che l'ucraina sia parte del suo impero. Noi abbiamo proposto una formula di pace, ho concordato con la Svizzera che lì si terrà il primo summit: analizzeremo e svilupperemo i punti del piano per arrivare ad una pace giusta, il documento sarà proposto a tutto il mondo, Russia compresa". Il messaggio all'Europa è chiaro: "Quando la guerra arriva a casa tua, è impossibile e inammissibile abituarsi. Una parte degli ucraini si sta abituando ed è un errore ed è ingiusto nei confronti di chi è al fronte. Questo vale anche per l'Europa: il fronte può arrivare dove sei tu se non sostieni chi combatte. E quando la guerra arriverà, nessuno sarà pronto. Gli eserciti europei non sono pronti, ci saranno migliaia di persone che migreranno. Come si difenderà l'Europa? Dov'è la garanzia che la Nato agirà prontamente? Chi ne parla? Nessuno". "Ci sarà una guerra globale con tante perdite. Bisogna compiere in anticipo alcuni passi per mettere al sicuro i propri paesi e la propria gente, sostenere l'Ucraina significa fermare i russi qui da noi. Ecco cosa bisogna fare. Se non è detto che Putin verrà da voi, non è detto nemmeno che non verrà…", dice ancora. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)