(Adnkronos) – "Lo abbiamo detto anche al ministro della Salute Schillaci: se non si cambia il sistema delle retribuzioni e delle indennità a tutti coloro che lavorano nell'area dell'Emergenza-urgenza, retribuzioni che riconoscano il palese lavoro usurante, condizioni proibitive, stress che poi comporta anche responsabilità medico-legali, ci sarà la fuga dei medici dall'Emergenza-urgenza". Così all'Adnkronos Salute Antonino Giarratano, presidente della Siaarti – Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, a margine del 78esimo Congresso nazionale della società scientifica in corso a Napoli, commenta i dati del 7° Rapporto Gimbe sul Servizio sanitario nazionale. "Se non si cambia il sistema dei contenziosi legali e della responsabilità professionale – avverte Giarratano – è inevitabile che, nonostante la vocazione, ci saranno sempre meno medici che sceglieranno di operare in Emergenza-urgenza". Il Rapporto Gimbe del presidente Cartabellotta "affronta il nodo delle specializzazioni – spiega Giarratano – tema che riguarda tutte le scuole, tra cui quella della Emergenza-urgenza, area in cui il problema non è strutturale o di adesione, ma deriva dal fatto che il territorio non funziona, e quindi assistiamo all'assalto nei pronto soccorso. Un aspetto che limiterà per sempre, qualunque indennità si possa concedere alla medicina d'Emergenza-urgenza, l'accesso di medici in questa area". Il tasso di giovani medici che aderiscono alla Scuola di specializzazione in Anestesia e rianimazione "che rinuncia dopo il primo anno è molto basso. Quindi non parlerei di crisi di vocazione", precisa Giarratano. "Abbiamo l'immediatezza di salvare una vita umana, ma il vero problema è correlato alla qualità di vita che poi si deve condurre per svolgere la professione". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanità, Giarratano (Siaarti): “Incentivi a medici o sarà fuga da emergenza-urgenza”
Alice De André debutta alla regia: “Un consiglio di papà Cristiano? Non cantare”
(Adnkronos) – "Un consiglio da mio padre Cristiano? Sorridendo mi ha sempre detto: nella vita fai quello che vuoi ma non cantare". Alice De André, attrice, presentatrice ed educatrice teatrale, nipote di Fabrizio De André, si racconta all'Adnkronos presentando il suo debutto alla regia con lo spettacolo teatrale 'Take Me Aut, l'eroe che è in me', in scena al Teatro Gerolamo di Milano il 19 ottobre alle 20. Nato dalla collaborazione con la Fondazione Un Futuro per l'Asperger Onlus, lo spettacolo, che ha già debuttato a giugno, è il risultato di un laboratorio teatrale della Scuola Futuro Lavoro, parte della Fondazione stessa, e vede protagonisti i suoi talentuosi ragazzi. Lo spettacolo, racconta Alice, "parla dell'importanza dell'unicità e del valore delle diversità, di quanto sia prezioso ciò che ci rende diversi, senza la necessità di conformarci alla società attuale. Allo stesso tempo, lo spettacolo evidenzia anche quanto siamo simili nelle nostre paure e gioie". Il punto di partenza è la figura dell'eroe che "abbiamo cercato di umanizzare". Lavorare con i ragazzi della fondazione, per Alice, è stato un'esperienza di crescita reciproca: "Sono cresciuta molto grazie alla loro purezza, una qualità che noi adulti tendiamo a perdere con le sovrastrutture che ci imponiamo. Loro sono liberi, autentici e dicono quello che pensano. Vederli così genuini, salire sul palco per la prima volta davanti a 200 persone, pur non essendo attori, è stato incredibile. Mi hanno insegnato la leggerezza". Ma chi è l'eore che si cerca di umanizzare? "Un eroe è una persona capace di guardarsi dentro, senza paura di ciò che trova, e di usare questa conoscenza per fare del bene a sé stessa e agli altri. Essere sinceri con se stessi richiede coraggio, ed è già un atto eroico. Mi sono sentita un'eroina tante volte, soprattutto considerando la mia infanzia difficile. Essere qui a parlarne mi rende fiera e i miei eroi sono questi nove ragazzi". Portare il cognome De André è per Alice un onore ma non è stato sempre facile: "Il problema non è il cognome ma l'ignoranza di chi fa continui paragoni, come se fossi un'estensione di mio nonno. Io sono un'altra persona, con il mio percorso. Portare questo cognome è un onore immenso, ma è difficile gestire le aspettative degli altri. Mi chiedono sempre quanto sono stata influenzata da mio nonno, come se non avessi una mia identità artistica. E c'è chi si aspetta che io canti, come se fosse un obbligo". Per esorcizzare questa pressione, Alice ha scelto la stand-up comedy, creando un pezzo comico che è stato però spesso frainteso. "Mio padre mi ha consigliato di riderci su. Lui l'ha apprezzato molto, altri invece hanno pensato che stessi sputando sul cognome di mio nonno, cosa che non farei mai. Mio padre, come me, ha trasformato questa pressione in qualcosa di utile. Anche lui ha dovuto affrontare i paragoni, ma con 'De André canta De André' ha dato una sua interpretazione al repertorio di mio nonno, portandolo anche a un pubblico più giovane". Insomma ad Alice la musica piace ma non canta: "Sono cresciuta immersa nella musica, e la uso anche nello spettacolo con i ragazzi. Semplicemente, non è mai stata la mia vocazione". Le canzoni preferite del nonno? "Cantata da mio padre amo ascoltare 'Verranno a chiederti del nostro amore'. Mi ha raccontato che mio nonno la cantò a mia nonna la notte in cui si lasciarono. Mio padre la canta con una tale emozione che mi commuove ogni volta. Di mio nonno, sono legata a 'Oceano', perché è il motivo per cui mi chiamo Alice. Queste canzoni rappresentano un legame più diretto con lui". E come Faber, anche Alice si pone grandi obiettivi: "Come mio nonno, sento la vocazione di dare voce a chi non ne ha, o a chi non gliene viene data. Sensibilizzare, questo è il mio obiettivo". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Paolini eliminata da Zheng, delusione nei quarti di Wuhan
(Adnkronos) – Delusione per Jasmine Paolini. La tennista azzurra oggi 11 ottobre è stata eliminata ai quarti di finale del torneo Wta Wuhan. L'azzurra, numero 6 del mondo, è stata battuta in tre set dalla cinese Qinwen Zheng, numero 7, con il punteggio di 6-2, 3-6, 6-3 in due ore e un quarto di gioco. La cinese affronterà in semifinale la connazionale Whang, che ha superatoin rimonta Alexandrova, eliminata in tre set. Nell'altra semifinale si sfideranno invece la numero uno del mondo Aryna Sabalenka e Coco Gauff, numero 4 Wta, che hanno eliminato rispettivamente le polacche Frech e Linette. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Libia, Franci (Aeneas): “Tripoli blocca nostro progetto aeroporto, governo ci aiuti a fare chiarezza”
(Adnkronos) – Tripoli ritarda o blocca i pagamenti di somme già anticipate nell'ambito del progetto per la ricostruzione dell'aeroporto della capitale libica, serve che venga fatta chiarezza e che il governo italiano, "come ha sempre fatto, ci aiuti a superare questa fase di stallo, con la presenza determinante della premier Giorgia Meloni" al business forum italo-libico di Tripoli a fine ottobre. La denuncia arriva da Elio Franci, presidente del consorzio Aeneas, che nel 2017 si è aggiudicato il contratto per la ristrutturazione dell'aeroporto internazionale di Tripoli, un progetto "strategico" per la ricostruzione della Libia devastata dalla guerra civile tra l'est e l'ovest del Paese. "Dopo le varie peripezie della guerra e del Covid, noi abbiamo ricominciato i lavori e nel 2023 siamo entrati nella fase effettivamente operativa – ricostruisce Franci, parlando con l'Adnkronos – e prima dell'estate avevamo completato oltre il 50% delle forniture e delle installazioni". Ma improvvisamente "e inspiegabilmente, in una situazione che era abbastanza tranquilla – lamenta il presidente del consorzio – dopo il periodo estivo la controparte libica ha iniziato a ritardare i diversi pagamenti, facendo trattenute non contrattualizzate e inventando dei cavilli che non erano previsti dal contratto". "Ho sempre creduto in questo progetto che darebbe lustro all'Italia ma soprattutto dovrebbe far uscire la Libia da una situazione geopolitica ed economica per nulla stabile, perché – sottolinea – quando c'è il business il territorio è più tranquillo". E, assicura, "abbiamo continuato a credere in questo progetto, anche anticipando delle somme importanti, perché la maggior parte dei fornitori europei non voleva lavorare con la Libia, se non c'erano anticipi consistenti e garanzie adeguate". Tra l'altro, ricorda, "grazie anche ad azione di Enac, l'Italia è il primo e unico Paese europeo ad aprire voli diretti tra Libia ed Europa attraverso la tratta Roma-Tripoli, già coperta da una compagnia libica e al forum dovrebbe essere annunciato anche il collegamento di Ita airways. Sarebbe un grande incoerenza in queste circostanze non permettere ad una società italiana il completamento del progetto strategico del nuovo aeroporto internazionale di Tripoli". In questo contesto di totale incertezza e di "poca chiarezza", il presidente del consorzio Aeneas dice di "aver sempre potuto contare sulle autorità italiane, l'ambasciata a Tripoli, il ministero degli Esteri e il governo", con la premier che "ci è stata vicina in più di un'occasione". E "mi auguro che la sua presenza al business forum italo-libico che si terrà a Tripoli il 29 ottobre sia determinante per superare questa situazione di stallo e per fare chiarezza". Franci fa sapere di avere scritto "decine di lettere" alla Tpb, la società per la gestione del progetto del ministero dei Trasporti, "ma il problema non si è risolto", un problema che si trascina da anni, anche a causa di "una società libica senza esperienza che vorrebbe subentrare al nostro consorzio, che vanta lavori in 40-45 aeroporti in tutto il mondo". "La Libia va curata e va seguita", ammette Franci, rivendicando di non aver mai abbandonato il Paese in questi anni difficili, ma se le problematiche finanziarie dovessero continuare "consiglierei a tutti i miei colleghi imprenditori di usare una cautela particolare negli investimenti". Tra l'altro, sono in tanti a sottolineare che, diversamente che a Tripoli, a Bengasi, dove governa Khalifa Haftar, sembrerebbero esserci meno problemi legati al rispetto dei contratti per le imprese straniere. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sostenibilità, Tammaro (Lactalis): “Al lavoro per ridurre l’impatto del pack”
(Adnkronos) – "Come Gruppo Lactalis lavoriamo su tre direttrici per ridurre l'impatto del packaging: circolarità, scelta del giusto pack e sul concetto di comunicare e sensibilizzare la comunità in cui operiamo". Così Gianmarco Tammaro, Corporate Communication&Sustainability Manager di Lactalis, in occasione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale, a Milano. Più nel dettaglio "sono diversi i progetti che realizziamo: attività di riduzione dell'intensità dei packaging come, ad esempio, l’alleggerimento dei nostri pack; lavoriamo per incrementare la quantità di materiali riciclati all'interno dei nostri pack come abbiamo fatto col progetto R-Pet bianco opaco di Parmalat; lavoriamo sempre di più anche per comunicare le nostre attività, come abbiamo fatto nell'ambito della pubblicazione 'Categorie merceologiche'". Da questo punto di vista, "il progetto dell'Lca ci ha permesso di avere dei parametri affidabili e rendicontabili molto più facilmente spendibili verso l'esterno, come la quantità di acqua e di emissioni risparmiate da un processo di produzione". "Tutto questo si esplica con obiettivi di Gruppo, tra cui uno dei più rilevanti è che tutti i pack del Gruppo Lactalis siano riciclabili nella pratica entro il 2033. In Italia, ad esempio, abbiamo già raggiunto un tasso di riciclabilità dei nostri pack che va oltre il 90%, quindi siamo vicini al traguardo con metto anticipo", conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sostenibilità, Borgonovi (Bocconi): “Csr studi sistemi più oggettivi per diffondere cultura innovazione”
(Adnkronos) – "Il Salone organizzi al più presto gruppi di ricerca e di studi per analizzare i diversi sistemi di valutazione di impatto e arrivare a sistemi che siano più oggettivi e più coerenti con l'obiettivo di diffondere la cultura della innovazione sociale". Lo ha detto Elio Borgonovi, docente emeritus di Management Pubblico alla Bocconi, emettendo il verdetto nel ruolo di giudice al processo al salone della Csr e dell'innovazione sociale, in corso a Milano. "Nelle prossime edizioni vengano chiamati al tavolo soggetti diversi, ma il Salone resti un luogo di riflessione e non diventi un ennesimo luogo di talk show e di confronti ideologici, mantenendo la sua caratteristica di confronto di idee. Primo capo di accusa? Non colpevole, il salone non è il luogo dove le imprese o chi ha le buone pratiche può trovare consenso, ci sono altri canali. Il salone è e resta un luogo di dibattito". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Russia e Iran più vicini, Putin: “Relazioni ottime, per noi è una priorità”
(Adnkronos) –
Le relazioni con l'Iran sono "per la Russia una priorità". Vladimir Putin rafforza l'asse con Teheran incontrando per la prima volta il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ad Ashgabat, in Turkmenistan, in un colloquio durato un'ora. "E le relazioni si stanno sviluppando molto bene. Quest'anno assistiamo a una crescita dell'interscambio", ha aggiunto il presidente. Putin ha anche parlato dell'istituzione "irreversibile" di un nuovo ordine mondiale, lontano dal dominio degli Stati Uniti. A confermare la convergenza tra Russia e Iran è stato anche il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian, che ha annunciato la firma di un Trattato di partnership strategica che dovrebbe essere firmato a margine del vertice dei Brics, la prossima settimana a Kazan, come ha anticipato proprio il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian. "Auspico che concluderemo questo accordo durante il vertice con la Russia. Le nostre posizioni sono molto simili", ha affermato. Le relazioni bilaterali sono "strategiche e sincere" e la cooperazione "si rafforza ogni giorno di più nei settori dell'economia e della cultura". L'agenzia russa Tass ha poi precisato che tutte le procedure necessarie per la firma del Trattato sono state completate. Lo scorso 18 settembre, Putin aveva approvato la bozza dell'intesa. E lo scorso 4 ottobre l'ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali, aveva dichiarato che il documento era pronto per essere firmato. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Csr, Rellini (Regusto): “Ogni anno si sprecano 6 mln tonnellate cibo, da noi 13.000 recuperate”
(Adnkronos) – "Secondo gli ultimi dati dell’osservatorio Waste Watcher, in Italia ci sono 6 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà, mentre ogni anno vengono sprecate 6 milioni di tonnellate di cibo. Questo spreco non solo rappresenta una perdita enorme in termini economici e ambientali, ma soprattutto un'occasione mancata per aiutare chi non ha accesso al cibo". Lo ha detto Paolo Rellini, co-founder e coo di Regusto, brand della società benefit Recuperiamo, intervenendo alla 12esima edizione del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in corso a Milano. Regusto è una piattaforma Esg blockchain per la lotta allo spreco che collega il più grande ecosistema circolare italiano, formato da oltre 650 aziende e più di 1.300 enti non-profit. Attraverso la piattaforma, le aziende alimentari e non alimentari possono donare e vendere i propri prodotti, digitalizzando e tracciando l’attività in maniera trasparente. Per ogni transazione viene calcolato e monitorato l’impatto che si ottiene a livello sociale, ambientale ed economico nel territorio attraverso preziosi indicatori Esg. Indicatori che vengono calcolati attraverso algoritmi proprietari che si basano su standard di riferimento internazionali e conformi alle nuove norme europee sulla rendicontazione non finanziaria. "Attraverso la piattaforma blockchain Esg Regusto -ha aggiunto Rellini- noi cerchiamo di rispondere a questo paradosso collegando il più grande ecosistema circolare italiano, composto da un network virtuoso di oltre 2000 aziende ed enti non-profit, attivi nel recupero e ridistribuzione dei prodotti a rischio spreco". E ad oggi, "il recupero attraverso la piattaforma ha permesso di salvare 13.000 tonnellate di prodotti alimentari a rischio spreco, pari a 26 milioni di pasti equivalenti, recuperati e distribuiti alle persone in stato di povertà alimentare grazie alla rete di enti non profit attivi in tutta Italia". A livello ambientale Regusto ha permesso di evitare l’emissione di 35.000 tonnellate di Co2 grazie al mancato smaltimento del prodotto, mentre a livello economico sono stati recuperati prodotti per un valore di 34 milioni di euro. Solo nell’ultimo anno sono stati recuperate e distribuite 7.500 tonnellate di prodotti alimentari, con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente. Nello specifico, i prodotti della filiera agroalimentare più recuperati sono: ortofrutta (23%), prodotti a lunga conservazione (19%) e prodotti freschi (es. latticini, carni, ecc.) (17%). Rientrano nel recupero anche prodotti da forno, scatolame, salumi, salse spalmabili, legumi, ecc. Tra le aziende nel settore alimentare che hanno creato partnership sul recupero del potenziale spreco con Regusto, anche Esselunga, Parmacotto e Rovagnati. Tra gli enti non-profit che contribuiscono alla distribuzione dei beni recuperati ci sono Fondazione Banco Alimentare, Caritas e Croce Rossa. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Csr, Fazzari (Fater): “Inclusività è mettere al centro le persone”
(Adnkronos) – "Noi siamo partiti 5 anni fa, dichiarando come prima strategia dell'azienda 'People First', con l'ambizione di creare un posto di lavoro dove le persone tornino a lavorare ogni giorno un po’ più felici". Così Antonio Fazzari, general manager and chief operating officer di Fater, spa fondata nel 1958 da Francesco Angelini e dal 1992 joint venture paritetica tra Gruppo Angelini e Procter & Gamble, intervenendo al panel 'Verso un nuovo welfare aziendale' al Salone della Csr in corso a Milano. "All’inizio -ricorda Fazzari- questo ha generato un po' di panico perché effettivamente è difficile misurare la felicità; però poi per noi è stata una straordinaria opportunità di riorientare tutto ciò che facciamo". Così "abbiamo iniziato a condurre survey, anche se lo strumento più potente di ascolto è sedersi con una persona, guardarsi negli occhi e dire 'Come stai?, Come cambiamo l’azienda?'. Questo processo di ascolto, davvero molto intenso, ci ha dato il coraggio di fare cose importanti e anche coraggiose: la prima, quattro anni fa, che sembrava un azzardo, è stata quella di aprirci al lavoro ibrido cinque su cinque per tutte le mansioni che lo permettono, che vuol dire che in Fater le persone possono scegliere il luogo e l’orario di lavoro, che la qualità del lavoro si misura da come costruisce business e come sviluppi il tuo team. E non da dove lavori o, ancora peggio, da quanto lavori". "Questa cosa -aggiunge- è stata la prima pietra di un cambiamento più generale perché sfida ad avere fiducia nelle persone, a dar loro delega e a invertire un po’ il sistema tradizionale. Per noi è stata anche una misura di inclusività perché ad esempio i genitori di bimbi in età scolare possono andare a prendere i loro bimbi a scuola, aiutarli nei compiti e i care giver, che devono necessariamente trovare nuove soluzioni di incrocio tra vita personale e professionale, hanno potuto trovare il modo di assistere i loro genitori o i loro cari". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sostenibilità, GS1 Italy: “Analisi del ciclo di vita di 29 categorie merceologiche”
(Adnkronos) – Portare la sostenibilità al centro del dialogo tra industria, distribuzione e consumatori, condividere il know-how scientifico sulla sostenibilità e consentire a tutti gli operatori del largo consumo di farlo entrare nei processi aziendali, aumentando il loro patrimonio di conoscenze 'green' e migliorando le performance ambientali dei loro prodotti. E' questo l’obiettivo con cui GS1 Italy ha realizzato, in ambito Ecr Italia, il progetto 'Sostenibilità nelle categorie di prodotto' e il nuovo libro, che ne raccoglie i risultati, 'Sostenibilità nelle categorie. L’approccio scientifico al centro del dialogo tra industria, distribuzione e consumatore', presentati oggi a Milano in occasione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Frutto di un articolato percorso condotto insieme agli esperti dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e di Ergo, ad Antonella Altavilla, owner ADF Consulting e consulente category management per l’Academy di GS1 Italy, e alle aziende di Produzione e Distribuzione riunite nel gruppo di lavoro creato da Ecr Italia, il progetto 'Sostenibilità nelle categorie di prodotto' si è focalizzato su 29 categorie merceologiche, alimentari e non alimentari (dalle bevande all’ortofrutta, dal cura persona al petcare), rappresentative dei principali comparti del largo consumo (91,5% del totale a valore del largo consumo confezionato), individuando per ognuna alcuni prodotti di riferimento per rappresentatività e disponibilità di dati ambientali. Partendo dalle conoscenze disponibili (studi di letteratura e settoriali, banche dati, progetti di ricerca, dati primari di aziende del settore), il progetto le ha razionalizzate in un’ottica di lca (life cycle assessment), arrivando a individuare per ogni categoria merceologica i fattori che generano i maggiori impatti ambientali nelle diverse fasi del ciclo di vita. E delineando, di conseguenza, gli interventi da realizzare per rendere i prodotti più sostenibili. Un patrimonio unico di conoscenze e indicazioni utili che GS1 Italy mette a disposizione di tutte le aziende del largo consumo per favorire il loro percorso verso il miglioramento della sostenibilità e per farla diventare un elemento portante dei processi di relazione di filiera tra le aziende dell’industria e della distribuzione e nei confronti dei consumatori finali. Il progetto 'Sostenibilità nelle categorie' è frutto di un lavoro sinergico che ha visto coinvolte nel gruppo di lavoro di Ecr Italia 20 aziende del largo consumo italiano: dodici di produzione (Auricchio, Barilla, Cameo, Eridania Italia, Ferrero, Heineken, Mondelez Italia, Parmalat – Gruppo Lactalis, Procter & Gamble Italia, Red Bull, SC Johnson, Sperlari) e otto di distribuzione (Bennet – Gruppo Végé, Carrefour, Conad, Coop Italia, CRAI, Esselunga, Italbrix – Gruppo Selex, Metro). Carrefour, Coop, Ferrero, Gruppo Lactalis e Procter & Gamble hanno portato la loro testimonianza anche durante il convegno di oggi. "La capacità della singola azienda – afferma Silvia Scalia, ecr & training director di GS1 Italy – di migliorare il suo impatto ambientale agendo unicamente sulla sua dimensione interna è limitata. Occorre un approccio di filiera, con competenze diffuse, apertura al confronto e alla collaborazione, alla ricerca di sinergie e azioni di miglioramento da perseguire insieme. Con questa iniziativa Ecr Italia, insieme alle aziende associate, ha messo a disposizione di tutto il sistema strumenti pratici e concreti, su cui basare questo dialogo". "La solida struttura metodologica e scientifica dello studio, basata sull’analisi dell'lca dei prodotti, ha consentito di calcolare le prestazioni medie di varie categorie merceologiche, che sono state poi prese come benchmark di riferimento: questi indicatori di impatto, infatti, costituiscono il punto di partenza per individuare problematiche ambientali e ambiti di azione condivisi tra gli attori della filiera" spiega Fabio Iraldo, coordinatore scientifico della ricerca, professore ordinario di management alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e parte del comitato scientifico di Ergo. "Diventa chiave mettere a fattore comune i risultati degli studi lca e utilizzarli come guida nelle scelte strategiche nel management delle aziende e, ultimo ma non meno importante, per essere in grado di garantire trasparenza, correttezza e coerenza dal punto di vista scientifico nei messaggi al consumatore". L’approccio lca, basato sul ciclo di vita e sull’impronta ambientale dei prodotti, risulta fondamentale anche per garantire fondatezza e rilevanza alla comunicazione ambientale: i risultati degli studi di ciclo di vita rappresentano infatti una fonte informativa scientifica e solida su cui poter basare la propria comunicazione ambientale, sempre più richiesta e riconosciuta anche a livello normativo (nella direttiva 2005/29/EC del Parlamento europeo e del Consiglio, in standard internazionali volontari, nelle recenti proposte normative europee riguardanti i green claim). "Nella pubblicazione presentiamo una panoramica dell'attuale quadro normativo sui green claim e forniamo approfondimenti e indicazioni pratiche per poter utilizzare, correttamente ed efficacemente, i dati provenienti da studi lca in iniziative di comunicazione ambientale di prodotto, afferma Roberta Iovino, ricercatrice presso l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. "Inoltre, abbiamo analizzato le dinamiche di utilizzo dei green claim sui prodotti da parte delle aziende italiane per le 29 categorie merceologiche, utilizzando i dati forniti dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy". 'Sostenibilità nelle categorie' è un progetto che guarda al dialogo industria-distribuzione con una visione completa, offrendo una serie di strumenti concreti e azionabili che traducono le evidenze scientifiche in indicazioni pratiche che anche i non esperti possono iniziare a sperimentare. Si è partiti dall’analisi dei risultati degli studi di lca relativi a ognuna delle 29 categorie per comprendere meglio la qualità e la rilevanza degli aspetti e degli indicatori ambientali lungo tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto (approvvigionamento, design, produzione, trasporto e logistica, commercializzazione, uso e gestione del fine vita). Questo lavoro di raccolta, analisi e razionalizzazione della letteratura scientifica ha permesso di ottenere dati strutturati e affidabili, da condividere con le imprese per identificare gli elementi del ciclo di vita dei prodotti che generano maggiori criticità e ricadute negative sull’ambiente. Dalla teoria si è, poi, passati alla pratica per trasferire le buone pratiche lungo il ciclo di vita dei prodotti, applicabili anche all’interno della gestione delle categorie merceologiche. La sistematizzazione delle ricerche ha portato a individuare gli ambiti su cui le imprese possono intervenire concretamente per migliorare le performance di sostenibilità dei prodotti di ogni singola categoria, indicando le azioni di miglioramento da perseguire in ottica di filiera per ridurne gli impatti ambientali. Infine, quest’ampia base conoscitiva è stata integrata con riferimenti normativi e standard internazionali in modo da fornire alle imprese un quadro completo e 'science-based' della sostenibilità applicata lungo l’intera filiera: dalla progettazione dei prodotti e del loro packaging fino alla corretta comunicazione ambientale rivolta ai consumatori finali. Altro aspetto innovativo del progetto GS1 Italy è la volontà di supportare lo sviluppo delle competenze aziendali sui temi della sostenibilità in maniera trasversale. Per favorire il dialogo tra le parti e promuovere la crescita culturale dell’intero sistema sui temi della sostenibilità ambientale, nel progetto sono stati coinvolti i manager di differenti funzioni aziendali: dai responsabili della sostenibilità ai manager delle funzioni commerciali esperti di category management, come trade marketing, acquisti, vendite e marketing. "La sostenibilità va inserita tra gli elementi portanti delle relazioni di filiera tra Industria, Distribuzione e consumatore finale" spiega Antonella Altavilla, owner Adf consulting e consulente category management per l’academy di GS1 Italy. "I primi due attori devono lavorare insieme per ridurre l’impatto ambientale di filiera, introducendo la buone pratiche di sostenibilità nella gestione dei processi commerciali e di interfaccia che si basano sul category management omnichannel Ecr, con l'obiettivo di rendere le iniziative concrete ed esperibili dai consumatori". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Israele, l’ambasciata a Roma: “Agiamo in stretta collaborazione con Italia e Unifil
(Adnkronos) – "Israele agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l'Italia e con le forze Unifil che operano sul campo, e si rammarica per qualsiasi danno alle Nazioni Unite e alle forze non coinvolte". Lo afferma in una nota l'ambasciata israeliana a Roma dopo gli ultimi attacchi contro le postazioni di Unifil lungo la Blue Line. "Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione – afferma l'ambasciata -. Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l’incolumità dei propri cittadini". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Steven Seagal: “Morirei per Putin”. E la Russia è pronta a mandarlo in guerra
(Adnkronos) –
Steven Seagal si dice pronto a "morire per Vladimir Putin". E la Russia si prepara a mandarlo in guerra contro l'Ucraina. Il 72enne attore statunitense, dal 2016 cittadino russo, ha appena presentato il suo ultimo documentario, 'In nome della giustizia'. Seagal, protagonista di film d'azione negli anni '80 e '90, da tempo si è trasferito in Russia e ha interrotto ogni rapporto con gli Usa, dove dovrebbe pagare multe a 5 zeri per violazioni finanziarie e fiscali e dove rischia anche procedimenti per accuse di violenza sessuale. L'attore è diventato negli anni un megafono del Cremlino, guadagnandosi anche il ruolo di 'Rappresentante speciale' per motivi culturali. Seagal, presenza regolare nelle cerimonie al Cremlino e ospite anche all'ultimo insediamento di Putin a maggio, ha sostenuto sin dall'inizio l'invasione russa dell'Ucraina. Nel documentario 'In nome della giustizia', l'attore ha anche visitato territori occupati dalle forze armate russe e ha raggiunto anche la città di Mariupol. L'attore ha anche scritto una lettera a Putin, come mostra una clip dell'opera: "Ora vedremo quali sono i nostri compatrioti e i nostri amici e quali sono i nostri nemici. Io sarò sempre dalla parte del mio presidente e combatterò al sul fianco. Sono pronto a morire se necessario".
Detto, (quasi) fatto. L'annuncio di Seagal ha destato l'attenzione del partito 'Veterani di Russia' che si è messo subito a disposizione. "Vorremmo offrirle tutto il sostegno necessario in caso decidesse di prendere parte all'operazione speciale", si legge in una lettera del presidente Ildar Reziapov diffusa anche dall'agenzia Ria Novosti. Il partito ringrazia Seagal per il suo sostegno alla Russia in un momento estremamente complesso e esalta l'attore, simbolo di lealtà e patriottismo. Non è noto, al momento, se l'attore abbia deciso di sfruttare 'la chance' di arruolarsi. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Langins (Oms Europa), ‘normative al passo con sfide evoluzione professionale’
(Adnkronos) – “Una normativa globale è essenziale per garantire la salute pubblica, lo sviluppo professionale e la sicurezza dei pazienti in una realtà in grande evoluzione. I sistemi regolatori devono tenere il passo con le nuove sfide e con il cambiamento della professione medica e infermieristica”. Così Margrieta Langins, Nursing and midwifery advisor at the World health organization-Europe (Oms Europa), si è rivolta alla platea di esperti riuniti oggi a Roma al convegno internazionale ‘Sfide e priorità della professione infermieristica in Europa e nel mondo’ promosso della Federazione nazionale degli Ordini e professioni infermieristiche (Fnopi) con il patrocinio del ministero della Salute. “I regolamenti sono uno strumento cruciale per migliorare la qualità di cura e la sicurezza del paziente – spiega Langins – Il rapporto ‘Time to Act’, pubblicato 2 anni fa, ha infatti evidenziato la necessità di modernizzare le normative, evitando che siano troppo restrittive. Questo è particolarmente importante per espandere il campo di azione degli infermieri con ruoli avanzati, che altrimenti potrebbero essere limitati nel loro contributo ai servizi sanitari. In un Paese come l’Italia, con un alto livello di istruzione, siamo ottimisti riguardo alla possibilità di sviluppare pratiche infermieristiche avanzate, specialmente nei settori della cura primaria”, tenendo conto anche dell’invecchiamento della popolazione “e della salute pubblica. Questo documento è una guida preziosa per sottolineare l’importanza di implementare sistemi regolatori flessibili, basati sulle competenze e la presa in carico adeguata del paziente”. Un altro report strategico “è lo ‘State of the world’s nursing’, del 2020”. Il documento, “la più ampia raccolta di dati sull’infermieristica e l’ostetricia, da parte dell’Oms, ha portato allo sviluppo delle linee d’indirizzo strategiche per l’infermieristica e l’ostetricia basate sulle evidenze, sulla realtà – sottolinea l’esperta – In base a questi dati la regione europea sembra essere ben posizionata. Esistono ruoli infermieristici avanzati in 21 Paesi ma, scavando più a fondo, si nota che non sempre si tratta di infermieri con laurea magistrale. In alcuni casi, i corsi professionali sono accreditati, ma non raggiungono il livello che servirebbe. Anche la formazione interprofessionale è ben sviluppata, ma spesso gli infermieri non sono considerati alla pari nei team sanitari”. Sulle condizioni di lavoro “le norme son ben consolidate, con regole su salario minimo, previdenza sociale e orari di lavoro – commenta Langins – Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha messo in luce alcune sfide legate a queste condizioni e ha rafforzato la necessità di migliorarle. In questo contesto, i responsabili governativi infermieristici svolgono un ruolo cruciale nel sostenere i cambiamenti necessari”. Sulla formazione “è fondamentale verificare che i curricula siano adeguati alle nuove realtà – elenca – Per uno sviluppo professionale continuo, è essenziale che i programmi siano allineati ai ruoli e alle responsabilità degli infermieri. Anche la mobilità della forza lavoro sanitaria globale è un’altra questione rilevante e la regolamentazione svolge un ruolo cruciale nel garantire condizioni di lavoro adeguate per gli infermieri migranti”. Sulla “salute digitale, che sta trasformando la relazione tra infermiere e paziente – chiarisce Langins – è fondamentale che gli strumenti digitali siano attendibili e di alta qualità, per evitare risultati distorti che compromettano la sicurezza dei pazienti. L’uso dell’intelligenza artificiale nella documentazione infermieristica, per esempio, ha il potenziale di ridurre il carico di lavoro, ma solleva anche preoccupazioni riguardo all’autonomia decisionale degli infermieri”. Infine, relativamente alle condizioni di lavoro, “la pandemia ha portato alla luce il problema del burnout e della salute mentale tra gli infermieri. Sono stati avviati molti progetti per affrontare questi problemi, ma c’è ancora molto da fare. L’Oms – conclude – sta lanciando un’indagine globale su salute mentale e condizioni di lavoro, i cui risultati saranno fondamentali per migliorare le condizioni degli infermieri”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sale la tensione tra le due Coree, Pyongyang: “Pronti a rispondere a droni Seul”
(Adnkronos) – "La Corea del Sud ha compiuto un grave atto di provocazione politico-militare infiltrando droni a Pyongyang". Questa l'accusa del ministero degli Esteri nordcoreano pubblicata su Kcna, agenzia di stampa nazionale. "Il 3 e il 9 di questo mese, e di nuovo il 10, Seul ha invaso i cieli sopra il distretto centrale della città di Pyongyang nel cuore della notte, utilizzando aerei senza pilota per distribuire numerosi volantini di propaganda", la denuncia. "Si tratta di una palese violazione della nostra sacra sovranità e sicurezza nazionale e di una flagrante violazione del diritto internazionale", ha dichiarato la Repubblica Democratica Popolare di Corea, aggiungendo: "Consideriamo questo atto provocatorio della Corea del Sud come una grave provocazione politica e militare che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni e che deve essere risolta in conformità con il nostro diritto all'autodifesa". "Il ministero della Difesa Nazionale, lo Stato Maggiore delle Forze Armate e tutti i livelli delle forze armate hanno iniziato i preparativi per rispondere ai vari scenari di sviluppo della situazione – ha minacciato Pyongyang – con tutte le forze offensive pronte, vorremmo lanciare un severo ultimatum a Seul, se compie ancora una volta l'atto provocatorio di far volare un drone nel nostro spazio aereo passeremo immediatamente all'azione". A margine della dichiarazione, sono state pubblicate le foto del drone catturato nei pressi di Pyongyang, oltre a foto di volantini propagandistici. Seul smentisce la ricostruzione di Pyongyang, e nega di aver inviato droni al Nord. Lo riporta l'agenzia di stampa Yonhap. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump-Harris, Pennsylvania deciderà le elezioni Usa: ecco perché
(Adnkronos) –
Sondaggisti e analisti politici non hanno dubbi: sarà la Pennsylvania, più di ogni altro stato chiave, a consegnare le chiavi della Casa Bianca a Donald Trump o Kamala Harris. Parlando in numeri, una recente analisi di The Hill, il candidato, o la candidata, che il prossimo 5 novembre si aggiudicherà il Keystone State avrà l'85% di possibilità di diventare presidente. E Nate Silver, il guru dei sondaggisti americani, addirittura parla del 90% delle possibilità. La Pennsylvania infatti appare cruciale nel 'cammino' sia di Harris che di Trump verso il traguardo del numero magico, i 270 voti elettorali necessari per l'elezione a presidente nel collegio elettorale. In ogni duello per la Casa Bianca, un candidato si costruisce un 'cammino' verso la Casa Bianca, attraverso le vittorie in stati in cui il suo partito ha un tradizionale vantaggio e puntando ad un numero di vittorie negli stati contesi sufficiente ad arrivare a 270 voti elettorali. Secondo gli analisti, sia Harris che Trump potrebbero in effetti avere cammini alternativi in caso di sconfitta in Pennsylvania, ma questi gli imporrebbero di vincere in stati in cui non sono tradizionalmente favoriti. "Non prevediamo che nessuno dei due candidati possa raggiungere i 270 voti elettorali senza vincere la Pennsylvania, dove al momento sono alla pari", si legge ancora nell'analisi realizzata dal Decision Desk HQ di The Hill il cui direttore, Scott Tranter, che dà comunque ad Harris una percentuale leggermente più alta, il 52%, di vittoria.
Sono diversi i fattori che rendono la Pennsylvania così decisiva, a cominciare dal fatto che dal punto di vista demografico, economico e politico appare come un microcosmo degli interi Stati Uniti. Con un passato di forte industria manufatturiera, ora lo stato ha nuovi tipi di industrie, ma anche un ampio settore energetico, con grandi depositi di shale oil. La popolazione è in maggioranza bianca, ma con comunità di minoranze in crescita, con città industriali come Allentown che sono ora a maggioranza ispanica. La percentuale degli afroamericani è del 12%, vicina al 13% nazionale. Infine, secondo un modello ormai classico non solo negli Usa, ci sono grandi aeree urbane, come Philadelphia e Pittsburgh, che votano democratico, con le vaste aree rurali invece conservatrici. In mezzo i sobborghi del ceto medio, un tempo repubblicani ed ora che guardano a sinistra. Insomma uno stato che appare spaccato tra repubblicani e democratici, come dimostra il fatto che nel 2016 Trump ha sconfitto Hillary Clinton per 44mila e quattro anni dopo è stato sconfitto da Joe Biden per 82mila. Inoltre la Pennsylvania, quinto stato più popoloso d'America, è fra i sette stati chiave quello con il bottino di voti elettorali, 19, più ricco. Senza dimenticare che dal 1972, il Keystone State ha votato sempre per il vincitore delle presidenziali, tranne in due casi: nel 2000 quando fu Al Gore a vincere in Pennsylvania e nel 2004 quando fu vinta da John Kerry, mentre entrambe le elezioni furono vinte da George Bush. Secondo degli esempi di cammino verso la Casa Bianca della Bbc, se Harris vince Pennsylvania, Wisconsin e Michigan – negli ultimi 50 anni i tre stati della Rust Belt hanno sempre votato nello stesso modo, tranne che in due elezioni – e il distretto congressuale del Nebraska, unico stato insieme al Maine che assegna grandi elettori con il proporzionale, la democratica sarà la prossima presidente. Se invece sarà Trump a vincere in Pennsylvania, anche senza Michigan e Wisconsin ma con North Carolina e Georgia, allora sarà lui a tornare alla Casa Bianca. Se non vincesse in Pennsylvania, Trump non avrebbe alcuna possibilità di vittoria senza conquistare almeno tre stati conquistati da Biden nel 2020. Mentre per Harris una sconfitta in Pennsylvania, significherebbe dover vincere per forza o in North Carolina, che ha 16 voti elettorali ed è andata a Trump sia nel 2016 che nel 2020, o in Georgia, che ha sempre 16 voti elettorali ed è stata persa da Trump quattro anni fa per appena 11mila voti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanità, anestesisti: “Effetti antimicrobico resistenza in aumento in terapie intensive”
(Adnkronos) – "Ad oggi non solo il rischio antimicrobico resistenza c'è, ma è destinato ad aumentare sempre di più: le terapie intensive ricevono ogni giorno pazienti che sviluppano sepsi o uno shock settico, per gli effetti dell'antimicrobico resistenza. Come Siaarti pensiamo che si debba sviluppare un piano a 360 gradi, abbiamo proposto per esempio che il meccanismo del sistema del Dm70 e delle reti ospedaliere preveda anche la sepsi e lo shock settico, perché vere e proprie emergenze sanitarie che vanno affrontate con modelli organizzativi diversi. Abbiamo presentato le nostre proposte nei tavoli tecnici del ministero della Salute". Così all'Adnkronos Salute Antonino Giarratano, presidente della Siaarti – Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, a margine del 78esimo Congresso nazionale della società scientifica in corso a Napoli torna sull'impegno di Schillaci al G7 Salute di Ancona, durante il quale ha annunciato "nuove risorse per lotta all'antimicrobico resistenza". Il problema dell'antimicrobico resistenza "resterà insoluto fin tanto che tutte le discipline, le specialità e anche le professioni, compresi gli infermieri, non siederanno allo stesso tavolo per affrontarlo in maniera radicale", conclude Giarratano. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ia: digital week, per 58% milanesi fondamentale per migliori servizi a cittadino
(Adnkronos) – Il 58% dei milanesi ritiene l’Intelligenza Artificiale “fondamentale” per poter usufruire dei servizi al cittadino risparmiando tempo. Il 51% è convinto che il Comune di Milano si stia impegnando per rendere i propri servizi digitali più avanzati attraverso l’uso di AI. Sono alcuni dei risultati di un’indagine realizzata da YouGov sul rapporto dei cittadini di Milano con la trasformazione digitale del loro Comune. La survey, condotta la scorsa primavera su un campione ponderato rappresentativo della popolazione maggiorenne, è stata presentata in occasione della Milano Digital Week 2024, nell’incontro “L’evoluzione del rapporto fra istituzioni e cittadini nella transizione digitale dei servizi”, promosso dall’Amministrazione a Palazzo Reale: sono intervenuti Gaia Romani, assessora al Decentramento, quartieri e partecipazione, servizi civici generali del Comune di Milano, Layla Pavone, coordinatrice del Board Innovazione tecnologica e trasformazione digitale, Luca Curioni, direttore Citizen Experience del Comune di Milano, Elisa Stevanin, Research Manager di YouGov Italia, Gloriana Cimmino, direttore Mercato PA & Imprese di PagoPA. A quattro anni di distanza da una precedente rilevazione, svolta nel 2020, il sondaggio restituisce il quadro della progressiva adesione dei cittadini milanesi alle soluzioni online adottate da Palazzo Marino, con il sito istituzionale consultato dall’89% del campione e utilizzato come il primo canale di conoscenza dei servizi cittadini, più dei comuni motori di ricerca: nel 2020 accadeva il contrario. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Covid, Giarratano (Siaarti): “In terapia intensiva preoccupa più ondata influenza”
(Adnkronos) – "Al momento l'ondata del virus influenzale ci preoccupa più del Covid. E c'è una spiegazione: contro Sars-CoV-2 negli ultimi anni si è vaccinato con almeno 2-3 dosi il 70-80% degli anziani, pazienti fragili in generale. Invece, contro l'influenza, che quest'anno sarà particolarmente aggressiva, la popolazione a rischio è meno protetta perché non ha fatto la vaccinazione". Lo dice all'Adnkronos Salute Antonino Giarratano, presidente della Siaarti – Società italiana di anestesia, rianimazione, terapia intensiva e terapia del dolore, a margine del 78esimo Congresso nazionale della società scientifica, in corso a Napoli. "A differenza di quello che è avvenuto storicamente nelle vaccinazioni per l'influenza – spiega Giarratano – noi oggi ci troviamo con la maggior parte degli anziani e dei fragili non vaccinati o che non fanno vaccinazioni da anni. Quindi il Covid avrà sì un impatto importante, ma a preoccupare chi lavora in terapia intensiva sarà l'ondata dell'influenza che quest'anno agirà in maniera pericolosa, e quindi molto più pesante, nei confronti dei pazienti fragili e anziani". "Dal punto di vista di noi anestesisti rianimatori – conclude Giarratano – il Covid e tutte le malattie virali determinano un'insufficienza d'organo nei pazienti fragili e creeranno problemi alle terapie intensive. E' ovvio però che, siccome la popolazione per Covid si è vaccinata in una percentuale che è quadrupla o quintupla rispetto a chi si vaccina per l'influenza, il messaggio per gli anziani è: fate il richiamo per il Covid non appena sarà il momento, ma categoricamente fate anche il vaccino antinfluenzale". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Energia, Leotta (E.On): “Innovazione e consapevolezza protagoniste transizione”
(Adnkronos) – “La transizione energetica deve potersi basare su alcuni presupposti fondamentali: la leva dell’innovazione tecnologica e la consapevolezza delle persone, che sono le vere protagoniste della trasformazione in atto verso un futuro energeticamente sostenibile". Così Daniela Leotta, Chief Strategy, Sustainability&Communication Director di E.On Italia, in occasione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale, a Milano. "E' compito delle aziende come la nostra tenere conto dell’impatto sociale di questo cambiamento e della necessità di rendere sempre più evidenti i benefici per la comunità e la società in generale. Solo così lo sviluppo decentralizzato delle Fer potrà essere fluido ed efficace e la transizione sarà concreta e accessibile a tutti”, afferma. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Zaniolo torna in Nazionale: Spalletti lo convoca per la sfida a Israele
(Adnkronos) –
Nicolò Zaniolo torna in Nazionale. Il ct dell'Italia Luciano Spalletti ha infatti convocato l’ex attaccante della Roma, ora all’Atalanta, in vista della sfida contro Israele, in programma lunedì 14 ottobre al Bluenergy Stadium di Udine alle ore 20.45. Il calciatore è atteso a Coverciano nel pomeriggio e integrerà il gruppo azzurro in virtù della squalifica di Lorenzo Pellegrini, espulso ieri durante la partita contro il Belgio. Spalletti ha sempre mostrato grande fiducia verso il talento dell'Atalanta, ma i tanti problemi fisici degli ultimi anni ne hanno condizionato prestazioni e continuità, sia con i club che in Nazionale. L'ultima apparizione di Zaniolo con la maglia azzurra risale a marzo scorso, quando Nicolò fu convocato per le amichevoli contro Venezuela ed Ecuador. Una frattura del metatarso non gli ha però permesso di partecipare agli Europei in Germania, quando l'Italia fu eliminata agli ottavi di finale dalla Svizzera. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)