Cop/Mop-1. Decisioni tecniche più importanti

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1) Approvazione degli accordi di Marrakesh. L’attuale Protocollo di Kyoto ha subito modifiche e variazioni a seguito del fallimento della Cop-6 di L’Aia (novembre 2000) che stava portando al fallimento dell’intero negoziato sul protocollo di Kyoto. Per salvare dal fallimento il Protocollo furono stabilite nuove regole e nuove azioni operative che furono concordate ed approvate alla Cop-7 di Marrakesh (novembre 2001). Tali accordi, noti come «accordi di Marrakesh» hanno ricostruito il Protocollo di Kyoto su basi diverse da quelle iniziali e, dunque, dovevano essere formalmente approvati dalla Cop/Mop-1 per rendere il Protocollo di Kyoto, nella sua forma attuale, pienamente operativo anche sotto il profilo legale. L’approvazione degli accordi di Marrakesh ha significato anche l’approvazione di tutti i regolamenti finora messi a punto e la piena validità di tali regolamenti, compresi quelli per i «meccanismi flessibili» e quelli concernenti i controlli le verifiche e le sanzioni per gli inadempienti. Con una decisione a parte, dovendo prima definire alcune questioni tra cui anche le metodologie di Ipcc, sono stati poi approvati i regolamenti concernenti i «sinks» derivanti dal suolo, cambiamenti dell’uso del suolo e forestazione.

2) Contabilizzazione dei crediti di emissione. Oltre ad approvare le modalità per conteggiare, registrare, negoziare, ecc. i crediti derivanti dalla «joint implementation» dal «clean development mechanism» e dai «sinks» sono state approvate funzioni, ruoli e responsabilità delle autorità nazionali ed internazionali coinvolte nella gestione del «clean development mechanism», essendo questo meccanismo quello più delicato sia per la cooperazione tra Paesi sviluppati ed in via di sviluppo per lo sviluppo sostenibile, sia quello per gli usi distorti o non corretti che potrebbero essere illecitamente attuati.

3) Verifica, controlli e sanzioni. Il processo di controllo e sanzionatorio è fondamentale per garantire la piena efficacia del Protocollo, ma anche per garantire condizioni di equità tra chi si impegna ad attuare i propri doveri e chi, invece, non rispetta i propri doveri. Il funzionamento complessivo del processo di verifica, controllo e sanzioni è stato approvato con l’approvazione stessa degli accordi di Marrakesh. Andavano quantificati, invece, i vari aspetti di questo processo ed in particolare dell’aspetto di assistenza ed aiuto iniziale a chi fosse inadempiente per motivi di forza maggiore, rispetto a chi fosse intenzionalmente inadempiente e come bilanciare questo aspetto di aiuto o aspetto «facilitatorio» rispetto all’aspetto sanzionatorio vero e proprio, cioè l’aspetto «repressivo». L’Arabia Saudita aveva proposto di eliminare o quanto meno attenuare fortemente l’aspetto repressivo. La Cop/Mop ha, invece, deciso che tutto il processo dovesse rimanere così come era stato concordato negli «accordi di Marrakesh», ma tale decisione non era pregiudizievole del diritto di ciascun Paese di richiedere emendamenti, purché questi emendamenti fossero presentati nelle forme dovute e poi discussi ed approvati dalla Cop/Mop stessa.