In un video il miracolo delle farfalle

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Enrico Stella, 88 anni, ha pubblicato questo video in cui sono protagoniste 12 specie di farfalle, colte soprattutto al momento della schiusa, o al primo volo, o mentre si accoppiano. Un atto d’amore verso la natura

«I tre cittadini» diventano lettura musicata

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Disponibile il video con la lettura musicata del piccolo manuale di educazione ambientale. Una fiaba di cui avevamo già dato notizia, ed ora un video con la lettura musicata del piccolo manuale di educazione ambientale la riporta all’attenzione del pubblico

Il piano Xylella si chiama ecocidio

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Un Piano di emergenza che va avanti, inefficace, da 8 anni. Un piano che non sta salvando gli ulivi ma li sta distruggendo.

Documentario Ispra fa il punto su 20 anni di trapianti di Posidonia oceanica

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Così come accade per le foreste sulla terra, anche in mare è possibile recuperare le prateria di Posidonia oceanica danneggiate. Grazie al progetto europeo Life Seposso, coordinato dall’Ispra, è stato realizzato per la prima volta in Italia e nel Mediterraneo un monitoraggio nazionale delle attività di trapianto eseguite negli ultimi 20 anni.

Bolsonaro programma lo sterminio degli indios

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Coiab (Coordenação das Organizações Indígenas da Amazônia Brasileira), Opi (Observatório dos Direitos Humanos dos Povos Indígenas Isolados e de Recente Contato) e Survival International hanno diffuso oggi un nuovo video per denunciare il piano di Bolsonaro. Chiedono al governo brasiliano di rinnovare le ordinanze di protezione territoriale, di sfrattare tutti gli invasori, di proteggere efficacemente queste terre e di fermare il genocidio in Brasile #StopBrazilsGenocide.

 

(Fonte Survival international)

Il suolo conta

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Oggi, Giornata mondiale della Terra, vede un moltiplicarsi di iniziative, di presentazione e di progetti. Esiste anche un incontro ad alto livello fra cui Cina, Russia e Stati Uniti. Ma non sapremo mai quanto c’è di politica e di reale impegno

Irpinia80 – Viaggio nella terra che resiste

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È un docufilm realizzato in occasione del 40° anniversario del terremoto del 23 novembre 1980. Protagonista di questo viaggio è una terra, l’Irpinia, che resiste pur mostrando ancora oggi i segni indelebili di quelle ferite

Napoli, l’amore al tempo del Coronavirus

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Napoli è sempre Napoli, una capitale in tutti i sensi. Soprattutto in creatività. E spiega così la voglia di tornare a vivere dopo l’isolamento forzato. E come si risponde a questo appello, a chi vuole imporre la distanza di sicurezza e limitare le uscite?

Le strade della fiaba, le interviste

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Straordinaria e opportuna iniziativa a Bari. La globalizzazione, le campagne che lasciano il posto alle fabbriche, la tecnologia che subentra a lavori manuali, le palestre che cacciano i giochi in strada dei bambini. Inascoltati i vecchi prima importanti «persone di consiglio», scacciate le ninfe e le fate e i folletti che trovavano ristoro nelle fontane e nelle grotte, morti i narratori popolari, i cantastorie che si muovevano di fiera in fiera e morta, travolta dall’informazione veloce, l’antichissima «arte orale del fabulare», l’arte universale del racconto

Intervista a Laura Marchetti


Laura Marchetti, professoressa di didattica delle culture all’Università di Foggia e coordinatrice scientifica del progetto «Le strade della fiaba», spiega il Convegno glocale svoltosi a Bari e avente come obiettivo quello di una nuova posizione teorica della fiaba popolare e una ricollocazione all’interno dell’identità culturale europea candidandola nella lista dei beni immateriali dell’Unesco.

Elsa Sciancalepore le ha chiesto perché è necessario conoscere e ripercorrere le strade della fiaba.

Due domande ad Aldo Patruno

Aldo Patruno, direttore del Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia spiega, nell’ambito del convegno «Le strade della fiaba», come il paesaggio caratterizzi la fiaba, definisce come la comunità si identifichi con i paesaggi culturali, declinati in attrattori culturali.

Elsa Sciancalepore gli ha chiesto perché il convegno glocale in Puglia e cosa si è fatto e quali gli sviluppi futuri in argomento.

Ed inoltre Elsa Sciancalepore gli ha chiesto come il paesaggio fa da cornice alla fiaba e in che modo la caratterizza.

Misurare la spiaggia per gestire la costa

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«Erosione costiera e misure di mitigazione» è il convegno, organizzato dalla Società italiana di geologia ambientale (Sigea), dall’Università degli studi di Bari «Aldo Moro» – Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali, dall’Ordine dei geologi della Puglia (Org) e che si svolgerà domani presso l’Aula Magna del Palazzo di Scienze della Terra, Campus Universitario di Bari.

Rappresenta un’occasione per fare il punto sulle tecniche e sulle politiche di mitigazione della fascia costiera, elemento ambientale di grande valenza sostenibile e di ritorno turistico importante.

Molti gli interventi che si snoderanno durante la Sessione mattutina, pomeridiana e la Tavola rotonda, fra questi c’è la relazione di Enzo Pranzini, dell’Università di Firenze, la sua relazione si intitola: «Misurare la spiaggia per gestire la costa». Il video che presentiamo fa parte della sua relazione.

R. V. G.

Difficile liberarsi dalla miseria…

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La Tradescanzia viola, o pianta della miseria, cresce ovunque, resiste al caldo e al freddo (non al gelo…), richiede poca acqua ed è veramente difficile riuscire a farla morire…

In questa foto di Pina Catino, la nostra storica fotografa, il quadro generale è triste, ben si accorda alla pianta. Mille sono le associazioni mentali, le considerazioni ma la miseria le comprende tutte. Dai muri scrostati, ad un ombrello rotto, ad un porta vasi senza più vasi, ad un cappello di una padrona che non lo usa più…

Ma la pianta è sempre un segnale di vita che sopravvive a tutto.

I. L.

Taglio di alberi, è ora di intervenire

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Troppi allarmi e troppe voci anche sui social richiedono chiarimenti e soprattutto azioni da parte della Pubblica amministrazione

La Natura ci chiede di «tornare umani»

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In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, il Wwf ha lanciato un video che chiede qualche minuto di attenzione. La Natura, voce narrante e fuori campo, racconta all’uomo tutto quello che sta scomparendo. «Let’s become really human again»

La Natura ci chiede di «tornare umani» e proteggerla, prima che sia troppo tardi. Il video dà voce alle querce, alle betulle, alle sequoie e alle palme che hanno ricoperto la Terra per miliardi di anni, producendo ossigeno dall’anidride carbonica e trasformando il Pianeta in un vero paradiso di biodiversità. Le mangrovie, le barriere coralline e le alghe proteggono le coste e la natura marina, mentre le paludi ci difendono dalle alluvioni e ci forniscono l’acqua da bene. Pesci, meduse, cavallucci marini, delfini, balene e squali popolano i mari da molto tempo prima che mettessimo piede sul Pianeta; gli insetti permettono che dai nostri terreni si possano ricavare frutti e quindi cibo. Una grande varietà di uccelli ci ricorda quante volte siamo stati intrattenuti dal loro canto, poi si passa ai grandi mammiferi terrestri come gli elefanti, i lupi, i leoni, i gorilla e le giraffe: protagonisti delle storie che hanno segnato i primi anni delle nostre vite, dato forma ai nostri sogni, colorato i nostri libri e arricchito le nostre menti.

Troppe specie, però, sono in pericolo e in pochi anni il Pianeta rischia di perdere la sua biodiversità. Già il 60% delle specie animali è scomparso a causa dell’impatto dell’uomo sulla natura. Ma se scompare la natura allora scompariremo anche noi uomini, perché siamo noi ad avere bisogno della natura, ancora più di quanto la natura abbia bisogno di noi.

 

(Fonte Wwf)

Sta scomparendo il Ghiacciaio dei Forni

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A metà dell’Ottocento copriva una superficie di circa 20 chilometri quadrati, oggi invece si estende per poco più di 10 chilometri quadrati. Se non cambierà la situazione climatica, entro fine secolo il ghiacciaio si ridurrà a pezzetti di ghiaccio

Canapa, una risorsa pulita per un’economia circolare

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Conclusi i lavori ad Acquaviva delle Fonti (Ba)

L’evento organizzato da «Laverdevia» e da Agri Acquaviva ha visto la co-partecipazione di Fertileva, del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), del Centro di eccellenza di Ateneo per la sostenibilità «Sustainability center» dell’Università degli studi di Bari «Aldo Moro» e il patrocinio del comune di Acquaviva delle Fonti (Ba).

R. V. G.

Così la canapa aiuta il terreno

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Una breve introduzione della problematica fatta da Marcello Mastrorilli del Crea

La canapa, un successo italiano

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Il convegno di Acquaviva delle Fonti (Bari), che si svolge il 10 novembre, farà il punto della situazione

Matera città geosito

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Più di ogni altra città, rappresenta una delle realtà in cui l’uomo si è adattato all’ambiente naturale modificandolo nei termini essenziali per trovare sopravvivenza e sussistenza

Tap, ultima beffa

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Ormai l’Italia è un cappello abbandonato di una bella signora su una sedia sfondata. In troppi si sono seduti ed ognuno ha preso qualcosa. In troppi hanno ingannato con promesse non mantenute. Ma il danno è ad un Paese che ha aggravato i suoi problemi. Dietro gli schieramenti c’è un manipolo di affaristi che giocano con la buona fede delle persone. Tap, ultima beffa. E l’ambiente continua ad essere un pretesto di cui tutti si servono e nessuno considera realmente.

I. L.

Diario di Tonnara

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La comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro, trova espressione in questo film, tratto dall’omonimo libro di Ninni Ravazza, Edizione Magenes, produzione e una distribuzione Istituto Luce Cinecittà.

Un inno alla fatica del vivere, ma anche alla naturale propensione di una comunità alla tradizione e al rito. Rais, tonnare e tonnaroti rappresentano il centro da cui si dipanano i racconti di un tempo passato che grazie al potere del cinema riemerge magicamente dall’oblio.

Un documentario che si fa interprete di storie di mare, che sono della Sicilia e del mondo. E che attraverso le immagini di repertorio di maestri come De Seta, Quilici, Alliata, trattate con il rispetto della passione, racconta un pezzo profondo di storia del nostro cinema.

Un tempo e un cinema che a volte possiamo sentire perduti, e che invece questo film ci restituisce presenti, contemporanei, accanto a noi.

La regia è di Giovanni Zoppeddu.

R. V. G.