Recenti eventi di moria, presumibilmente dovuti alle elevate temperature dell’acqua, hanno ridotto considerevolmente la densità delle popolazioni di gorgonia rossa, minacciandone la sopravvivenza
Nelle profondità dei nostri mari vive ancorato al fondale roccioso uno degli organismi più affascinanti ed incantevoli tra le specie sessili: la gorgonia rossa. Appartenente al phylum degli Cnidari, la gorgonia forma splendidi ventagli con fitte ramificazioni irregolari, spesso fuse tra loro, di un colore inconfondibile, rosso purpureo. Spesso alcune ramificazioni e soprattutto le loro estremità sono di colore giallo brillante. I rami sono flessibili e si dipartono da un asse principale la cui base può raggiungere 3-4 centimetri di diametro. I ventagli più maestosi possono raggiungere l’impressionante altezza di 1 metro.
La gorgonia rossa predilige ambienti profondi, a partire da 20 m di profondità, come falesie e piattaforme coralligene. Sotto particolari condizioni ambientali, Paramuricea clavata può formare vere e proprie foreste di ventagli ramificati, che danno vita ad uno degli scenari più spettacolari del Mediterraneo. Le numerose ramificazioni sono orientate in senso perpendicolare alla corrente principale del sito per captare lo zooplancton di cui i polipi della gorgonia si nutrono. A loro volta i polipi sono preda di alcuni nudibranchi, come Okenia elegans, piccolo mollusco gasteropode senza conchiglia.
Purtroppo, la gorgonia rossa è tristemente nota per un rilevante evento di moria avvenuto nell’estate del 1999 nel mar Ligure e sulle coste della Provenza in Francia. La moria massiva, presumibilmente dovuta alle elevate temperature dell’acqua, colpì oltre al gorgonaceo molte altre specie di poriferi, antozoi, tra cui anche il corallo rosso, molluschi, briozoi e tunicati. Si stima che, durante l’evento, milioni di gorgonie e altri antozoi siano morti.
Gli studi condotti per comprendere le cause della mortalità massiccia hanno dimostrato che, per le elevate temperature, le gorgonie sono state sottoposte ad alti livelli di stress e sono state facilmente attaccate da un’ampia varietà di microorganismi, compresi funghi e protozoi. Per tale motivo, questa malattia è stata denominata «sindrome da fungo-protozoico». L’episodio non è rimasto isolato. Nel 2003 si sono registrate nuove morie della gorgonia rossa nel Mediterraneo, che questa volta hanno colpito non solo le coste della Francia e dell’Italia, ma anche le acque della Spagna.
Gli eventi di moria hanno ridotto considerevolmente la densità delle popolazioni di gorgonia rossa, minacciandone la sopravvivenza.