I temi del contendere

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Uno di questi è il «Clean development mechanism» (Cdm) uno dei meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto che considera la cooperazione tra Paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo su obiettivi che per il paese in via di sviluppo implica uno sviluppo pulito nella direzione dello sviluppo sostenibile e per il Paese industrializzato implica l’acquisizione di crediti alle emissioni denominati Cer (Certified Emission Reduction).

In particolare i motivi del contendere riguardano:
– la possibile semplificazione delle regole di attuazione del Cdm mantenendone l’integrità negli obiettivi;
– l’estensione e le implicazioni del Cdm ad altri trattati internazionali delle Nazioni Unite su tematiche ambientali (per esempio al Protocollo di Montreal per la difesa dell’ozono stratosferico);
– la estensione dopo il 2012 del Cdm anche in mancanza di un trattato uguale o simile al Protocollo di Kyoto;
– l’inclusione o meno nel Cdm dei progetti di sequestro del carbonio che gli Usa hanno introdotto come opzione possibile per la riduzione delle emissioni;
– il ruolo, le funzioni, le responsabilità ed i limiti di discrezionalità dell’Executive Board (l’organo di governo e di controllo) del Cdm.

Un altro argomento che genera una certa conflittualità è il «trasferimento di tecnologie» tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo.
I paesi in via di sviluppo insistono nel chiedere che il «transfer of technology» deve intendersi come trasferimento del «know how» e come promozione e supporto allo sviluppo delle capacità dei Paesi in via di sviluppo nel progettare, costruire e gestire le tecnologie. I Paesi in via di sviluppo, infatti, contestano il significato che molti Paesi industrializzati danno al termine «transfer of technology», cioè il semplice trasferimento «tout court» di macchine, dispositivi, o pacchetti di sistemi teconologici anche complessi che, non facendo parte del know how e della cultura indigena, creerebbero condizioni di colonialismo tecnologico o di dipendenza tecnico-scientifica del Paese in via di sviluppo dal Paese sviluppato che gli ha trasferito la tecnologia.

Infine si deve ancora trovare una soluzione condivisa, quantunque già ci sia una impostazione scaturita dagli accordi di Marrakesh, sul problema dei controlli delle verifiche e delle sanzioni in relazione agli obblighi del Protocollo di Kyoto.