Il contributo di Steven Weinberg

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Steven Weinber, nato nel 1933, è stato insignito nel 1979 del premio Nobel per la fisica per il suo grande contributo all’unificazione della teoria che descrive due delle forze fondamentali della natura: le interazioni elettromagnetica e debole. Sin dall’epoca di Newton le grandi scoperte della fisica hanno messo in relazione fenomeni apparentemente non correlati tra loro, come la caduta di una mela e il movimento della Luna attorno alla Terra. Nel diciannovesimo secolo è stato trovato che l’elettricità e il magnetismo sono due espressioni di una stessa forza, l’interazione elettromagnetica.
L’elettromagnetismo, che nel corso del ventesimo secolo è stato sviluppato anche nei suoi aspetti quantistici, domina oggi negli aspetti tecnologici della vita di tutti i giorni.
Quando si iniziò a studiare il nucleo atomico, all’inizio del ventesimo secolo, furono scoperte due nuove forze: la forza nucleare forte e debole. Diversamente dalla forza di gravità e dall’elettromagnetismo, queste forze agiscono soltanto a distanze piccolissime, fino alla scala del nucleo atomico. L’interazione forte tiene insieme il nucleo mentre l’interazione debole è responsabile dei suoi decadimenti radioattivi che coinvolgono l’emissione di elettroni e neutrini. Particelle estremamente leggere, i neutrini possono essere prodotti ed interagire con la materia solamente tramite l’interazione debole.
I neutrini che sono generati dal Sole quando l’idrogeno è trasformato in elio in una catena di reazioni nucleari, arrivano sulla Terra e possono attraversarla. Il primo anello della catena di fusione dell’idrogeno che produce il deuterio è basato sull’interazione debole.
Il lavoro di Weinberg ha esteso e approfondito la nostra comprensione della forza debole associandola alla forza elettromagnetica. Questi due meccanismi di interazione appaiono come due differenti aspetti di un’unica forza «elettro-debole».
Weinberg ha dato importantissimi contributi alle teorie che puntano a descrivere tutte le interazioni fondamentali come diverse manifestazioni di un’unica forza, mettendo in luce lo stretto legame tra queste problematiche, via via approfondite anche sulla base dei risultati sperimentali che venivano raggiunti con gli esperimenti agli acceleratori di particelle, ed i primi istanti dell’evoluzione dell’universo primordiale.
Nei mutamenti della nostra visione del mondo fisico avvenuti nel secolo scorso, la teoria elaborata da Weinberg ha rappresentato uno dei contributi più rilevanti.

(Adattato in parte dal discorso del Prof. Bengt Nagel dell’Accademia Reale delle Scienze di Svezia per il conferimento del premio Nobel 1979)