Il giro d’affari

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In termini economici la medicina tradizionale asiatica rappresenta un industria ad alto profitto, sia che operi attraverso i mercati legali che attraverso quelli illegali. La gente che vive nei paesi di origine della maggior parte dei materiali maggiormente minacciati è tra la più povera del mondo e, in molti casi, quanto ricava dal bracconaggio di un singolo animale o pianta è irrisorio. Dall’altro lato ci sono persone appartenenti agli stati consumatori tra i più ricchi del mondo, disposti a pagare qualsiasi prezzo per avere le medicine che vogliono o di cui hanno bisogno.

Nel 1995 il valore alla produzione dell’industria della medicina tradizionale ammontava a più di 2 bilioni di dollari americani, mentre le esportazioni legali di medicine e di materie prime dalla Repubblica popolare cinese ammontava a 620 milioni di dollari.
I prodotti sequestrati dal Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato sono assolutamente rappresentativi del quadro suddetto se consideriamo che i comuni cerotti sono venduti al prezzo minimo di 15 euro/confezione, mentre se parliamo di prodotti particolari, contenenti specie quali corno di rinoceronte hanno un prezzo di vendita che va da un minimo di 300 euro/confezione.