Intervista del Wwf ai vincitori italiani del concorso europeo per famiglie

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Normativa Reach. In occasione dell’incontro a Bruxelles con i membri del Parlamento europeo, il 10 e 11 ottobre prossimi, il Wwf Italia intervista la famiglia italiana vincitrice per il nostro paese del concorso famiglie indetto dal Wwf a livello europeo

La nonna: Maria Teresa Marini

La campagna del Wwf «Detox / Svelènati» ha l’obiettivo di tenere in allerta le coscienze e fare pressione sui Governi e sui membri del Parlamento Europeo allo scopo di favorire l’approvazione di Reach (Registrazione, Valutazione ed Autorizzazione delle sostanze chimiche), un regolamento che prevede di disciplinare l’impatto delle sostanze chimiche prodotte dall’uomo sulla salute e sull’ambiente, eliminando gradualmente le sostanze ritenute pericolose. La scienza ha portato alla produzione di oltre 70mila agenti chimici. In che modo, secondo lei, possiamo aiutare la ricerca scientifica a trovare una soluzione a questo problema?
Credo fortemente nella ricerca. É l’arma più importante per sensibilizzare le persone a questi argomenti di vitale importanza per tutti. Di conseguenza, i finanziamenti alla ricerca dovrebbero essere al primo posto delle priorità di un paese.
Lo scorso 23 settembre è stato lanciato a Roma, e per la prima volta in maniera congiunta, da parte di diverse organizzazioni sindacali, movimenti dei consumatori ed associazioni ambientaliste, tra le quali il Wwf Italia, un appello forte al Parlamento europeo per una più efficace e rigorosa legislazione sulle sostanze chimiche a tutela della salute e dell’ambiente. Nella sostanza si chiede ai membri del Parlamento un’approvazione rapida e un rafforzamento di Reach. Lei cosa chiederebbe ai parlamentari europei?
Fatti, ecco cosa chiederei, siamo stanchi di parole vogliamo fatti e fatti chiari.
Le sostanze chimiche sono ovunque. Soprattutto nei beni di largo consumo, come i cosmetici, gli apparecchi elettronici, i giocattoli. Vengono smaltite come rifiuti e vanno a contaminare il suolo, l’acqua, l’aria. Si accumulano nell’ambiente, entrano nella catena alimentare e giungono nuovamente a noi. Secondo lei, per quale ragione è importante diffondere tra la gente un’informazione continua e puntuale sulla presenza di tali sostanze in tutti quei beni che sono parte integrante della nostra vita quotidiana?
L’informazione è necessaria perché ognuno di noi cerca di salvaguardare la propria salute e la propria qualità della vita quindi avere tutte le informazioni significa poter scegliere in libertà.
La partita Reach è ancora del tutto aperta. E gli ostacoli sono molti. A cominciare dalle resistenze da parte dell’industria chimica (che per grandezza e fatturato rappresenta il terzo settore industriale nel mondo), in quanto il monitoraggio delle specie esistenti, cui il Reach è rivolto, avrà dei costi e questo andrà ad incidere fortemente sui bilanci di previsione delle imprese. In che modo pensa che un atteggiamento più attento da parte della gente comune verso la tutela della propria salute e di quella dell’ambiente possa influenzare le decisioni dei governanti?
La gente al giorno d’oggi è sfiduciata, vuole capire ed avere fiducia e le parole non bastano più. E l’attenzione che oggi tutti noi rivolgiamo alla nostra salute deve essere da stimolo per i nostri governati a perseguire politiche di salvaguardia della nostra salute e dell’ambiente in cui viviamo.
Siamo nel XXI secolo, in pieno Nuovo Millennio. In un’epoca di tale progresso e dopo ben quaranta anni di lotte ambientaliste, com’è possibile che abbiamo ancora bisogno di alzare