La malattia che fa le mucche… pazze

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La Bse, la cui insorgenza è influenzata dalla genetica, sia nell?uomo sia negli animali, può essere trasmessa dai bovini all?uomo, attraverso il consumo di carni infette, ed è quindi una zoonosi

Le encefalopatie spongiformi sono malattie del sistema nervoso centrale, caratterizzate dalla presenza di microscopici vacuoli, osservabili negli encefali degli animali colpiti. L’evoluzione di questa patologia è lenta, progressiva, letale. Il periodo di incubazione è molto lungo, ma, subito dopo la comparsa dei sintomi, l’animale viene a morte.
La Bse, la cui insorgenza è influenzata dalla genetica, sia nell’uomo sia negli animali, può essere trasmessa dai bovini all’uomo, attraverso il consumo di carni infette, ed è quindi una zoonosi.

La causa

I germi responsabili della Bse sono a tuttora quasi del tutto sconosciuti, motivo per cui si è soliti denominarli «Agenti Infettivi Non Convenzionali». Apparentemente sembrano essere privi di acido nucleico e, da parte dell’organismo infettato, non stimolano alcuna reazione, né infiammatoria, né immunitaria. Sono estremamente resistenti agli agenti fisico-chimici, come disinfettanti, radiazioni ultraviolette o ionizzanti, ma risultano sensibili a tutte quelle sostanze che denaturano le proteine, come, ad esempio, l’enzima proteasi.
Attualmente sono due le teorie che cercano di spiegare la natura di tali agenti.
La «Teoria Prionica» sostiene che l’agente infettante possa identificarsi nella forma alterata di una proteina già presente nelle cellule animali; la «Teoria del Virino», invece, sposta l’attenzione dalle proteine agli acidi nucleici, ipotizzando che l’agente sia soltanto un frammento di acido nucleico in grado, però, di replicarsi e di attivare sequenze genomiche proprie dell’ospite infettato, per la formazione di una proteina che lo protegga.

Il contagio e l’infezione

L’agente viene introdotto per via alimentare ed assorbito da alcune zone linfatiche intestinali, dette Placche del Peyer. Raggiunge poi tutti gli organi linfoidi (timo, milza, vasi linfatici…), passa nei nervi e si localizza nel sistema nervoso centrale, dove si replica e si accumula, provocando la morte di molte cellule nervose.
Nei bovini, la Bse è probabilmente insorta a seguito della somministrazione di farine di carne e di ossa, ma si pensa anche che questa patologia possa essere una malattia rara riciclata, non ancora ben identificata nel bovino. Altre scuole di pensiero, invece, sostengono che la Bse abbia avuto origine da un’infezione ovicaprina, la Scrapie.
La trasmissione ad altre specie animali dipende dalla dose infettante, cioè dalla quantità di alimenti contaminati ingeriti. Possono contrarre la malattia anche gli ovicaprini, i suini, lo struzzo, i gatti e gli animali da zoo.

I sintomi dei bovini

I Bovini affetti da Bse si presentano molto nervosi e colpiti da forti tremori muscolari. Urtano contro eventuali ostacoli, cadono ripetutamente e sono in preda al furore: si leccano, mordono, lanciano pedate. Caratteristici sono il portamento anomalo di testa ed orecchie ed una risposta esagerata agli stimoli. Si assiste ad un loro progressivo dimagrimento e ad un’elevata diminuzione delle performance produttive.

Diagnosi

Sono stati messi a punto diversi test diagnostici molto validi ma, a tutt’oggi la diagnosi ha ancora dei limiti cronologici. Nessun metodo odierno può dire se una carcassa bovina è «Bse free», poiché non si conosce ancora qual è la minima quantità infettante sufficiente a dare malattia nell’uomo.