No al decespugliamento sì ai diradamenti dal basso

443
Tempo di lettura: 2 minuti

( Ordinario di Protezione dagli incendi, ecologia del fuoco e restauro aree percorse. Università della Basilicata )

Bisogna invece favorire il ritorno della pineta in una situazione molto complessa di interfaccia, e iniziare subito quando ancora la rinnovazione è giovane a fare le operazioni di sfollo e potatura per favorire la precoce fruttificazione, unico elemento capace di opporsi ad un nuovo possibile passaggio del fuoco in tempi ristretti.
Per le pinete vecchie ancora intatte (per quanto?), bando assoluto al decespugliamento andante che qualcuno digiuno di tecniche di prevenzione propugna: vuol dire distruggere la struttura della pineta prima ancora del passaggio del fuoco, prostrarla sotto il profilo fisiologico e favorire che in essa si verifichino incendi di superfici estremamente rapidi, che vanno assolutamente evitati.
Gli interventi di prevenzione da svolgere devono invece essere i diradamenti dal basso di grado forte, che i forestali ben conoscono nella loro impostazione ed esecuzione. Questi sono gli interventi che la tecnica consiglia e che il piano di difesa predisposto per il Parco Nazionale del Gargano illustra con dovizie di particolari.
Per finire un’ultima annotazione: smettiamola di chiamare piromani gli autori di incendi dolosi che sono una fattispecie giuridica del tutto diversa. Piromane non è sinonimo di incendiario, è l’indicazione di un portatore di un disturbo mentale per il quale gode nel vedere o nell’appiccare il fuoco: tutto il contrario dell’incendiario che in modo cosciente e premeditato progetta la sua azione criminosa con lucida e fredda consapevolezza e piena volontà.
Continuare a fare uso improprio di termini certo non crea catastrofi, ma conferma soltanto quella totale confusione che regna in un settore in cui molti improvvisano ed offrono competenze dubbie; settore che però coinvolge non soltanto i boschi, che per fortuna hanno i loro meccanismi riparatori, ma anche le attività umane e la vita stessa di persone che spesso non sono dei luoghi e con la quale non mi sembra si possa giocare incoscientemente.
L’auspicio è che l’episodio di Peschici faccia finalmente decollare un servizio di difesa dagli incendi attivo, professionalizzato, adeguatamente addestrato, evitando di affrontare le emergenze con l’improvvisazione dell’ultimo momento, ma affrontando il problema con tutele armi della prevenzione e della previsione che il mondo della ricerca si sforza di far conoscere, non sempre con successo.