Non sono ragazzi che sbagliano

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«Il Mup ? sottolinea Saverio Ferrari nella newsletter di Ecumenici ? in questa storica università, patria di Comunione e Liberazione, pur non contando più di una decina di militanti, nelle ultime elezioni interne ha raccolto circa l’8% dei voti per il rinnovo del “Consiglio nazionale degli studenti universitari”, anima un sito web e pubblica dal giugno del 2003 un proprio “foglio di informazione e cultura” denominato “Il cinghiale corazzato”».
Ciò che balza agli occhi, si fa notare, «è la sua assoluta indistinguibilità da quella di altre formazioni cattoliche-tradizionaliste presenti nell’arcipelago neofascista. Ancor prima del pensiero socialista e comunista, i nemici principali sembrerebbero rappresentati dalle idee e dalle conquiste del Risorgimento italiano. La Patria viene definita come uno dei “prodotti marci del giacobinismo” ed insieme alla nostalgia per il Ducato di Milano o il Granducato di Parma e Piacenza, si tessono gli elogi del “primo leghista in Italia”, Pio IX, il Pontefice della “breccia di Porta Pia” e del “Sillabo”, che condannò duramente il liberalismo. Soprattutto si cerca di rivalutare la società del tempo con il suo ordinamento sociale, le sue vessazioni feudali e il suo sistema nobiliare. In questo quadro gli attacchi al Concilio Vaticano II, le simpatie per i lefebvriani, ma anche il rifiuto del darwinismo».
Ed emerge anche l’identità razzista del gruppo quando gli extracomunitari vengono presentati come «animati da propositi delinquenziali, da stili di vita malavitosi, da ideologie religiose fanatizzanti e antieuropee», ed il fenomeno dei flussi migratori viene dipinto, in una visione complottistica, come lo strumento di una «regia occulta» volta a destabilizzare le etnie autoctone.
Inevitabile a questo punto l’antisemitismo. «Già nel gennaio dello scorso anno ? si nota nella newsletter ? erano comparsi manifesti, a firma del Mup, contro gli “Ebrei padroni del mondo”, ora recentemente si è scritto: “No alle talpe americane in Europa. No Israele-No Turchia”, il tutto sotto una bandiera statunitense modificata con la croce di Davide. A dicembre è stato anche appeso un grande cartello in difesa dello storico negazionista David Irving, recentemente arrestato in Austria. Sui numeri del giornalino, invece, pagine dedicate a Léon Degrelle, ex-generale delle Waffen-SS, oltre che riconosciuto criminale di guerra, un “eroe”, secondo gli universitari padani. Anche la recensione del film “La caduta”, sugli ultimi giorni di Hitler, è stata l’occasione per esaltare l’eroismo dei “volontari stranieri” che combatterono sotto le insegne del Terzo Reich. Più che Carlo Cattaneo qui siamo ormai dalle parti di Julius Evola. Ma c’è di più. Spesso sui manifesti del Mup, accanto al simbolo del “Sacro Cuore della Vandea”, compaiono anche alcune rune. Tra le altre, nel segno dell'”affinità del sangue e della stirpe”, l'”odal”, già emblema del gruppo neonazista di Avanguardia Nazionale, un tempo stemma della Divisione Prinz Eugen delle Waffen-SS, e la “leben-rune”, la “runa della vita”, adottata dalla associazione delle SS “Lebensborn”, fondata da Einrich Himmler per favorire la selezione della razza. Sempre sul bollettino del gruppo, invece, l’effige del “pugno corazzato” della 17a Divisione “Gotz Von Berlichingen”, giusto per non sbagliare, quella in cui combatterono


anche alcune centinaia di volontari italiani».
Il bollettino del Mup dell’Università Cattolica si può anche leggerlo entrando nel sito ufficiale del Movimento giovani padani e della Lega Nord.
Non sono schegge impazzite, è un movimento organizzato, può darsi che non abbiano alcuna forza ma il potere destabilizzante della confusione può fare più danno di una guerra e creare difficoltà alla solidarietà e allo sviluppo sostenibile della nostra società.