Orti Botanici e Conservazione della biodiversità

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Recentemente grande interesse è posto in programmi integrati di conservazione presso gli Orti Botanici, combinando coltivazione, conservazione del germoplasma, ricerca ed educazione pubblica sulle piante con attività rivolte ad assicurare la sopravvivenza della biodiversità vegetale negli habitat naturali.
La biodiversità o diversità biologica è la totalità di geni, specie ed ecosistemi della Terra, di una data regione, di un territorio. Si parla di diversità genetica quando si riferisce della variabilità genetica sia a livello d’individui appartenenti ad una stessa popolazione sia tra popolazioni appartenenti ad una stessa specie; di diversità di specie quando si riferisce alla varietà delle specie presenti in un determinato habitat; per diversità ecosistemica si vuole intendere sia le grandi differenze che ci sono tra i diversi tipi di ecosistemi, sia la varietà degli habitat naturali e delle comunità che interagiscono fra loro all’interno di uno stesso ecosistema.

Molti Orti Botanici nel Mondo hanno avviato programmi rivolti alla raccolta di piante minacciate d’estinzione, reintroduzione e restauro degli habitat supportando il lavoro di coloro che s’impegnano nella conservazione e gestione delle are protette. Negli ultimi due decenni molti Orti Botanici hanno attuato un profondo cambiamento per rispondere a nuove priorità adattando le loro attività alla nuova situazione scaturita dalla presa di coscienza della necessità di una conservazione globale della biodiversità a causa della sua rapida erosione sulla Terra.
Ciò può essere reso possibile attraverso il coordinamento internazionale degli Orti Botanici anche alla luce delle difficoltà economiche in cui versano queste istituzioni.
Si calcola che sui circa 1.600 Orti Botanici nel mondo, solo 800 abbiano attuato azioni di conservazione della biodiversità. Per assolvere a questo urgente compito gli Orti Botanici devono necessariamente attuare nuovi modelli di conduzione e d’impostazione. I nuovi Orti Botanici sono oggi organizzati per la conservazione e restauro della biodiversità della flora locale e molti vecchi Orti Botanici oggi hanno sospeso l’introduzione di specie esotiche ed hanno rivolto la loro attenzione alla coltivazione di specie locali, alla ricerca sistematica delle piante, alla conservazione del germoplasma ed all’educazione ambientale.

Gli Orti botanici assolvono oggi alla conservazione della flora locale mediante:

– la raccolta e diffusione dell’informazione sulla biodiversità;
– la redazione di programmi d’educazione rivolti alla conservazione;
– la collezione, la coltivazione di taxa locali e la conservazione di semi e propaguli della flora in banche di geni;
? l’organizzazione di centri per la presentazione e promozione dell’etnobotanica e dell’uso delle piante della propria regione e la diffusione delle conoscenze sulla flora regionale o di altri territori della Terra.

A questo scopo da alcuni decenni è stata sviluppata una rete internazionale degli Orti Botanici che hanno ritenuto urgente procedere ad azioni di conservazione della biodiversità. Nel 1970 l’Iucn (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) ha creato al suo interno il Corpo di Coordinamento della Conservazione degli Orti Botanici (Bgccb) preposto al monitoraggio delle collezioni di piante rare o minacciate di estinzione presenti negli Orti Botanici. Esso ha sede presso l’Orto Botanico di Kew dove


ha sede l’Unità delle Piante Minacciate dell’Iucn.
La conferenza su «Botanic Gardens and the World Conservation Strategy è stata tenuta a Las Palmas de Gran Canaria (Spagna) nel 1985 in cui è stata discussa e definita la strategia di conservazione pubblicata con il titolo «The Botanic Gardens Conservation Strategy». La Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Rio de Janeiro nel 1992 ed entrata in vigore nel 1994 fornisce a tutti gli Orti Botanici nuove opportunità di assumere una posizione rilevante quali centri riconosciuti e sostenuti per la conservazione della biodiversità.
La Convenzione inoltre mette in luce il valore e l’importanza delle collezioni di germoplasma tenute in istituzioni come gli Orti Botanici. Il Bgci ha stimato che attualmente oltre quattro milioni di accessioni di piante viventi sono presenti negli Orti Botanici per un totale di 80.000 specie. L’Iucn ha dettato le linee guida e le categorie per stabilire lo status di conservazione delle specie della flora spontanea (lista rossa) a cui tutti gli Orti Botanici del Mondo dovrebbero attenersi per garantire la conservazione dell’attuale patrimonio di biodiversità ancora presente.Arum apulum (Carano) P.C. Boyce (a sinistra) e Cistus clusii Dunal due specie della flora pugliese gravemente minacciate d’estinzione (CR), conservate presso l’Orto Botanico dell’Università di Bari.