Wwf: «I Grandi hanno sentito la pressione dell’opinione pubblica»

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L’accordo sul clima raggiunto al G8 contiene importanti progressi, in particolare laddove tutti hanno concordato sulla necessità di condurre i negoziati in seno all’Onu per ridurre le emissioni nel lungo periodo, e sul fatto che tali negoziati devono concludersi entro il 2009.
Ma ci sono le ombre: i capi di Stato, in particolare, hanno fallito nel fissare numeri e scadenze. L’accordo di oggi dimostra quanto ormai conti la pressione dell’opinione pubblica per fermare il riscaldamento globale, inducendo un avvicinamento della posizione di Canada e Giappone a quella dell’Unione Europea.

«Il fatto che nella dichiarazione si ribadisca che UE, Giappone e Canada abbiano deciso di tagliare la CO2 del 50% entro il 2050 significa essere più vicini alla fase delle azioni concrete per combattere i cambiamenti climatici ? dichiara Hans Verolme, direttore della Campagna clima del Wwf internazionale -. Siamo felici che le nazioni più potenti del mondo siano pronte ad iniziare i negoziati sul clima che avranno luogo a Bali il prossimo dicembre, e che vogliano concludere un accordo ?salva-clima? nel 2009. A Bali verificheremo se l’accordo di oggi produrrà i suoi frutti».

Ma i reali tagli delle emissioni devono essere ancora negoziati e i paesi devono riconoscere la necessità di adoperarsi per stare al di sotto dell’aumento medio della temperatura globale di 2°C (rispetto all’era preindustriale), per evitare gli effetti più pericolosi dei cambiamenti climatici. Il mercato globale del carbonio certamente trarrà vantaggio dal chiaro sostegno del G8 al 2009 come anno limite nel quale concludere i negoziati per il post-2012.

Un plauso particolare va al Cancelliere Merkel per aver guidato le maggiori economie mondiali a chiudere un accordo che ci avvicina a impegni stringenti di lungo termine. I Paesi Europei tutti, e tra questi l’Italia, hanno giocato un ruolo positivo e finalmente di squadra per evitare che le sedi multilaterali fossero sconfessate e riuscendo a far sottoscrivere agli Usa un testo che prevede impegni per il futuro e la titolarità dell’Onu. Certo, il linguaggio è ancora in politichese, non si fissa un target preciso e non c’è l’impegno a rimanere al di sotto dei 2°C. La forza dell’opinione pubblica, dei cittadini del mondo deve farsi sentire ancora, e più forte.

(Fonte Wwf)