Nel web orrore a portata di mouse

874
manzelli3
Tempo di lettura: 3 minuti

Si impone il problema di un nuovo tipo di «educazione» per i genitori che intendono realmente proteggere i figli. L’«offerta» di internet è per tutti ma i bimbi non sono in grado di scegliere…

Sono un’insegnante e questo lavoro mi permette di trascorrere a stretto contatto con i giovani gran parte del mio tempo.

Sono sconcertata da molti dei loro racconti di video e immagini che circolano in Internet liberamente. Ma tra tutti, non molto tempo fa, mi raccontavano di un video in cui dei cinesi mangiano neonati. Sono rimasta sconcertata dal tono di indifferenza con cui mi descrivevano immagini raccapriccianti. Sdegnata ho messo al corrente di ciò i miei colleghi e abbiamo visualizzato il video. Abbiamo tratto la conclusione che se pure si fosse trattato di fotomontaggi, se, i bambini più piccoli non hanno filtri che permettano loro di vedere le cose da diverse angolazioni, né hanno sviluppato sufficientemente il pensiero divergente che permette lo spirito critico. Così dovrebbero essere protetti dal mondo degli adulti.

Mi sono anche rivolta ad associazioni ed istituzioni locali per tentare di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento che, credo, non sia da sottovalutare.

Il video oggi non è più presente in Internet.

Ma questo non ci scagiona dal soffermarci a riflettere su certi aspetti della società moderna.

Oggi si parla molto di «ambiente» e ci si adopera per proteggerne le risorse ed evitare che si perpetui in comportamenti scorretti che danneggiano il nostro pianeta più di quanto non sia stato già danneggiato.

Allora considerando che l’ambiente è costituito da tutto ciò che ci circonda e che le nuove generazioni sono la principale risorsa di cui il genere umano dispone per agire nel futuro in maniera sensata e produttiva, sarà forse il caso di essere accorti alla formazione delle «nuove leve» dedicando una briciola di attenzione ai contenuti dannosi e sgradevoli che vengono liberamente raggiunti nel Web?

Non a caso siamo nel bel mezzo  del Decennio dell’Educazione allo sviluppo sostenibile proclamato dall’Assemblea generale delle Nazioni unite nel periodo 2005-2014!

Nel nostro contesto di vita il Web rappresenta un forte e significativo elemento dell’ambiente in cui si formano i giovani: esso è accattivante, coinvolgente, aggiornato e disponibile ad ogni ora e per tutti i gusti. I giovani trascorrono anche molte ore del giorno navigando liberamente in internet esposti ad ogni genere di informazione e immagini pur non essendo ancora sufficientemente maturi per gestire i rischi derivanti da un uso del Web senza consapevolezze.

Accade anche che molti genitori non conoscano neppure i siti maggiormente visitati dai propri figli, né le loro chat, neppure le attività da loro intraprese in Internet.

Alcune mamma e papà magari non padroneggiano i mezzi per fare questo controllo, altri demandano unicamente alla scuola il compito di educatrice, altri ancora sono ignari di quanto accade in Internet e sottovalutano questo problema.

Sarebbe forse il caso di svolgere una campagna di sensibilizzazione sociale per sottolineare che fra le responsabilità dei genitori oggi c’è anche quella di vigilare sul tipo di materiale in rete a cui accedono i propri figli ed evitare di lasciare bambini, anche al di sotto dei dieci anni, esposti ad immagini di ogni genere.

Io non credo che sorvolare o sottovalutare questa tematica rappresenti un modo per «proteggere le nostre risorse umane» direzionando il loro sviluppo verso obiettivi costruttivi e validi in termini educativi.

L’Unione europea già dal 1996 è impegnata nello sviluppo di una serie di iniziative atte a garantire un uso più sicuro di Internet e delle altre tecnologie di comunicazione on-line, per proteggere i minori da contenuti e contatti dannosi o sgradevoli.

Finalmente anche nel nostro Paese qualcosa pare che cominci a muoversi ho letto su un sito on line: Trentinosociale, che è in programma un progetto formativo per adulti e minori dal nome «La famiglia ed i nuovi mezzi di comunicazione» che ha come obiettivo quello di aumentare il livello di conoscenza rispetto agli strumenti informatici e la consapevolezza relativamente ai rischi e ai danni per i minori.

Scrivo queste poche righe con l’auspicio che le istituzioni e le autorità prendano provvedimenti in merito per salvaguardare quella che è la principale risorsa per il nostro pianeta: i giovani.

Mi è molto piaciuto l’avvertimento conclusivo dell’articolo su Trentinosociale che riporto qui di seguito: «una cosa è certa: i mondi virtuali, quando danno problemi, lo fanno in modo spaventosamente reale».

 

Micaela Scotto, Legambiente Parco del Vesuvio