Un gioco per comprendere i cambiamenti climatici

559
clima artico serra caldo
Tempo di lettura: 2 minuti

È un kit di materiali didattici destinato agli studenti delle scuole superiori, coinvolgendo anche gli adulti e in particolare i docenti, che svolgono un ruolo di facilitazione, da apprendere attraverso corsi dedicati

Giocare per gestire le difficoltà legate ai cambiamenti climatici. È la proposta che l’Ispra (Istituto superiore per le protezione e la ricerca ambientale) offre ai giovani attraverso Va.D.Di. (acronimo di «Vallo a dire ai dinosauri»), gioco-simulazione che insegna ad affrontare una tematica così delicata in prima persona, per rafforzare la coscienza civica ed indurre a riflettere sui problemi e le loro possibili soluzioni, utilizzando un modello simulato della realtà che viene messo in funzione (sulla base di regole) attraverso le decisioni dei giocatori.

Il «gioco» è in realtà un kit di materiali didattici destinato agli studenti delle scuole superiori, coinvolgendo anche gli adulti e in particolare i docenti, che svolgono un ruolo di facilitazione, da apprendere attraverso corsi dedicati che l’Ispra organizzerà in una fase successiva. Ogni giocata, che coinvolge 50 persone, è ambientata nella regione di Pycaia e nei tre centri di Molaria, Naraoia e Santacaris, che prendono il nome da altrettanti fossili, da cui il riferimento ai dinosauri. I giocatori possono ricoprire diversi ruoli e sono chiamati a prendere decisioni sulle problematiche legate al riscaldamento globale.

I ragazzi possono interpretare il ruolo di amministratori (sindaci, assessori, presidente di regione), cittadini comuni, esperti e giornalisti per discutere ed infine elaborare un piano di sviluppo dell’intera regione di Pycaia, che prevenga o riduca al minimo i danni provocati dai cambiamenti climatici. Per ciascuna delle tre comunità interessate, al termine della simulazione, verrà anche tracciato un profilo di sostenibilità, basato sulle scelte dei singoli partecipanti.

Il kit risponde alle finalità dell’educazione orientata alla sostenibilità, indicate dalla Strategia per il Decennio Onu dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, in corso fino al 2014, e trova le sue origini nell’organizzazione, da parte di Ispra, della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici del 2007. In quell’ambito, assieme al Cts e alla professoressa Paola Rizzi, docente dell’Università di Alghero, fu realizzata la Conferenza Junior, con l’obiettivo di coinvolgere anche la fascia più giovane della cittadinanza, nella ricerca di strategie e nella costruzione di un impegno individuale e collettivo per affrontare il problema dei cambiamenti climatici, nelle due prospettive della mitigazione e dell’adattamento.

Nella prefazione al kit, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ricorda come «educare i ragazzi all’ecosostenibilità, a una crescita armonica del pianeta ma anche del territorio in cui si vive, sia compito fondamentale dei politici, degli insegnanti, dei genitori».

Emi Morroni, direttore del Dipartimento per le attività bibliotecarie, documentali e per l’informazione dell’Ispra, afferma che «la richiesta di materiali didattici riguardanti le tematiche dell’educazione ambientale orientata alla sostenibilità, è sensibilmente aumentata in questi ultimi anni, per la accresciuta sensibilità verso tali tematiche e la consapevolezza della responsabilità educativa soprattutto verso le nuove generazioni, cui corrisponde l’esigenza di maggiori conoscenze e competenze da parte di chi svolge il ruolo di educatore».

(Fonte Ispra)