La battaglia legale nelle regioni

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TOSCANA: Calendario regolato da una legge pluriennale per cui il Wwf e altre Associazioni già da ricorso dell’anno precedente sono in attesa di valutazione del Tar ed eventuale Corte Costituzionale. Le Associazioni ricorrono anche contro il nuovo Testo Unico dei Regolamenti sulla caccia. A seguito di esposto del Wwf. La Procura di Firenze pone sotto sequestro e in gran parte restituisce alla vita libera circa 500 uccelli da richiamo detenuti da cacciatori a seguito di leggi che erano state annullate dalla Corte Costituzionale per illegittimità.

ABRUZZO: Successive diffide e ricorsi al Tar di Wwf e altre Associazioni. Alla fine la Regione Abruzzo nel dicembre vara la quarta versione del calendario venatorio, decidendo finalmente di ottemperare alle prescrizioni di legge e a ridurre quindi i periodi di caccia a specie come beccaccia, anatidi, tordi.

CAMPANIA: La Regione recepisce alcune limitazioni su particolari specie (tordi, beccaccia, alcuni anatidi), ma concede ben 5 giornate della dannosissima preapertura ai primi di settembre e approva il posticipo (unica Regione insieme al Veneto) della chiusura a febbraio. Il Wwf ricorre al Tar, che sospende il calendario nella parte riguardante la preapertura. Decine di migliaia di animali vengono salvati grazie all’intervento delle Associazioni.

LIGURIA: La Regione approva illegittimamente un calendario di valenza pluriennale, emana norme che non tutelano in modo adeguato i valichi montani, approva la caccia in deroga rispetto alle direttive europee sulla specie. Il Wwf presenta un esposto al Governo, che impugna di fronte alla Corte Costituzionale il calendario. L’Associazione ricorre inoltre al Tar e invia un reclamo alla Comunità europea sullo storno. L’Italia viene messa in mora dalla Comunità europea per violazione delle norme comunitarie. A dicembre la Regione è costretta a ritirare la delibera. Per fare un regalo ai cacciatori la Regione rischia di far pagare ai cittadini italiani pesantissime sanzioni.

LOMBARDIA: Il calendario non rispetta i periodi indicati dall’Ispra e la Regione addirittura torna ad approvare la caccia in deroga ai piccoli uccelli. Il Wwf produce una diffida alla Regione e una denuncia alla Commissione europea e alla Corte dei Conti. La messa in mora dell’Italia da parte della Comunità europea convince la Regione a battere in ritirata e abrogare la propria legge. Ciò avviene però solo a dicembre, dopo che è stata fatta illecita strage dei piccoli migratori.

VENETO: La Regione torna ad approvare la caccia in deroga ai piccoli uccelli come fringuello, peppola, frosone, pispola, prispolone, storno. Le Associazioni denunciano il caso alla Comunità europea. La Lac ricorre al Tar, che prima sospende e poi riavvia la delibera, la caccia in deroga viene poi finalmente sospesa dal Consiglio di Stato.

MARCHE: Anche qui un calendario pluriennale che non consente di adeguare il prelievo al mutare dello status delle popolazioni. Il Governo, a seguito di esposto del Wwf, impugna la legge di fronte alla Corte Costituzionale.

SARDEGNA: Ricorso di Wwf e altre Associazioni sul calendario venatorio. Il Consiglio di Stato sospende il calendario. La Regione non si adegua al provvedimento del giudice e le Associazioni presentano una denuncia penale al Tribunale di Cagliari.

(Fonte Wwf)