Incendi – Manifestiamo il nostro amore per il Pollino

528
Tempo di lettura: 2 minuti

Un richiamo alla presenza attiva: Testimoniamo tutti quanti insieme la nostra vicinanza all’area del Pollino, partendo da tutta la Calabria, e visitiamola, almeno un giorno in questi mesi estivi, entriamo in un’attività commerciale, una struttura ricettiva, o in una sede di rappresentanza

Cinquecento già gli ettari di parco del Pollino andati in fumo, a fronteggiarli Corpo forestale dello Stato, vigili del fuoco, forze dell’ordine e tanti volontari con autobotti, elicotteri e Canadair, facendo il possibile, verso quello che da subito pare l’opera di piromani senza scrupolo, che piazzando in punti strategici del parco inneschi, danno il via al solito scempio che ferisce materialmente e nell’orgoglio il territorio e i tanti abitanti di tutta l’area. Ci si chiede ancora una volta cosa si può fare per evitare ciò, per fermare la mano criminale di questi scellerati.
Non sono mancati in questi anni nemmeno vittime e feriti, uno per tutti il giovane paracadutista lappanese, Eugenio Nigro, che perì in quel tragico 6 Agosto del 2007.
Quel triste epilogo, vede ancora oggi i genitori di Eugenio andare in giro per tutta Italia a testimoniare con il loro dolore il sacrificio d’amore del giovane, al quale è stata conferita con decreto del Presidente della Repubblica del 14 febbraio 2008, la medaglia d’oro alla memoria al valor civile.

Da quell’amore per un territorio l’esempio e la mia proposta.
Testimoniamo tutti quanti insieme la nostra vicinanza all’area del Pollino, partendo da tutta la Calabria, e visitiamola, almeno un giorno in questi mesi estivi, entriamo in un’attività commerciale, una struttura ricettiva, o in una sede di rappresentanza.
Non importa se ci si rechi a Papasidero, Rotonda, Mormanno, Morano Calabro, Castrovillari, Frascineto, San Basile, Saracena, San Sosti, Cerchiara di Calabria, San Lorenzo Bellizzi o in uno dei tanti altri comuni dell’area del parco, ma dimostriamo che di fronte a questi scempi noi non arretriamo, anzi siamo disposti a testimoniare il nostro amore per il territorio.
Rechiamoci sul posto per testimoniare ai sindaci del territorio, al presidente del parco Pappaterra, che negli anni si è e si sta spendendo per far progredire l’intera area, la nostra volontà, come si fa quando gli stessi ricevono le tanto odiate e purtroppo sempre più frequenti intimidazioni. Dai loro occhi in questi giorni traspare la stessa delusione, ma brilla anche la stessa determinazione ad affrontare la problematica e risolverla. Apponiamo come segno del nostro passaggio la nostra firma in appositi registri, dove non ci sono creiamoli, potremmo così a fine stagione tirare le somme.

Forse non servirà a nulla, e le sole leggi dei codici, aspetteranno gli incendiari delinquenti, almeno avremo dimostrato che il nostro amore per il territorio va oltre quelle macchie nere ancora fumanti, che lasciano i devastanti roghi.
Forse anche gli stessi incendiari vedendoci mobilitati, abbandoneranno i loro sciagurati propositi.
E se la nostra mobilitazione di solidarietà e amore per quell’area, dovesse rivelarsi una utopia, che almeno emerga che la distrazione e la completa dedizione all’interesse personale, non lascia spazio ad un inattuabile proposito collettivo tanto decantato.
Ma se è vero, come sono convinto che in ogni calabrese pulsi un sentimento d’appartenenza, ritroviamoci nell’ara del Pollino, con la presenza magari del presidente Pappaterra e i genitori di Eugenio Nigro a gridare il nostro no a quelle fiamme.

La foto è di Giuseppe Cosenza