No alle trivelle, salviamo questo mare

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Con l’ausilio di un veicolo filoguidato dotato di telecamera (Rov), Greenpeace e gli esperti dell’Ispra hanno raccolto documentazione a profondità tra gli 8 e i 160 metri svelando una biodiversità eccezionale

Una spedizione scientifica nel Canale di Sicilia che documenta la biodiversità dei banchi d’alto mare per proteggerli dalla minaccia delle perforazioni off-shore. È il progetto di Greenpeace (realizzato a bordo della nave Astrea grazie alla collaborazione degli esperti dell’Ispra) che negli scorsi giorni ha esplorato il Banco Avventura e il Banco di Graham (Isola Ferdinandea) alla scoperta di un universo sottomarino straordinario. I risultati preliminari della spedizione sono diffusi oggi nel rapporto «I tesori sommersi del Canale di Sicilia».

Con l’ausilio di un veicolo filoguidato dotato di telecamera (Rov), Greenpeace e gli esperti dell’Ispra hanno raccolto documentazione a profondità tra gli 8 e i 160 metri. È la prima volta che la tecnologia Rov viene impiegata per monitorare questi banchi del Canale, con risultati degni di nota: in soli due giorni sono state identificate ben 96 specie diverse. Parliamo di dati preliminari, a cui seguiranno ulteriori studi, ma che confermano che si tratta di un fondale con un’altissima biodiversità.

«Quello che abbiamo visto nella nostra spedizione conferma l’enorme ricchezza e fragilità di questi fondali – spiega Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace -. Ambienti incontaminati come questi andrebbero tutelati come tesori preziosi e non messi a rischio con le trivellazioni».

Esplorato a una profondità tra i 30 e i 55 metri, il Banco Avventura presenta fitte foreste di laminarie e grandi praterie di gorgonie bianche e rosse in ottimo stato di conservazione, a cui si alternano spugne di grandi dimensioni e coralli molli. Il Banco di Graham, parte di un complesso vulcanico ancora attivo, è stato esplorato a una profondità di 160 metri. Qui il Rov ha fotografato comunità di gorgonie di profondità e tutte e quattro le specie di corallo nero conosciute per il Mediterraneo. I dati raccolti si aggiungono a quelli già acquisiti da Greenpeace nel 2009, che furono strumentali nel bloccare la richiesta di esplorazione petrolifera della Audax Energy a nord di Pantelleria.

La spedizione scientifica di Greenpeace fa parte del tour «U mari nun si spirtusa» per dire «No» alle perforazioni nel Canale di Sicilia. Quest’area marina, infatti, è minacciata da 29 richieste di ricerca di petrolio (di cui 11 già autorizzate) alcune a poche miglia dai banchi esplorati da questa spedizione.

«Sono tantissimi i comuni costieri che, in queste settimane, si sono schierati con noi contro le trivelle, appoggiati dalla stessa Giunta di governo regionale – afferma Giorgia Monti -. La richiesta della Sicilia al ministero dell’Ambiente è chiara: istituire una Zona di Protezione Ecologica nel Canale e creare delle aree protette in zone sensibili come i banchi per fermare la folle corsa all’oro nero».

L’Appello lanciato da Greenpeace al ministero dell’Ambiente ha già raccolto l’adesione di 40 comuni, associazioni di pescatori e comitati locali [1]. Il tour di Greenpeace si concluderà a Catania domenica 5 agosto. È possibile seguire le ultime tappe sul sito: www.notrivelletour.org

[1] Elenco dei comuni firmatari: Palermo, San Vito Lo Capo, Erice, Valderice, Favignana, Pantelleria, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Sciacca, Siculiana, Realmonte, Gela, Vittoria, Ragusa, Pozzallo, Noto, Caltanissetta, Enna, Trapani, Pachino, Marsala, Lampedusa e Linosa, Modica, Scicli, Custonaci, Butera, Ispica, Licata, Portopalo di Capo Passero, Acate, Agrigento, Alcamo, Raffadali, Palma di Montechiaro, Menfi, Porto Empedocle, Cattolica Eraclea, Castellammare del Golfo, Paceco, Aci Castello.

Hanno aderito anche: Alessandro Aricò, Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente; Angelo Pizzuto, Commissario straordinario del Parco delle Madonie; On. Vincenzo Marinello e On. Giacomo di Benedetto, Parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana; On. Giuseppe Marinello, Camera dei Deputati; Francesco Aiello, Assessore Regionale per le Risorse Agricole e Alimentari; Rita Borsellino, Euro Parlamentare; Francescochristian Schembri, Assessore Territorio e Ambiente della Provincia di Agrigento; Natale Amoroso, Assessore alla Pesca della Provincia di Trapani; On. Avv. Girolamo Turano, Presidente della Provincia di Trapani; Stefano Donati, Direttore dell’Area Marina Protetta Isole Egadi; On. Toni Scilla, Segretario della Commissione Attività Produttive della Regione Sicilia; ANCI Sicilia; AGCI-AGRITAL Sicilia; LegaCoop Sicilia; LegaCoop Pesca Sicilia; Piero Forte, Responsabile Regionale Associazione ANAPI Pesca Sicilia; Comitato Stoppa la Piattaforma; Associazione Apnea Pantelleria Onlus; Associazione L’AltraSciacca; Consorzi di ripopolamento ittico di Agrigento e di Siracusa; Organizzazione di Produttori della Pesca, Trapani.

Nella foto Greenpeace/Ispra, un anemone Andresia-parthenopea

(Fonte Greenpeace)