Stop e al commercio degli scoiattoli grigi

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Ora subito la pubblicazione del decreto in «Gazzetta». Enpa e Lav: «Ovviamente ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a qualsiasi piano di eradicazione, inutile e concretamente irrealizzabile: vi sono altre modalità di intervento che non contemplano la morte degli animali che non possono pagare il prezzo dell’irresponsabilità e delle scelte sbagliate dell’uomo»

Le associazioni Enpa e Lav esprimono soddisfazione per l’emanazione del decreto con cui i ministri dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico vietano il commercio, l’allevamento e la detenzione di alcune specie alloctone di scoiattoli (Sciurus carolinensis, Callosciurus erythraeus e Sciurus niger), tra cui quello grigio, purtroppo oggetto di una assurda campagna mirata alla sua eradicazione.
«Si tratta di un primo passo in avanti, un provvedimento che Enpa e Lav hanno più volte richiesto al ministro Clini perché gli scoiattoli sono interessati da assurdi e insensati piani di eradicazione in quanto accusati di “danneggiare” le popolazioni di scoiattolo rosso, autoctono», commentano le due associazioni. «Ovviamente, auspichiamo, come richiesto da tempo, che in un imminente futuro tale divieto riguardi tutti gli animali, in particolare proprio quelle specie alloctone che sono considerate un pericolo per la biodiversità, ma che continuano ad essere vendute comunemente nei negozi – proseguono Enpa e Lav -. A seconda della moda del momento, vengono comprati dai privati e purtroppo abbandonati nell’ ambiente in violazione delle normative vigenti»
«Ovviamente – aggiungono Enpa e Lav – ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a qualsiasi piano di eradicazione, inutile e concretamente irrealizzabile: vi sono altre modalità di intervento che non contemplano la morte degli animali che non possono pagare il prezzo dell’irresponsabilità e delle scelte sbagliate dell’uomo. Enpa e Lav sono da sempre a disposizione delle amministrazioni per valutare assieme percorsi alternativi e non cruenti».
Tuttavia, la scelta dei ministri è sicuramente dettata dal buonsenso, e le due associazioni auspicano che il decreto sia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il prima possibile e che esso rappresenti il primo passo per una nuova politica in materia di gestione delle specie alloctone che, al pari delle altre, non devono essere oggetto di mercificazione. «Gli animali non sono oggetti da vendere e comprare a proprio piacimento – concludono Enpa e Lav – l’averli considerati alla stregua di merci delle quali ci si può disfare in ogni momento, ha già causato gravissimi danni alla biodiversità, ai quali le istituzioni hanno sempre risposto con inutili quanto cruenti stermini di massa».