Ioni e salute umana

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L’altro sostegno è infine dovuto all’arrivo nel gruppo di ricerca di Fabrizio Guidi, un giovane ingegnere elettronico sempre di buon umore e molto preparato nella sua materia.

Ci siamo finora permessi qualche divagazione, intrecciata alle storie personali dei protagonisti del gruppo di ricerca. Esaminiamo adesso il contributo che essi hanno fornito nello studio del rapporto tra ioni aerei e effetti di questi sulla salute umana. Per prima cosa sintetizziamo semplificandolo, il modello descrittivo dell’interazione tra uomo e ambiente proposto da Scalia e dal suo gruppo.
Con riferimento alla fig. 1, vediamo che tutti noi, il sistema uomo, viviamo immersi in un ambiente che per comodità di rappresentazione è stato suddiviso in fattori di origine terrestre, extraterrestre, tecnologica e socio-culturale. Le freccette che convergono tutte su di noi ci dicono che tutti questi fattori possono influenzare la nostra vita fisica e mentale.

 

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Fig. 1 – Schema a blocchi dell’interazione tra esseri umani ed ambiente fisico e sociale. In una visione di insieme del modello illustrato, il sistema uomo agisce sui fattori socioculturali, ma a sua volta ne è influenzato. Anche i fattori di origine tecnologica sono legati con un doppio rapporto ai sistemi viventi umani e alla loro cultura. Infine, il sistema uomo subisce anche l’influenza degli elementi di origine extraterrestre, che esplicano a loro volta un’azione sui fattori di origine terrestre, i quali sono in rapporto diretto con i fattori tecnologici prodotti dall’uomo12

 

I fattori di origine terrestre sono gli elementi del clima che percepiamo durante l’anno, il caldo dell’estate e il freddo dell’inverno, l’umidità che ci fa sudare se è accompagnata da temperature elevate o ci procura dolori alle articolazioni se invece la temperatura è bassa; infine la pressione dell’aria che cambia quando si avvicina il tempo perturbato. Ci sono poi altri elementi naturali, che, in generale, non siamo in grado di percepire, ma che hanno accompagnato la nostra evoluzione: il campo elettrico e il campo magnetico naturali, che sono statici, cioè non variano nel tempo; il campo elettromagnetico a alte frequenze; la radioattività naturale; e, infine, i piccoli ioni aerei, che sono le molecole di aria che respiriamo, alcuni carichi negativamente e altri positivamente.
Accanto a questi fattori ci sono quelli extraterrestri che provengono dallo spazio. Come nella situazione precedente, alcuni fattori quali la luce solare possiamo percepirli; si pensi alla sensazione di calore che ci procura una giornata soleggiata. Altri no, come, ad esempio, la radiazione elettromagnetica cosmica, in realtà una successione di impulsi ad alta frequenza, dovuta principalmente all’attività del sole e delle galassie che piove sulla Terra.
Pur se non siamo in grado di percepire tutto l’ambiente fisico naturale, questo è capace di interferire con i nostri sistemi di regolazione corporei, quelli che i medici indicano come omeostasi. In che modo? Alcuni individui, quelli che hanno la capacità di regolazione più labile, meno efficiente, quando c’è una variazione notevole dei fattori naturali avvertono, per esempio come succede alla sottoscritta, sensazioni di malessere.
Fin qui tutto sembra rientrare nell’ordine delle cose. L’analisi si complica per la presenza di quelli che nello schema della fig. 1 sono indicati come fattori di origine tecnologica. In pratica, gli inquinanti chimici, che possono costituire un rilevante rischio sanitario o quando sono ingeriti con i cibi o quando vengono inalati con l’aria, nella quale operano la sostituzione dei piccoli ioni aerei con quelli grandi, non salutari per noi; seguono i campi elettromagnetici artificiali e le radiazioni ionizzanti legate ad attività diagnostiche, industriali o ad impianti o trasporti di materiale nucleare.
E le intensità dei campi elettromagnetici artificiali (trasmissioni radio e televisive, radar, telefonia cellulare, elettrodotti che trasportano la tensione di rete, elettrodomestici, ecc.) variano da migliaia a, in qualche caso, milioni di volte quelle dei campi naturali.
I campi artificiali e i grandi ioni sono immaginabili come degli stimoli ambientali a cui non siamo abituati e nel linguaggio medico vengono detti agenti stressanti. Un agente stressante o stressore, se prolungato nel tempo, può innescare la reazione di stress, in altre parole è in grado di danneggiare la nostra capacità regolatoria, quindi indebolire il sistema immunitario e nervoso. Risultato: maggiore vulnerabilità alle malattie e facilitazione all’insorgenza del cancro.

12 Estratto da: M. Scalia, M. C. Mazzi, G. Sacco, F. Pulcini, F. Guidi, M. Sperini e F. Marinelli: Il fascino discreto dell’elettromagnetismo. Tutto quello che dovreste sapere sull’inquinamento elettromagnetico: scienza, salute e ambiente (pag.21-23), Edizioni Andromeda s.r.l., 2012