Informazione: varie opinioni ma una sola etica

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A proposito di alcuni titoli e informazioni «noi giornalisti italiani dobbiamo decidere se affermazioni di questo genere possano essere considerate libere manifestazioni del pensiero o se, invece, non si tratti banalmente di informazioni fuorvianti. Questo al di là di una considerazione di semplice buon senso: se, cioè, associare a tutto l’Islam questa feroce violenza non sia un modo, certamente inconsapevole, di aderire alla visione di chi promuove le guerre di religione»

«È il momento della responsabilità e del rigore. La strage di Parigi impone ai giornalisti italiani di seguire ancora con maggior scrupolo le regole del codice deontologico che si sono stati dati nel 2008».
Questo quanto affermato da Giovanni Maria Bellu, Presidente dell’Associazione Carta di Roma, associazione nata nel dicembre 2011 per dare attuazione al protocollo deontologico per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione.
Il presidente di Carta di Roma ha rilevato che, su alcuni quotidiani come «Libero», appaiono a caratteri cubitali titoli che associano all’Islam, senza specificazioni, l’eccidio di Parigi.
Giovanni Maria Bellu, ha proseguito: «Noi giornalisti italiani dobbiamo decidere se affermazioni di questo genere possano essere considerate libere manifestazioni del pensiero o se, invece, non si tratti banalmente di informazioni fuorvianti. Questo al di là di una considerazione di semplice buon senso: se, cioè, associare a tutto l’Islam questa feroce violenza non sia un modo, certamente inconsapevole, di aderire alla visione di chi promuove le guerre di religione».
Certo non si può essere ipocriti e non si può nascondere che gli episodi degli ultimi tempi di criminale terrorismo sono stati commessi da militanti islamici che hanno ucciso nel nome di Allah.
Ora la responsabilità dei giornalisti di fare un’informazione è grande e questo in un momento di disordine generalizzato.
Intanto oggi ricordiamo le vittime degli attentati di Parigi, la nostra connazionale Valeria Solesin morta al Bataclan, i parigini tutti feriti a morte da un boia a volto coperto.
Oggi, a mezzogiorno, tutti i cittadini europei sono stati invitati ad unirsi in un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati a Parigi.
L’invito è arrivato ieri, in un comunicato stampa congiunto, da tutti i capi di stato o di governo dell’Unione europea e i capi delle sue istituzioni.
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Il comunicato recita: «L’Unione europea è profondamente turbata e in lutto dopo gli attacchi terroristici a Parigi. È un attacco contro tutti noi. Ci troveremo ad affrontare questa minaccia con tutti i mezzi necessari e con inflessibile determinazione»; questo quanto hanno dichiarato i 28 leader nazionali e il Presidente della Commissione, il Parlamento e il Consiglio.
«Noi, europei, ci ricorderemo tutti del 13 novembre 2015, a partire da una giornata di lutto europeo».