I parchi strumenti per rendere le città resilienti

754
Tempo di lettura: 3 minuti

La Giornata europea dei Parchi 2016 quest’anno ha come tema «A Taste of Nature», un assaggio di natura, inteso come assaggio di prodotti locali, ma anche assaggio come fruizione, cioè attività nei parchi

Oggi si festeggia la Giornata europea dei parchi e si rinnova l’iniziativa di Europarc Federation per ricordare il giorno in cui, nell’anno 1909, venne istituito in Svezia il primo parco europeo.
Un appuntamento che Europarc Federation condivide con le istituzioni che tutelano il patrimonio italiano e internazionale della biodiversità.
In Italia la data del 24 maggio si dilata su più giorni, con un ricco programma di incontri, escursioni, mostre ed attività ambientali.
La Giornata europea dei Parchi 2016 quest’anno avrà come tema «A Taste of Nature», un assaggio di natura, inteso come assaggio di prodotti locali, ma anche assaggio come fruizione, cioè attività nei parchi.
Ma andiamo nel dettaglio facendo un excursus sulla situazione dei parchi in Italia.
Negli ultimi cento anni il sistema parchi italiano ha valorizzato un percorso avviato con l’istituzione del Parco del Gran Paradiso nel lontano 1922 andando a creare una realtà che 20-30 anni fa in pochi avrebbero immaginato e i numeri parlano chiaro.
Sono 871 le aree naturali protette istituite nel nostro Paese, tra cui 23 parchi nazionali, 27 aree marine protette e 134 parchi regionali, che nel complesso interessano l’11% del territorio nazionale e 658 km di costa protetta per quasi 6 milioni di ettari protetti a terra e a mare, e queste aree non sono soltanto oggetto di conservazione, ma anche un vettore economico.
Un vettore economico percepibile direttamente da parte delle popolazioni che questi territori li vivono quotidianamente e che contribuiscono attivamente alla riqualificazione delle produzioni locali e alla valorizzazione dei territori.
E lì dove non si è ancora creata una cittadinanza attenta ai temi ambientali e all’ecosostenibilità le organizzazioni ambientali più conosciute in Italia, parliamo del Club alpino italiano (Cai), Wwf, Legambiente e Federparchi, ripartono proprio dalla giornata celebrativa dei parchi per ribadire il valore delle aree protette per raggiungere obiettivi globali di conservazione della biodiversità e di promozione della green economy.
E dal punto di vista organizzativo in Italia, nell’ultima settimana di maggio, tutti i parchi e le riserve organizzano eventi e iniziative volte a promuovere la tutela del paesaggio, a rafforzare la cultura ambientale, a indurre a un maggior senso di appartenenza e a una maggiore riconoscibilità dei territori e tutto questo partendo dalla Giornata europea dei parchi attraverso la quale si vuole avviare un percorso di consapevolezza dell’esistenza di una rete di aree protette con alto valore nella conservazione della biodiversità.
E allora per le persone di tutte le età, bambini, giovani, adulti, anziani, per tutti un assaggio di natura esprimendo in maniera creativa passioni, esperienze e condividendo l’emozione dell’assaggio.
Perché come affermato dal Commissario straordinario di Roma Natura e coordinatore di Federparchi Lazio, Maurizio Gubbiotti, in occasione dell’inaugurazione della Giornata europea dei parchi: «Dobbiamo lavorare per rendere le aree protette dei grandi spazi per la città, con una proiezione economico sociale oltre che ambientale, luoghi da vivere a tutte le età, a partire dai bambini. I parchi, urbani e periurbani, non sono solo luoghi di conservazione, ma anche laboratori di innovazione sociale e sviluppo sostenibile. I parchi devono contribuire ad un rilancio dell’economia e dell’occupazione attraverso uno sviluppo sostenibile locale, e ad una migliore qualità della vita diventando famosi non tanto per quello che contengono o che vietano, quanto per quello che in essi si può fare: dal trekking allo snorkeling, e così via».
Un ruolo quello dei parchi, ovunque essi siano, che diventa centrale per il rinnovamento delle politiche di gestione e sviluppo territoriale rivestendo un ruolo fondamentale anche e soprattutto come fattori di trasformazione dei sistemi urbani, per rendere le città resilienti, e quindi capaci di rispondere non solo all’emergenza del cambiamento climatico, ma anche di rigenerarsi.

Per informazioni in merito agli eventi organizzati in Europa.