33 Zone speciali di conservazione in Basilicata

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È stata approvata l’intesa tra la Regione Basilicata e il ministero dell’Ambiente per designare con Decreto Ministeriale ulteriori 33 Zone speciali di conservazione, che si aggiungono alle 20 Zsc già designate sul territorio della Regione Basilicata, tra le quali 8 siti estesi a mare con habitat e specie marine

«È giunto a conclusione l’enorme lavoro che il dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, nello specifico l’Ufficio Parchi, ha svolto per assicurare Misure di Tutela e Conservazione o Piani di gestione ai siti afferenti a Rete Natura 2000».
Nei giorni scorsi, fa sapere l’Assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, è stata approvata l’intesa tra la Regione Basilicata e il ministero dell’Ambiente per designare con Decreto ministeriale ulteriori 33 Zone speciali di conservazione, che si aggiungono alle 20 Zsc già designate sul territorio della Regione Basilicata, tra le quali 8 siti estesi a mare con habitat e specie marine. A livello europeo è stata istituita una Rete ecologica fatta di «pezzi» di territorio che conservano ancora specie rare e habitat integri, tutte le Regioni hanno partecipato alla «costruzione della rete ecologica Natura 2000» istituendo i Siti di interesse comunitario (Sic) e redigendo Misure di Tutela e Conservazione e/o appositi Piani di Gestione per la trasformazione di questi siti in Zone speciali di conservazione.
«La Regione Basilicata – afferma Pietrantuono – riconosce l’importanza prioritaria della conservazione, della tutela e della valorizzazione della biodiversità in quanto valore universale da preservare alle generazioni presenti e future, cui deve essere trasmesso il patrimonio naturalistico oggi esistente e definisce le modalità per la conservazione della biodiversità presente sul territorio regionale».
«Un ulteriore importante risultato – aggiunge Pietrantuono – è rappresentato dalla consapevolezza che le Misure di Tutela e Conservazione approvate per tutti i siti prevedono l’esclusione dell’attività di introspezione di idrocarburi, l’esclusione di aperture di nuove cave sul territorio e una pianificazione di settore integrata che coinvolga tutti gli enti preposti alla gestione dei siti.
«Ora restiamo in attesa del Decreto Ministeriale con cui i siti Sic della regione Basilicata si trasformeranno in Zone speciali di conservazione, che garantirà piena attuazione sul territorio lucano della direttiva habitat, un ulteriore tassello in difesa del nostro patrimonio ambientale e naturalistico, nello specifico sulla tutela della biodiversità, che si aggiunge alle altre forme di tutela già attivate. Stiamo lavorando – conclude l’assessore Pietrantuono – a mettere su strumenti, da una legge sulla conservazione della biodiversità fino al piano paesaggistico, che con forza tutelino il nostro territorio».

L’ambiente della Basilicata

Il patrimonio di biodiversità lucano è rappresentato da circa 1.000 specie animali e vegetali segnalate e protette a vario titolo (liste rosse Iucn, direttive habitat e uccelli, elenchi di specie tutelate con decreti regionali) e 63 tipologie di habitat di interesse comunitario presenti sul territorio, di cui 13 sono nell’elenco dei 34 habitat prioritari tutelati a livello europeo. Tale dato esprime la dimensione della variabilità di habitat e specie presenti a livello regionale sia per le caratteristiche orografiche (presenza di valli, aree fluviali ancora integre, montagne, colline e calanchi, litorali rocciosi e sabbiosi), ma anche per la persistenza di una cultura contadina ancora autentica e rispettosa dell’ambiente in cui vive. Grazie a ciò sono ancora presenti sul territorio, la Salamandrina terdigitata, la Rosalia alpina, la Lontra, il Lupo, il Fratino, il Grillaio, l’Ululone, il Picchio rosso mezzano, la Cicogna nera, la Fritillaria tenella, circa 100 specie di orchidee, il Tasso.