È nei momenti più scuri e incerti della storia dell’uomo, nel buio di un’alba ancora non sorta in cui uomini che resteranno sconosciuti stanno già costruendo il futuro mentre altri, in un eterno gioco duale che tiene in vita l’universo, stanno pensando come distruggerlo
Strade insanguinate, ancora. E chissà fino a quando. Forte è la violenza che ci circonda sia politica, sia religiosa, sia nelle relazioni interpersonali.
Parole in libertà, principi ed etica frantumati da una ignoranza diffusa e galoppante. Credere di possedere un falso potere solo perché posso scrivere sui Social, essere letto da centinaia di «navigatori» ancora più ignoranti perché amplificano l’idiozia piuttosto che circoscriverla e farla inaridire nell’indifferenza.
Un’estate anomala, pur annunciata e prevista, ma i tanti meteorologi che pontificano, fra scettici e catastrofisti, non riescono a mettere a fuoco la realtà. E i decisori, che pure hanno informazioni di prima mano, giocano con il consenso perché a loro interessa non il bene comune ma il bene personale.
Può l’uomo, questa specie che sta condizionando la stessa esistenza del pianeta, pensare di continuare a vivere?
Ma la Terra è grande, le risorse, a noi ancora ignote, tante. Ma noi, abili nell’allearci con il più forte, non abbiamo ancora capito chi è il più forte e pensiamo che la nostra cultura e tecnologia possano bastare perché le centrali del potere per assicurarsi consenso e libertà d’azione diffondono la convinzione di una sicurezza che non abbiamo.
La Terra sopravviverà all’uomo, agli incendi, alle beghe politiche e religiose, alle dimostrazioni di forza di poveri pseudo potenti, ai profeti di religioni di morte o di paradisi meravigliosi. È nei momenti più scuri e incerti della storia dell’uomo, nel buio di un’alba ancora non sorta in cui uomini che resteranno sconosciuti stanno già costruendo il futuro mentre altri, in un eterno gioco duale che tiene in vita l’universo, stanno pensando come distruggerlo.