Veneto, arsenico e pesticidi… e si sta a guardare

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Dura denuncia di Sara Cunial (Misto): Arsenico e pesticidi nelle acque dei laghi di Revine, ennesimo caso di insolvenza da parte di chi dovrebbe tutelare. La responsabilità dell’agricoltura intensiva

«È inconcepibile che dopo oltre due anni che l’Arpav ha rilevato la presenza di arsenico e alti quantitativi di pesticidi nelle acque dei laghi di Revine nessuno ad oggi abbia fatto nulla. Si tratta dell’ennesimo caso in cui chi doveva controllare ha chiuso un occhio e chi doveva agire a tutela dei cittadini se n’è guardato bene», ad affermarlo è Sara Cunial, deputata del gruppo Misto.

«È bene ricordare che i Laghi di Revine sono in piena zona Docg — continua Cunial — e che secondo il Rapporto 2017 sullo stato delle Acque Superficiali del Veneto, la presenza di sostanze inquinanti è ormai oltre i limiti di quantificazione con conseguenze gravissime per la popolazione locale, bambini in primis, e per tutto il territorio. Stiamo parlando di Arsenico, Dimetomorf, Terbutilazina, Metalaxil, Metamitron e perfino del “vietatissimo” Ddt. La causa — afferma — è una e si chiama agricoltura intensiva, avvelenata, supportata da un’economia scriteriata a danno degli esseri viventi e del futuro di tutti. Succede qui come in ogni altro luogo in cui le monocolture si sono impadronite dei luoghi, rendendo sterile la terra e i cervelli. Usiamo la testa. È tempo di dire basta a questi metodi produttivi e tornare a produrre cibo sano. Perciò — conclude — mi unisco alle Mamme Revine Lago Stop Pesticidi e agli attivisti del Comitato marcia Stop Pesticidi, che ormai da tempo denunciano questa gravissima situazione e chiediamo agli enti preposti di vigilare e alle amministrazioni di fare il proprio lavoro per impedire che continui questo oltraggio alla vita».

 

(Fonte Ufficio stampa)