Parmitano, la sua è missione dei record

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Spazio Esa Parmitano Morgan
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Luca Parmitano parla con Conte: «Orgoglioso di essere italiano e dell’Italia spaziale». «Vorrei ispirare il concetto ai giovani e più in generale ai cittadini che lo spazio ci permette di vedere oltre nel cosmo, ma ci permette anche di notare la fragilità del nostro pianeta e fare sempre meglio per la nostra Terra»

«Cittadino italiano, cittadino del mondo e proiettato in una dimensione galattica».

Il Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha dialogato oggi con Luca Parmitano, astronauta dell’Esa (Agenzia spaziale europea), in orbita dallo scorso 20 luglio con la missione «Beyond», che dagli inizi di novembre lo vede al comando della Iss, la Stazione spaziale internazionale.

Dall’aula di Palazzo Chigi, Conte ha dialogato con il nostro astronauta per i 20 minuti di tempo che intercorrono nel ponte via satellite che ha permesso il collegamento diretto dallo spazio.

Ancora un mese, e il 12 febbraio AstroLuca rientrerà sulla Terra con la navicella Sojuz MS 13, dopo una missione carica di primati. Lui sforerà i 200 giorni in orbita, e sarà l’italiano che sarà rimasto più tempo nello spazio, ma ci tiene a sottolineare che i record sono della missione in generale: «Abbiamo effettuato un numero record di passeggiate spaziali in breve tempo — dice Luca, protagonista in quattro “attività extraveicolari” in questa missione — sia per sostituire le batterie della stazione con quelle nuove al litio, sia per rimettere in sesto l’apparato scientifico Ams, realizzato con grande contributo scientifico italiano».

«Siamo sempre più protagonisti, come italiani, dello scenario spaziale — sottolinea il presidente del Consiglio — e alla recente ministeriale Esa abbiamo aumentato il budget al 16 per cento. Ed è frutto di un grande lavoro di squadra, non solo istituzionale, ma anche della filiera industriale del nostro paese che ha contributo notevolmente alla realizzazione della Stazione spaziale».

«Come italiano mi sento davvero orgoglioso — risponde Luca dalla Iss —. Abbiamo realizzato buona parte del modulo europeo Colombus, da dove ora vi parlo, e poi i Nodi 2 e 3, i moduli logistici e la cupola panoramica. E poi, tra i moduli-cargo che hanno raggiunto la Iss, ora abbiamo attraccato il Cygnus, che è il più moderno modulo -cargo finora realizzato ed è stato costruito anche in Italia dalle nostre industrie. Quasi il 50 per cento dell’intera Iss è prodotto in Italia. E questo sulla parte ingegneristica, ma poi c’è la scienza. Di recente abbiamo scattato quasi 100.000 foto al secondo nella banda all’ultravioletto per osservazioni scientifiche da record. Abbiamo appena riportato a Terra Xenogriss, sulla crescita dei tessuti umani, e poi lavoriamo su esperimenti sul metabolismo, e su come l’ambiente esterno influenza l’orecchio interno. E l’elenco sarebbe ancora lungo. Il nostro impegno economico è al terzo posto in Europa, e come realizzazioni e scienza siamo saldamente sul podio».

Luca Parmitano dialoga anche con il sottosegretario Fraccaro, presente assieme al direttore dell’Esa, Jan Woerner, e al Presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia: «Vorrei ispirare il concetto ai giovani e più in generale ai cittadini — dice Luca — che lo spazio ci permette di vedere oltre nel cosmo, ma ci permette anche di notare la fragilità del nostro pianeta e fare sempre meglio per la nostra Terra».

Antonio Lo Campo