La vulnerabilità delle coste italiane

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Phylum: Chordata
Classe: Amphibia
Ordine: Anura
Famiglia: Bufonidae

Il rospo smeraldino (Bufo lineatus) è un curioso anfibio lungo al massimo 10 cm, con una colorazione marrone o bianca con grosse chiazze, che vanno dal verde scuro fino al verde smeraldo e con puntini rossastri spesso presenti; gli occhi hanno una pupilla orizzontale ellittica. Ai lati della testa possiede due ghiandole parotidi allungate che secernono una tossina chiamata bufalina, usata dai rospi per scoraggiare eventuali attacchi di predatori rappresentati da alcuni mammiferi, uccelli e serpenti.
Nel periodo riproduttivo è facile sentire cantare i maschi, che sono più piccoli delle femmine, grazie ad un singolo sacco vocale situato sotto la gola il cui suono ricorda quello dei grilli. L’accoppiamento avviene quando il maschio si aggrappa alle ascelle delle femmine (amplesso ascellare) stimolandole a deporre in acqua circa 13.000 uova che poi provvederà a fecondare. Nasceranno in seguito tanti piccoli girini lunghi 4,5 cm dotati di coda la cui alimentazione è onnivora; metamorfoseranno tanto più velocemente quanto più si riscalderà la pozza d’acqua nella quale vivono; durante questo periodo di trasformazione sia l’apparato boccale che quello digerente si modificano, la coda viene riassorbita e nascono prima le zampe posteriori poi quelle anteriori.
Questo breve periodo di 24 ? 48 ore è caratterizzato dal digiuno al termine del quale il giovane rospetto avrà cambiato la sua dieta da onnivora a insettivora. Diventa sessualmente maturo solo dopo 3-4 anni e può raggiungere tranquillamente i 10 anni di vita.
Il rospo smeraldino è un anfibio in via d’estinzione protetto dalla convenzione di Berna che negli ultimi anni sta scomparendo dalle nostre campagne a causa dell’utilizzo di pesticidi, della chiusura dei vecchi piloni d’acqua, dell’ampliamento urbano e più in generale della cementificazione selvaggia che giorno dopo giorno riduce le nostre aree naturali.