«I passi giusti per una mobilità sostenibile»

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Dalla ricerca è emerso che i bambini sopportano un carico sproporzionato di incidenti e di malattie correlate ai trasporti

Per la «Settimana Per la Mobilità europea», l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato una rassegna sugli effetti dei trasporti sulla salute dei bambini in Europa. Da questa ricerca è emerso che i bambini sopportano un carico sproporzionato di incidenti e di malattie correlate ai trasporti. Infatti, tra le oltre 127.000 morti avvenute su strada nel 2002, si stima che circa 6.500 delle vittime avevano meno di 15 anni.
I bambini sono considerati particolarmente vulnerabili agli incidenti stradali in quanto la loro capacità di gestirsi nel traffico, evolvendo con gli anni, è molto limitata fino ai 9-10 anni: per questo sono ad alto rischio in ogni situazione in cui il traffico motorizzato è intenso o veloce, la visibilità è limitata o gli autisti focalizzano la loro attenzione sugli altri veicoli e non sui pedoni. Inoltre i bambini risultano essere più sensibili agli effetti psicologici degli incidenti stradali in particolar modo ai disturbi da stress post traumatico, che appaiono correlati alla percezione che i bambini hanno degli incidenti come minacce per la vita.
Anche se la qualità dell’aria è notevolmente migliorata nelle aree urbane, il traffico urbano continua ad essere la fonte principale di inquinanti, provocando tra i bambini morti precoci e malattie cardio-respiratorie. Le cause vanno ricercate nelle numerose differenze esistenti tra bambini ed adulti, quali: il processo di crescita e di sviluppo nel polmone, il sistema metabolico incompleto, l’immaturità delle difese e degli alti tassi di infezioni respiratorie e soprattutto nell’efficacia dei sistemi di disintossicazione che tende a migliorare con il passare degli anni.
Una valutazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che all’inquinamento dell’aria sono attribuiti tra le 4.000 e le 13.000 morti all’anno tra i bambini da 0 a 4 anni e che fino a 5.000 per anno di questi bambini potrebbero essere salvati se l’inquinamento fosse ridotto al livello di 40μg/m 3, secondo le linee guida della Unione europea per il 2005. Anche il rumore prodotto dal trasporto è dannoso per i bambini di varie età: il rumore può essere causa di interferenza durante l’apprendimento, provocare danni all’udito e problemi durante l’apprendimento del linguaggio parlato.
I Governi dei vari Paesi dovrebbero essere maggiormente consapevoli del prezzo invisibile pagato dai bambini per le scelte di mobilità degli adulti e delle opzioni per prevenire e mitigare i danni alla salute.
Sono molte le opportunità che derivano dallo sviluppo di politiche urbane e di trasporto che riducano l’esposizione agli incidenti da traffico stradale, all’inquinamento dell’aria e al rumore.
In sinergia con i vari miglioramenti tecnologici (carburanti, emissioni dei veicoli, sicurezza passiva e attiva) dovrebbero svolgersi vari interventi per creare le condizioni capaci di promuovere una mobilità urbana sostenibile attraverso maggiori investimenti per i settori della salute, dei trasporti e dell’ambiente.
Esempi di accordi politici pan-europei che promuovono trasporti più sani e sostenibili, in particolare tra i bambini, sono:
«Il Children’s Environment and healt Action plan for Europe»: sottoscritto dai ministri europei alla Quarta Conferenza ministeriale sull’ambiente e sulla salute, tratta i principali fattori di rischio ambientale per la salute dei bambini in Europa e contiene un piano d’azione per la prevenzione e la riduzione dei danni in caso di incidenti, la riduzione dell’esposizione all’inquinamento dell’aria e del rumore;
«Joint United Nations Economic commission for Europe ? Who transport, healt and environment Pan ? European Programme»: sottoscritto dai ministri dei trasporti, dell’ambiente e della salute. Il programma promuove l’azione su specifiche aree prioritarie, incluse l’integrazione di aspetti ambientali e della salute nelle politiche dei trasporti al fine di migliorare la relazione tra il trasporto pubblico, la salute e l’ambiente.

(Fonte Arpa Toscana)
(07 Ottobre 2005)