Scompaiono le attuali attività di ricerca in campo ambientale, in campo agrobiologico, sanitario (non radiologico) e nei settori tecnologici diversi da quello energetico. E non è chiaro che sarà lo sviluppo economico sostenibile
Come avevamo già annunciato, l’Enea cambia pelle, diventa più nuclearista.
Con il decreto sullo sviluppo diventato legge dello Stato il 9 luglio scorso, ci sono cambiamenti per l’Enea. Da Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, diventa Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, con un ruolo finalizzato alla innovazione tecnologica nel settore energetico ed alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia, con particolare riguardo al settore nucleare, e dello sviluppo economico sostenibile. Scompaiono, quindi, le attuali attività di ricerca in campo ambientale, in campo agrobiologico, sanitario (non radiologico) e nei settori tecnologici diversi da quello energetico.
Per la riorganizzazione e la rifinalizzazione delle attività (da Ente ad Agenzia) sarà nominato un Commissario e due sub-Commissari. La nuova Enea dovrà attuare programmi di attività per lo sviluppo del nucleare di nuova generazione e delle tecnologie per la cattura e il confinamento dell’anidride carbonica emessa dagli impianti termoelettrici, nonché per lo sviluppo della generazione distribuita di energia e di nuove tecnologie per l’efficienza energetica.
Programmi ed attività in questi campi dovranno far parte di appositi piani triennale approvati dal Cipe e saranno finanziati attraverso una apposita convenzione con i ministeri Ambiente e Sviluppo e con l’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
I piani sottoposti ad approvazione del Cipe dovranno avere come obiettivi:
– la realizzazione di progetti dimostrativi di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (impianti Ccs) emessa da impianti termoelettrici, ivi compresa la realizzazione di progetti per lo stoccaggio definitivo in formazioni geologiche;
– la partecipazione attiva ai programmi internazionali di ricerca per il nucleare di nuova generazione (generation four , Iter, ecc.), con particolare attenzione ai programmi comunitari per il trattamento delle scorie;
– la partecipazione ai progetti per la promozione delle tecnologie «a basso contenuto di carbonio» secondo quanto previsto dall’Accordo di collaborazione Italia-Usa;
– l’adozione di misure di sostegno e finanziamento per interventi innovativi nel settore della generazione di energia di piccola taglia (compreso il settore delle energie rinnovabili) nonché in materia di risparmio ed efficienza energetica e microcogenerazione;
Per svolgere attività nel campo della Ccs la legge prescrive che la regione Sardegna assegni una concessione per la gestione della miniera di carbone del Sulcis, dove l’Enea sperimenterà la produzione di energia elettrica con la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica prodotta. La nuova Enea sarà, inoltre, il braccio operativo per la gestione del nucleare dal punto di vista di sicurezza e della radioprotezione e diventerà la punta avanzata per riportare a pieno titolo il nostro paese nei programmi di ricerca internazionali sul nucleare e sulla Ccs.
Riguardo al resto delle funzioni di cui, almeno dal titolo coniato per questa nuova Agenzia che continuerà a chiamarsi Enea, dovrebbe occuparsi, ovvero lo sviluppo economico sostenibile, nel testo della legge non vi è traccia. A meno che non si voglia intendere per sviluppo economico sostenibile soltanto la tecnologia nucleare e quella per lo stoccaggio e la cattura del carbonio.