di Fausto Giovanelli, Ilaria Di Bella, Roberto Coizet, edizione Edizioni Ambiente
Pagine: 224 | Costo ?: 20.00
In Italia e in tutti i paesi dell’occidente, la politica (quella vera, della collettività sociale, delle istituzioni e dei partiti) sta vivendo una crisi di credibilità e di partecipazione. Si ha la sensazione che le istituzioni di governo siano invecchiate precocemente, legate a una realtà ormai superata che non rispecchia i bisogni e i valori della vita di ogni giorno.
Contemporaneamente nei comuni, nelle province e nelle regioni nascono programmi e progetti che coinvolgono le comunità locali in azioni concrete e condivise, con una vitalità inaspettata a confronto con il torpore della realtà nazionale. Sono iniziative legate a una migliore gestione del territorio, alla salvaguardia dell’ambiente e alla solidarietà sociale.
Questa nuova creatività locale corrisponde a una svolta culturale importante: negli anni più recenti l’«ambiente» viene riconosciuto come un valore, un patrimonio della collettività fatto di risorse naturali, relazioni sociali e qualità della vita. E per valorizzare questo patrimonio i cittadini e i loro amministratori si impegnano di comune accordo per ottenere risultati che, a livello locale, sono concreti e tangibili. In altre parole, la «sostenibilità ambientale», che appare in generale come uno slogan astratto e irraggiungibile, quando viene tradotta nella realtà locale può diventare azione reale e misurabile, che crea nuovi comportamenti e nuove responsabilità. Può diventare, cioè, politica.
Gli autori di Ambiente Condiviso sostengono che oggi la politica ha bisogno di ambiente, per riprendere concretezza attraverso la nuova visione proposta dalla sostenibilità. E, dall’altro lato, l’ambiente ha bisogno di politica, perché non è possibile salvaguardare le risorse senza fare i conti con le variabili economiche e con l’equità sociale.
L’integrazione dell’ambiente nella politica è una svolta di grande portata. Cambiano i valori di riferimento e gli obiettivi, e di conseguenza devono cambiare le azioni e i programmi di chi ha responsabilità di governo. Prima a livello locale e poi, procedendo dal basso verso l’alto, nelle politiche nazionali e sovranazionali.
Ma quali sono gli strumenti per affrontare questa svolta? Quali azioni concrete possono essere effettuate dai governi locali per promuovere trasparenza e partecipazione, e realizzare un progetto politico che leghi gli aspetti ambientali con quelli economici e sociali?
Gli autori propongono analisi, metodologie e esempi concreti, con una riflessione critica sulla strumentazione attualmente disponibile e molti spunti innovativi. I temi vanno da un riordino dei termini con cui definire il problema, al bilancio ambientale come riforma della governance; dalla distinzione degli strumenti rispetto ai loro obiettivi, ai modelli di democrazia locale; da proposte sul rapporto locale/globale, alle esperienze dei bilanci di sostenibilità e a una sintesi delle politiche ambientali dell’Unione Europea.
Il volume dimostra la necessità di superare le cosiddette «politiche ambientali», separate e settorializzate, per promuovere un approccio sistemico e integrato verso l’«Ambiente Condiviso».
(Fonte Edizioni Ambiente)