Caratteristiche delle acque

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Le acque del Mediterraneo sono continuamente rinnovate dall’entrata delle acque di superficie dell’Atlantico attraverso Gibilterra. La temperatura superficiale di queste acque all’interno del Mediterraneo subisce marcate variazioni stagionali, tra valori invernali medi di circa 11 °C ed estivi di circa 27 °C, con sensibili differenze anche tra il settore nord-occidentale e quello sud-orientale del bacino. È proprio questa spiccata stagionalità delle acque, associata alle variazioni geografiche, che costituisce una delle principali cause della sua biodiversità.
Infatti, la differenza di temperatura tra le stagioni permette la presenza nello stesso bacino sia di organismi di acque temperate sia di acque tropicali rendendolo crocevia di organismi provenienti da differenti aree geografiche. Al di sotto dei 200-300 m di profondità vi è omeotermia lungo tutta la colonna d’acqua fino al fondo; la temperatura in profondità oscilla tra 12,8°C del bacino occidentale e 14,5°C di quello orientale.
Questa condizione di omeotermia con relativamente elevate temperature è dovuta al fatto che la soglia di Gibilterra è poco profonda e quindi, le acque in ingresso sono intorno a questi valori e si mantengono più o meno tali anche alle maggiori profondità mentre la temperatura delle acque atlantiche in profondità, alle latitudini mediterranee, è intorno ai 2°C.
Questa spiccata differenza costituisce una barriera alla diffusione di quelle specie atlantiche adattate in acque profonde e fredde (stenotermiche di acque fredde). Pertanto, molte specie mediterranee distribuite su un ampio gradiente batimetrico oltre ad essere euribate (adattate a differenti profondità) sono anche euriterme (adattate a differenti temperature) oppure stenoterme di acque calde (adattate a valori termici relativamente più alti) (Emig e Geistdoerfer, 2004).
Anche la salinità nel Mediterraneo (37÷39 psu) è più elevata che in oceano a causa di una intensa evaporazione, scarsa piovosità e di un limitato apporto fluviale, tutti fattori che determinano un equilibrio idrico negativo. Questa deficienza, comunque, è compensata dall’entrata delle acque atlantiche. Per quanto riguarda la concentrazione dell’azoto e del fosforo, le acque del Mediterraneo sono piuttosto povere di questi nutrienti (acque oligotrofiche) soprattutto nel bacino orientale. Questa povertà di nutrienti influenza la produttività del Mediterraneo e di conseguenza anche la ricchezza floro-faunistica che, anche per questo motivo, si presenta inferiore a quella del confinante Oceano Atlantico, soprattutto in profondità. In relazione al differente trofismo delle acque, ma non solo, anche il bacino occidentale e quello orientale, separati dalla soglia siculo-tunisina, presentano differenze nella biodiversità (Cartes et al., 2004).