( Enea, Centro ricerche, Casaccia )
I dispositivi si distinguono in isolatori propriamente detti e dispositivi ausiliari. Tra i primi la normativa italiana contempla gli isolatori a scorrimento e gli isolatori elastomerici armati.
Gli isolatori a scorrimento sono costituiti da due superfici circolari di differente diametro (Figura 4), in genere un disco di acciaio inossidabile che scorre su uno di teflon (Ptfe), con attrito minimo. Questi tipi di dispositivi mancano di capacità ricentrante, permanendo infatti un elevato spostamento residuo a seguito di un evento sismico; pertanto, vanno utilizzati in abbinamento ad appositi dispositivi atti a svolgere la funzione di ricentraggio o a isolatori elastomerici.
Gli isolatori elastomerici armati (Figura 5) sono realizzati alternando strati di gomma, naturale o artificiale, alti dai 5 ai 10 mm e piastre di acciaio di 2-4 mm, solidarizzati tramite un processo di vulcanizzazione Sono caratterizzati da bassa rigidezza orizzontale ed elevata rigidezza verticale per assicurare il giusto supporto nei confronti del carico gravitazionale. L’armatura conferisce all’appoggio una maggiore rigidezza verticale, ed esercita un effetto di confinamento, evitando il rigonfiamento dell’elastomero. I diversi tipi di mescola conferiscono agli isolatori diverse caratteristiche di smorzamento, che può essere incrementato mediante inserti in piombo o materiali polimerici.
Il sistema di isolamento può essere completato dai dispositivi ausiliari, cui è affidato essenzialmente il compito di incrementare lo smorzamento.
Fig. 4 ? Isolatori a scorrimento e elastomerici in opera
Fig. 5 ? Isolatore elastomerico