Greenpeace: finalmente la svolta verde europea

323
Tempo di lettura: < 1 minuto

Gli orsi polari di Greenpeace sono soddisfatti.
Avevano manifestato di fronte a Palazzo Chigi lunedì scorso chiedendo l’adozione di obiettivi vincolanti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Oggi plaudono al coraggio dei leader europei e alla tenacia del Presidente di turno, Angela Merkel.

«È questa la più importante decisione presa da due anni a questa parte, dopo la ratifica del Protocollo di Kyoto nel febbraio 2005» commenta Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace.
«Con questa svolta storica l’Europa si mette al primo posto nella lotta al cambiamento climatico, dobbiamo essere davvero orgogliosi di questo».

L’Europa si impegna unilateralmente ad effettuare una riduzione dei gas serra del 20 per cento entro il 2020. Nessun Paese ha mai adottato un simile impegno. Si deve tuttavia ricordare che le attuali conoscenze scientifiche stimano che per fermare il cambiamento climatico è necessario un «taglio» del 30 per cento al 2020 delle emissioni mondiali.

«L’obiettivo vincolante del 20 per cento di energia rinnovabile entro il 2020, è un’altra grande vittoria. Per sostenere al massimo lo sviluppo delle fonti pulite, sarebbe necessario dividere quest’unico obiettivo per l’energia primaria in obiettivi specifici per i settori dell’elettricità e degli usi termici, come è già stato fatto per i trasporti» prosegue Tedesco. «La svolta di oggi ci fa guardare con fiducia ai futuri vertici europei e mondiali sul clima. Ci auguriamo che anche Paesi come Usa e Australia, attualmente fuori dal Protocollo di Kyoto, si impegnino a ridurre le proprie emissioni di gas serra».

L’impegno ad aumentare la quota dei biocarburanti fino al 10 per cento al 2020, infine, è condivisibile, ma sono necessarie precise regole per garantire che la produzione delle biomasse avvenga nel pieno rispetto dell’ambiente.

(Fonte Greenpeace)