Il Progetto Itase

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Il Progetto Itase (International Trans-Antarctic Scientific Expedition) ha lo scopo di raccogliere ed interpretare informazioni climatico-ambientali nelle aree più remote e sconosciute della Calotta Antartica, attraverso lo sforzo coordinato di numerosi programmi di ricerca nazionali e multinazionali. Le attività multidisciplinari del Progetto Itase (perforazioni, rilievi geofisici, raccolta di campioni, misure dell’atmosfera ecc.) forniscono una visione nello spazio e nel tempo della Calotta Antartica e della sua storia climatico-ambientale.
L’obiettivo principale del progetto Itase è determinare la variabilità spaziale del clima in Antartide (precipitazioni nevose, temperatura dell’aria, circolazione atmosferica, contenuto in aerosol ecc.) negli ultimi 200 anni, ove possibile negli ultimi 1000 anni. Di particolare interesse sono le interazioni con il sistema globale (contributo dell’Antartide all’innalzamento del livello del mare, El Niño-Southern Oscillation Index, estensione ghiaccio marino, produttività oceanica, esplosioni vulcaniche ecc.).
Le informazioni scientifiche raccolte nell’ambito di Itase sono essenziali per interpretare i dati derivanti dalle perforazioni profonde (per esempio Epica-European Project for Ice Coring in Antarctica), per monitorare le condizioni climatiche e la composizione dell’atmosfera nelle aree più remote del continente, per valutare l’attuale contributo della calotta antartica alle variazioni del livello del mare e per interpretare i dati telerilevati da satellite.
Al programma di traverse nazionali o multinazionali hanno partecipato 19 nazioni (Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Italia, Norvegia, Olanda, Regno Unito, Russia, Svezia, Sud Corea, Usa). Numerose altre attività sono state proposte per l’International Polar Year (2007-2009) con lo studio delle aree più remote ed inesplorate della calotta Est Antartica. Per traverse si intende un convoglio di più mezzi che si sposta da un punto all’altro dell’Antartide durante le quali le attività scientifiche si svolgono lungo transetti che congiungono le basi costiere con i siti più remoti dell’interno del continente, sede anche delle perforazioni profonde (Epica Dome C e Dronning Maud Land, Vostok, Dome Fuji ecc.). La carovana italiana è formata da 4 veicoli cingolati che trainano 5 moduli montati su slitte (modulo abitazione, modulo generazione ed officina, modulo perforazione, modulo magazzino) e 3 cisterne di carburante. Questa carovana costituisce per alcuni mesi un laboratorio mobile di ricerca.
Il Progetto Itase ha raccolto finora più di 20.000 km di stratigrafie della superficie nevosa (snow radar), ha recuperato tramite perforazioni più di 240 carote di neve e ghiaccio (per un totale di oltre 7.000 m), ha esplorato parte delle aree più remote dell’interno raggiungendo la culminazione della calotta Orientale a più di 4.000 m di quota, ha raccolto campioni di atmosfera fino a quote superiori a 20.000 m.
L’Italia, nell’ambito del Pnra, ha contribuito in maniera significativa (circa 40%) al progetto, sia in termini di organizzazione che di ricerca scientifica, esplorando in collaborazione con il gruppo di ricerche francese l’area di drenaggio di Dome C. In particolare, sono state effettuate: 60 perforazioni in neve e ghiaccio (per 2.160 m di carote), 20 trincee in nevato, più di 6.500 km di snow radar, 6.000 km di misure di spessore del ghiaccio, 700 paline per la misura dell’accumulo/ablazione della neve,


66 misure di velocità orizzontale e in 16 siti misure di assottigliamento/ispessimento della calotta.

(Fonte Enea)