Gli inventari forestali sono indagini realizzate per conoscere l’entità e la qualità delle risorse forestali di una nazione o di una regione in un certo momento: la superficie forestale e le superfici dei vari tipi di bosco, lo stato di salute, la biomassa e la quantità di carbonio immagazzinato, i ritmi di crescita e le capacità produttive sono tra i principali risultati di ogni indagine inventariale. I dati risultanti costituiscono le statistiche forestali e vengono presentati sotto forma di tabelle e diagrammi.
Il censimento e la classificazione degli alberi e delle foreste di un territorio molto vasto richiedono l’impiego di opportune tecniche e metodi che consentano di realizzare un’indagine su ampia scala nei tempi e con le risorse disponibili. Per tale motivo questo tipo di indagini fa uso di «campioni», piccole porzioni di territorio distribuite secondo un opportuno disegno. L’osservazione dei caratteri della vegetazione forestale in questi campioni consente di ottenere informazioni statisticamente significative per l’intera area di studio.
Il monitoraggio delle risorse naturali – Gli inventari forestali sono importanti strumenti di monitoraggio dello stato dell’ambiente naturale.
La ripetizione periodica dell’indagine inventariale consente di verificare i cambiamenti nel tempo dell’estensione del territorio boscato, dello stato di salute, delle condizioni degli habitat forestali e così via. Le informazioni derivate da inventari ripetuti nel tempo contribuiscono inoltre a monitorare la capacità di captazione del carbonio da parte degli ecosistemi forestali.
L’Italia si è impegnata in sede internazionale a monitorare lo stato delle foreste ai fini di garantirne la conservazione e un utilizzo coerente con i principi della sostenibilità.
Uno degli strumenti più importanti per ottenere le informazioni necessarie a questi scopi è costituito dall’Inventario Forestale Nazionale (Ifn).
Gli inventari nel nostro paese – In Italia il primo inventario forestale nazionale è stato realizzato negli anni ’80 (Ifni85).
Successivamente sono stati realizzati degli inventari parziali che hanno interessato il territorio di alcune regioni. Altri inventari sono in fase di avvio, sempre su base regionale. All’inizio del 2003 hanno avuto inizio i rilievi per il secondo inventario forestale nazionale, l’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (Infc), che ha tra i principali obiettivi la valutazione delle riserve di carbonio presenti nella vegetazione e nei suoli forestali.
Il nuovo progetto – Lo studio preliminare concluso nel 1999 dall’Isafa su incarico del Corpo forestale dello Stato definiva le necessità informative, alcune ipotesi progettuali, i costi e i tempi di realizzazione del nuovo Ifn.
Su tale base e alla luce delle nuove esigenze emerse nel frattempo, è stato delineato nel 2002-2003 un nuovo percorso progettuale, organizzativo ed attuativo, volto a fornire, nei tempi previsti dagli accordi internazionali e in particolare dal Protocollo di Kyoto, le informazioni richieste al nostro Paese, nel rispetto dei tempi tecnici necessari ad acquisire una considerevole mole di informazioni sull’intero territorio nazionale.
E’ l’avvio del nuovo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (Infc).
Analogamente al primo inventario l’Infc viene realizzato dal personale del Corpo Forestale dello Stato, che coordina e finanzia il progetto; l’Isafa, come responsabile della progettazione, cura gli aspetti tecnico-scientifici, la formazione del personale, l’elaborazione e la presentazione dei risultati.
Lo stato delle informazioni in Italia – Alla fine degli anni ’90 le informazioni disponibili sulla consistenza e lo stato delle foreste in Italia apparivano datate e insufficienti a fornire risposte efficaci alle rinnovate esigenze informative a livello nazionale e internazionale.
Il Corpo forestale dello Stato avviava quindi un’azione finalizzata ad aggiornare e integrare le conoscenze sulle foreste italiane affidando all’Isafa il compito di realizzare uno studio preliminare di fattibilità per il secondo inventario forestale nazionale (Ifn) italiano. I punti qualificanti del nuovo inventario
La definizione di bosco e la classificazione della vegetazione – Nel rispetto degli standard internazionali è stata adottata la definizione di bosco della Fao impiegata per il Forest Resource Assessment (2000).
E’ stato inoltre definito un sistema gerarchico di classificazione della vegetazione coerente con le definizioni Fao e Ue (Corine) che si basa sul criterio della prevalenza di specie.
Il disegno campionario: efficacia nella complessità – Nella procedura a tre fasi scelta per l’Infc le prime due sono necessarie per la stima dell’estensione delle varie categorie e sottocategorie inventariali e per l’osservazione di alcuni caratteri qualitativi, la terza per le misure relative agli attributi stazionali e dei soprassuoli. Lo schema è particolarmente flessibile, poiché permette di modulare il campionamento nelle diverse fasi in funzione delle risorse finanziarie disponibili e delle precisioni di stima desiderate, risultando nel contempo in grado di adattarsi ad un ampio ventaglio di finalità.
La tecnologia – Per l’indagine è fatto largo uso di strumenti ad elevata tecnologia: un sistema informativo geografico, il Sim, per la fase di fotointerpretazione, sistemi di posizionamento satellitare (Gps) per la localizzazione dei punti al suolo, data-logger per l’acquisizione in campo dei dati e un sistema client-server per il trasferimento e l’archiviazione automatica dei dati.
Pluralità delle fonti d’informazione e del tipo di dati raccolti – I dati derivano non soltanto da rilievi al suolo, ma anche da ortofoto digitali, archivi di dati georiferiti e da interviste. Oltre ai dati sulla fitomassa epigea vengono raccolte informazioni sulla biodiversità, le aree forestali protette, la presenza di necromassa, l’accessibilità, l’uso ricreativo, le patologie, la presenza di fenomeni di dissesto, ed altre ancora.
(Fonte Corpo Forestale dello Stato)