Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)

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Insieme a diversi progetti sviluppati, molteplici poster illustrano la storia dell’Infn: laboratori di alta montagna dove, nella prima metà del secolo scorso, sono state scoperte particelle provenienti dal cosmo, che interagiscono con l’atmosfera. Ad oggi il Pianeta viene usato come convertitore di particelle ineffabili, i neutrini, provenienti da fonti lontane, che hanno subito una trasformazione in una particella carica, il muone, diventando visibili. Testimone di ciò il plastico che riproduce il precorso effettuato dai neutrini dal complesso di acceleratori del Cern di Ginevra fino ai laboratori dell’Infn del Gran Sasso. Le particelle, viaggiando sotto le montagne per 732 km, possono essere esaminate, attraverso una strumentazione tecnologicamente molto avanzata, durante le rare fasi di trasformazioni della loro natura. «I neutrini ? ha dichiarato Andrea Vacchi dell’Infs di Trieste ? possono attraversare molta materia senza interagire con essa, quando poi finalmente interagiscono producono altre particelle che noi possiamo vedere. Il fascio di neutrini prodotto a Ginevra ? ha concluso ? viene spedito verso i nostri laboratori del Gran Sasso, un insieme di caverne situate sotto il Gran Sasso allineate non casualmente con la direzione del Cern, entrano nel rivelatore, che viene chiamato ?opera? costituito di materiale convertitore e rivelatore che ci permetterà di vedere le alterazioni subite dai neutrini nel loro viaggio».
(M. C.)