La sintesi dei dati presentati

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Proponiamo una sintesi della relazione tenuta da Vincenzo Ferrara nei giorni scorsi, all’Accademia dei Lincei, in occasione della giornata per l’Ambiente.

Gli ultimi dati sulle emissioni e gli assorbimenti di anidride carbonica

I dati fanno riferimento agli accumuli complessivi tra il 1750 ed il 2000 di anidride carbonica espressi come carbonio (per passare da carbonio ad anidride carbonica è necessario moltiplicare per 3,67. Questi dati in sintesi dicono quanto segue:

1) Emissioni antropiche
– Emissioni da combustione di combustibili fossili = 244 miliardi di tonnellate di carbonio
– Emissioni provenienti dai cambiamenti di uso del suolo e dalla deforestazione = 140 miliardi di tonnellate di carbonio.
Totali emissioni antropiche = 384 miliardi di tonnellate di carbonio.

2) Assorbimenti o accumuli
– Accumulato nella geosfera (ecosistemi terrestri e suolo) = 101 miliardi di tonnellate di carbonio, pari a 60 ppm di anidride carbonica sottratta o evitata all’atmosfera
– Accumulato negli oceani (ecosistemi marini, acque profonde e sedimenti oceanici) = 118 miliardi di tonnellate di carbonio, pari a 72 ppm di anidride carbonica sottratta o evitata all’atmosfera
– Accumulato in atmosfera = 165 miliardi di tonnellate di carbonio, pari a 100 ppm di anidride carbonica che si sono accumulati e si sono sommati ai 280 ppm che l’atmosfera aveva prima dell’epoca industriale (e nei 10mila anni precedenti).

Se non vi fossero stati gli assorbimenti di anidride carbonica da parte degli oceani e della geosfera l’attuale concentrazione di anidride carbonica in atmosfera sarebbe stata pari a 512 ppm (280 precedenti + 232 provenienti dai combustibili fossili di cui 132 assorbiti da oceani e geosfera).

Tra il 1750 ed il 2000 l’assorbimento medio da parte degli oceani e della geosfera è stato pari al 57%, Con l’aumento progressivo della temperatura questo asssorbimento nel 2000 era sceso al 41% circa e continua a scendere perché:
– con l’aumento della temperatura la solubilità in acqua dell’anidride carbonica diminuisce sempre più, tanto che oltre una certa temperatura solo gli oceani vicino alle aree polari saranno in grado di assorbire anidride carbonica, mentre gli altri la emetteranno;
– con l’aumento della temperatura, l’assorbimento per fotosintesi da parte delle piante viene via via vanificato dalle emissioni di anidride carbonica dei processi di respirazione delle stesse piante e dei suoli, tanto che superata una certa temperatura (che dipende dall’ecosistema vegetale) le piante e le foreste diventeranno sorgenti di emissione di anidride carbonica piuttosto che «sinks» (come è già avvenuto nell’estate del 2003 per la foresta boreale europea).

In futuro la percentuale di assorbimento da parte degli oceani e della geosfera tenderà sempre di più a diminuire e, ovviamente, l’anidride carbonica atmosferica tenderà a crescere anche se le emissioni antropiche dovessero diminuire significativamente.

Come si configura il rischio clima?

La situazione attuale «apparente» è così definita:

– Surplus di energia nel sistema climatico per emissioni di gas serra: 1,50 watt/m2 corrispondenti ad un incremento di temperatura di 0,6°C (incluso il contributo dei gas serra diversi dall’anidride carbonica e l’attività solare,


ma escluso il feedback del vapor d’acqua)

La situazione attuale «reale» è così definita:

– Oltre al surplus «apparente» esiste anche surplus di energia nel sistema climatico «mascherato o nascosto» pari a 3.76 watt/m2 e corrispondenti ad un incremento di temperatura evitato di 1,5°C

Di questo surplus nascosto 2,16 watt/m2 sono stati assorbiti dagli oceani e dalla geosfera (incremento di temperatura evitata: 0,86°C) e circa 1,60 watt/m2 sono stati riflessi verso lo spazio dagli aerosol ed inquinanti atmosferici (incremento di temperatura evitata 0,64°C)

La situazione complessiva mostra che, se non ci fosse stato l’assorbimento da parte degli oceani e della geosfera e se non fosse intervenuta la riflessione da parte degli aerosol, la temperatura del nostro pianeta sarebbe in realtà aumentata di 2,1°C ed il surplus di energia nel sistema climatico sarebbe stato di 5,26 watt/m2.

Conclusione

Anche se dovessimo istantaneamente azzerare tutte le emissioni di gas serra esiste, comunque, una situazione latente a rischio che farebbe innalzare la temperatura del nostro pianeta di 2,1 °C portando le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica a 512 ppm.

In pratica, in base a questi dati, la richiesta della UE per il post Kyoto di limitare il riscaldamento climatico a 2°C e le concentrazioni di anidride carbonica a 500 ppm, è una richiesta i cui limiti sono già stati raggiunti ad oggi, anche se non appaiono evidenti, ma solo in modo latente. Una reazione a catena tra anidride carbonica e temperatura e tra temperatura ed anidride carbonica potrebbero trasformare la situazione latente in reale, anche senza alcun ulteriore apporto di emissioni di gas serra.