«Le navi avvelenate» di Vincenzo Pergolizzi (Italia – Turchia, 2005, 30’, colore)

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Un porticciolo dell’Egeo turco si è tramutato, ormai da un quarto di secolo, nel più grande centro del Mediterraneo di demolizioni di vecchie navi occidentali. Le demolizioni a buon prezzo sono prive delle minime prevenzioni per operai e ambiente. Quasi mille uomini lavorano i più diversi materiali tossici senza nessuna protezione, arrivando da villaggi lontani anche 1.400 chilometri. Le diciotto società di demolizione li assumono come stagionali, dai tre ai sei mesi: l’amianto respirato farà effetto dopo qualche anno. Una storia che documenta aspetti, vicende e momenti di vita nel Mediterraneo europeo da non dimenticare.

Vincenzo Pergolizzi nel 1992 si trasferisce a Istanbul come docente e giornalista. Inizia da lì la sua collaborazione con diverse e importanti testate giornalistiche. In Turchia scopre la passione per la ripresa audiovisiva: collabora prima con la Televisione e la Radio svizzera italiana, poi con la Rai, vincendo numerosi premi con i suoi lavori tra cui ricordiamo «Vita da profughi» (2000), «Ladri di organi» (2002), «Nomadelfia» (2003), «Beyoglu, dopo le esplosioni» (2004), «Mamma li turchi» (2004), «Nsehlenet: sei momenti di incontro» (2005), «Voci di parroci in Turchia» (2006).