Antipasto di fiori
L’albero di Giuda è frequente nei boschetti collinari e i fiori di questa pianta hanno un indiscusso interesse culinario e possono essere utilizzati crudi nelle insalate, cotti o messi sotto aceto come i capperi. Raccolti in grappoli, si fanno anche dorare in olio bollente e si salano moderatamente per non sopraffare il gradevole gusto piccante. Sono ottimi anche dopo averli passati in una pastella fatta con uovo, acqua e farina.
Minestra di castagne
Si prende un chilo di castagne sbucciate e si lessano. Si sbucciano anche della seconda pellicina mentre, a parte si prepara un brodo semivegetale: cipolla con qualche chiodo di garofano infilato, carota, patata sbucciata, sedano con le foglie, pomodoro, prezzemolo e, possibilmente, un paio di ossi grossi, di quelli che il macellaio galante regala alle massaie. Al brodo colato si aggiungono le castagne ridotte in passato e si cuoce mescolando con mestolo di legno, per una decina di minuti. Si provvede, quindi, a servire nelle scodelle pronte con pane abbrustolito e spolverato di parmigiano grattugiato.
Frittata con i gherigli
Si prendono dei gherigli di noce e si tritano finemente con del prezzemolo tritato. A parte si sbattono le uova e si aggiungono al trito. Si cuoce il tutto in una padella antiaderente leggermente unta e, a cottura quasi ultimata, la frittata si ripiega su se stessa, a mò di omelette, e si sala.
Nociata
Si tratta di una ricetta antichissima: per questo, le misure degli ingredienti sono date in libbre (una libbra circa 350 gr.). Si fa bollire una libbra di miele e si aggiunge una chiara d’uovo battuta per schiarirlo. Schiumare finché arriva a cottura, quando toccando con un dito bagnato il miele gela. Si aggiungono al miele cotto mezza libbra di noci pelate e ridotte a pezzi. Con foglie d’alloro e ostie si ricopre il fondo e i lati di uno stampo nel quale si adagia il preparato. Lasciare raffreddare il dolce e poi presentarlo, capovolto, in un piatto di stile rustico.
(Fonte Corpo forestale dello Stato)