di Lale Saggese, edizione www.criptozoo.com
Pagine: 261 | Costo ?: 18.96
(Dalla Presentazione di Franco Tassi) Non è un semplice romanzo, ma neppure un vero e proprio trattato scientifico. Sfiora con eleganza i tasti della musica naturalistica, ma scorre come una piacevole passeggiata tra dubbi e curiosità, incontrando personaggi e storie di cui non si parlerà mai sui giornali o alla televisione.
Segue vicende giudiziarie sconcertanti, ma senza mai annoiare. Incontra figure umane genuine, ma anche perfidi truffatori, che al momento cruciale potrebbero avere la meglio… Proprio come avviene nella vita reale.
Ma non è fiction, né cronaca locale. Non è memoria storica, né fantascienza.
Cosa sarà mai, allora? Forse qualcosa di simile a un legal thriller? Del genere alla John Grisham o alla Scott Turow, per intenderci. Un genere da cui sono scaturiti alcuni tra i migliori film degli ultimi anni?
Non esattamente, per la verità. Perché si tratta di una categoria del tutto inedita.
Se proprio dovessimo escogitare un termine adatto a questo libro, opera prima del giovane e promettente Pasquale Saggese, detto «Lale», suggeriremmo forse il seguente: è il primo «giallo criptozoologico», o se lo preferite il primo «cryptolegal thriller», in Italia e non solo.
Scorrendo le pagine delle avventurose vicende del giovane avvocato che difende uno dei tanti individui giusti, ma deboli, aggrediti dall’egoismo e dalla protervia umana (un legale che tutti vorremmo avere al nostro fianco nei momenti difficili) scopriamo anche una diversa realtà sommersa, che in fondo incarna uno degli enigmi zoologici più difficili e appassionanti del nostro tempo: il mistero del Gattopardo, o Lince appenninica. Una dopo l’altra, cadono tutte le barriere che offuscavano la vista e confondevano l’intelletto. E il mito del magnifico Felino (ma allora esisterà davvero?) si svela finalmente davanti a noi, con tutto il fascino della natura inafferrabile e indomabile.
Il volume si può anche scaricare da internet ad un costo ridotto (? 6,25).
La trama
Mite e generoso, il settantaseienne marchese Erminio Musichini riceve l’avviso che un suo lontano parente mai conosciuto ha intentato contro di lui una causa d’interdizione, in realtà per impossessarsi dei suoi non pochi beni.
Durante il decisivo incontro con lo psichiatra, il dottor Farina, incaricato di redigere la perizia sullo stato di salute mentale di Musichini, lo stesso marchese dichiara di aver visto ben sette volte, durante le sue lunghe e abituali escursioni, il lupo cerviero, animale leggendario. La situazione sembrerebbe precipitare per il vecchio se questi non fosse difeso con sollecitudine dall’avvocato Pasquale de Felice, il quale inizia un’indagine accurata per dimostrare che l’esistenza del lupo cerviero non è frutto della fantasia del marchese.