Parchi lombardi in balia dell’abusivismo

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L’86% dei parchi regionali della Lombardia non ha il riconoscimento dello Stato, quindi non è incluso automaticamente nelle aree protette esenti da condono. Questa la preoccupante situazione normativa dei parchi lombardi che, grazie alla legge voluta dall’Assessore Nicoli Cristiani nel 2000 (l.r. 11/2000), non hanno requisiti di protezione tali da poter essere definite «aree protette» a norma di legge nazionale. Solo porzioni minime dei parchi regionali lombardi rientrano nell’elenco ministeriale delle aree protette esenti dal condono, porzioni che corrispondono alle zone di maggiore tutela nel cuore di alcuni singoli parchi, in totale non più del 14% di quello che la Regione Lombardia definisce «territorio protetto».
In pratica la Regione non fa che gonfiare a dismisura i dati relativi alle proprie quote di territorio protetto, anche se di fatto la protezione è solo sulla carta e i territori naturali di pregio sono lasciati in balia di piani regolatori che sono spesso a dir poco disinvolti, dell’abusivismo, del caos urbanistico e ora anche del condono.
«Il sistema di protezione dei nostri parchi ha maglie troppo larghe che – affermano le associazioni ambientaliste – rischiano di far passare gli scempi di troppi furbi. Chiediamo che la Regione si attivi al più presto contro il condono e in particolare per la salvaguardia delle aree naturali di pregio e di quelle a rischio idrogeologico».
(Fonte Legambiente e Wwf)