La valle del Ticino è posta quasi al centro dell’area più densamente abitata d’Italia. Nel raggio di 100 Km in linea d’aria attorno ad essa vivono circa 12 milioni di persone, mentre al suo interno abitano oltre 430.000 residenti (Bocca e Magna, 2001). L’elevata vicinanza (poche decine di chilometri) con 7 capoluoghi di provincia lombardi e piemontesi, le caratteristiche di massima accessibilità dell’area ed i suoi elementi di attrazione ne fanno un ambito molto frequentato, con punte massime nei fine settimana e nelle giornate festive di primavera-estate. Si stimano, in un bel fine settimana di inizio estate, valori attorno agli 800.000 visitatori giornalieri (dato Parco Ticino). Pertanto nell’arco dell’anno l’affluenza dei visitatori su tutto il territorio del Parco è stimabile attorno ad un ordine di grandezza di alcune decine di milioni di visitatori.
Tuttavia dalle osservazioni svolte in questi anni il principale bacino d’utenza sembra essere l’area milanese, seguita da quella varesino-piemontese e da quella pavese. In tal senso il Parco sembra manifestare in pieno la sua valenza regionale e interregionale (considerando anche la parte piemontese), attirando visitatori e fruitori soprattutto da ambiti molto a ridosso del Parco stesso. I visitatori provenienti da più lontano e addirittura da altre regioni o dall’estero, pur probabilmente in aumento, sembrano essere ancora una minima parte rispetto alla grande maggioranza.
Anche la diffusione dei visitatori all’interno del territorio del Parco non è uniforme, sia nel tempo sia nello spazio. Vi sono aree di limitata estensione ma molto affollate seppur per pochi mesi all’anno (es. spiagge), altre utilizzate su estensioni maggiori e in modo più omogeneo durante le quattro stagioni (es. piste ciclabili), benché i mesi di aprile-luglio e settembre-ottobre rimangano i periodi di massima presenza turistica, come peraltro molte delle zone naturali che non hanno attrattive collegate agli sport invernali.
Altri siti di arrivo e sosta ( o di partenza per brevi spostamenti locali) sono anche alcuni punti panoramici (es. Tornavento) o zone di interesse storico-monumentale (es. Abbazia di Moribondo, alcune vecchie ville ed antichi mulini, ecc.).
Naturalmente grande attrazione esercitano anche i monumenti e le aree storiche situate all’interno delle principali città del Ticino (es. la piazza Ducale di Vigevano o il ponte vecchio e piazza del Duomo a Pavia).
Le 26 spiagge principali censite, assieme ad alcuni impianti sportivi e piscine poste nelle loro immediate vicinanze, sono comunque i punti di maggiore attrazione per il turismo di massa estivo, nonostante le acque del fiume siano per buona parte del suo corso non balneabili (principali punti di arrivo e sosta).
La rete delle piste ciclabili e dei principali sentieri attrezzati (con segnaletica, pannellistica informativa, aree di sosta, ecc., pur essendo in parte anche un servizio offerto ai turisti dal Parco e dai comuni consorziati rappresenta comunque una rete infrastrutturale che contribuisce anch’essa alla mobilità interna del Parco, in questo caso ovviamente per utenti non motorizzati.
Questa peculiare parte della rete viaria interna ha raggiunto nel Parco del Ticino un buon livello di sviluppo, anche
approfittando di strutture preesistenti che sono state intelligentemente adeguate a queste funzioni con relativa facilità (es. strade alzaie dei navigli). Da ricordare come queste infrastrutture siano nella maggior parte dei casi ben segnalate ed anche promosse con cartine e materiale informativo.
Il totale dello sviluppo dei 15 sentieri «codificati» e segnalati è di circa 315 chilometri, che peraltro costituiscono solo una parte della rete viaria non automobilistica che attraversa la valle del Ticino; ai percorsi sopra indicati vanno infatti aggiunti la fitta rete di sentieri non segnati e le altre piste ciclabili, per uno sviluppo complessivo stimabile in alcune centinaia di chilometri. Lo stesso Ente Parco dichiara una sentieristica segnalata che supera i 400 chilometri, mentre è previsto il completamento dei vari collegamenti dei numerosi tratti già realizzati di piste ciclabili al fine di realizzare un unico grande asse ciclabile parallelo al fiume, tra Sesto Calende e Bereguardo, di circa 170 Km. complessivi.