Terrazze sull’Adriatico: parte la sperimentazione sul territorio

319
Tempo di lettura: < 1 minuto

Restauro Paesaggistico e Ambientale: un nuovo orientamento culturale, scientifico e professionale per la difesa e lo sviluppo delle realtà territoriali in tutte le loro componenti: naturali, storico-sociali e antropiche. Uno sguardo che parte dalla tradizionale matrice del restauro architettonico e ne amplia i confini ponendo in relazione discipline apparentemente lontane ma nella realtà estremamente utili ed efficaci per tenere nella giusta considerazione tutte le variabili in campo.
Un approccio innovativo che ha il proprio ambito di confronto e sperimentazione, codifica e riconoscibilità, nella neonata Associazione per il Restauro del Paesaggio, dell’Ambiente e del Territorio (Arspat): ente culturale senza scopo di lucro che si propone di promuovere, attraverso azioni di raccordo e divulgazione, questo innovativo modo di interpretare e sviluppare il tema del restauro attraverso la messa a punto di una metodologia multidisciplinare che comprenda contributi di ingegneria, architettura, urbanistica, agronomia, ecologia, chimica, biologia, medicina, farmacia e delle altre scienze impegnate, a vario titolo, nell’analisi, nel rilevamento, nella conservazione e nel restauro. Un’interazione a tutto campo con lo scopo di favorire risposte sistemiche ai problemi di conservazione e riabilitazione ambientale, della salute e del benessere fisico, sociale e mentale dell’uomo in relazione all’ambiente. In definitiva un ripristino del territorio che, nell’ottica del restauro moderno teso al recupero per il riutilizzo, riesca a soddisfare sia le esigenze di utilizzo e funzionalità che di sostenibilità e conservazione delle risorse e di limitazione dei rischi.
Ad Arspat aderiscono Docenti Universitari e Professionisti delle differenti discipline scientifiche coinvolte da questo nuovo ambito del restauro, Ordini Professionali, Enti Pubblici, Fondazioni. È presieduta dal prof. Francesco Gurrieri, Direttore del Dipartimento di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici (Dires) dell’Università di Firenze.