Un italiano intraprendente

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( Agronomo )

Per capire il valore di questi interventi bisogna aver osservato da vicino il livello di emarginazione e di abbrutimento in cui vivono queste etnie, con un minimo di distacco ideologico; in pratica si può prendere atto che, man mano che le condizioni di vita degli albanesi migliorano, aumenta l’intolleranza tra le due etnie. Il solco si approfondisce inesorabilmente.
Pochi giorni fa sul traghetto Bari ? Durazzo ho avuto la ventura di conoscere un interessante personaggio di Solofra (Avellino), il signor Gaeta che mi ha informato di essere il titolare di una fonderia che recupera materiali metallici selezionati da Residui Solidi Urbani. Mi ha fatto, con piacere, scoprire che nell’attività di recupero sono impegnate un migliaio di famiglie Rom come suoi fornitori di rottami; gli consegnano materiali di vario genere (dalle lattine alle ferraglie varie) assicurandosi un discreto reddito che, in circa dieci anni di attività, ha consentito loro di attrezzarsi con mezzi motorizzati leggeri (tricicli), furgoni e apparecchiature per la pressatura di materiali selezionati.
Il signor Gaeta mi ha inoltre raccontato che, in un incontro a Tirana con diverse ONG europee dove si discuteva sulla possibilità di promuovere la raccolta differenziata dei residui solidi urbani, ha suggerito di partire dall’esperienza dei Rom, veri leader in questo settore in Albania.

In effetti, venute meno le vecchie attività dei nomadi europei: l’artigianato del rame, le attività di commercio ormai estinte (cavalli ecc.), il mondo occidentale che li ospita dovrebbe essere il promotore di un processo di riqualificazione che non c’è mai stato.
Fermo restando l’obiettivo della loro sedentarizzazione, con tutte le implicanze favorevoli all’innalzamento socio culturale connesso alla scolarizzazione, sarebbe opportuno incanalarli, in modo umano e decente in un settore che, se eseguito con norme igieniche controllate e con professionalità, nulla avrebbe da invidiare ad altri settori produttivi assicurando una certa fonte di reddito.
Il costo non dovrebbe essere elevato, si tratterebbe di aiutarli finanziariamente nell’acquisto delle attrezzature necessarie (automezzi, presse, ecc.), nella messa a disposizione di siti recintati adatti all’ammasso ed alla prima lavorazione dei materiali trattati, di costruire nei pressi piccole abitazioni per la guardiania ed un minimo di servizi civili(acqua corrente, luce, ecc.). Il discorso va certamente approfondito ed affinato, non si può presumere di farlo finire qui. Quindi da ritenere come lancio di una semplice idea degna di sviluppo.
Una unica speranza ci rimane: che il modello albanese si evolva e che possa essere esportato nelle nostre realtà, dove la situazione va di giorno in giorno deteriorandosi.