Nell’ambito della Ventesima Esposizione Internazionale dal titolo La memoria e il futuro La Triennale di Milano presenta la mostra Quotidiano sostenibile. Scenari di vita urbana che resterà aperta al Palazzo dell’Arte dal 23 settembre al 21 dicembre 2003.
Vivere meglio consumando meno, salvaguardare e sostenere la rigenerazione dell’ambiente sono alcune delle sfide del prossimo futuro. Per creare una «società sostenibile» occorre però instaurare un processo sociale condiviso d’apprendimento di quelle strategie che permettano di vivere, anche nella quotidianità, secondo tali criteri. Occorre generare delle «visioni» di un diverso modo di vivere, che siano anche strade potenzialmente percorribili. Il mondo della progettazione può dare il suo contributo.
Come potrebbe essere la vita quotidiana in una «società sostenibile», quali sono gli elementi comuni ad ogni società sostenibile oggi immaginabile e le scelte che, a partire da questi elementi, potrebbero essere compiute? La mostra Quotidiano sostenibile. Scenari di vita urbana presenta le risposte che oggi sono date e si possono dare.
Affinché l’immaginazione del futuro si rappresenti attraverso scenari possibili, la mostra raccoglie l’esperienza dei «Laboratori per la sostenibilità» (l’attività di ricerca e progettazione svoltasi nelle scuole di design di 10 paesi sul tema «Soluzioni sostenibili per modi di vita urbani»), elabora degli «scenari» per una quotidianità sostenibile e raccoglie le impressioni e le reazioni dei visitatori, tenendo come oggetto d’analisi la dimensione domestica del vivere e l’ambiente urbano.
La mostra parla dunque del futuro dell’abitare, ma non propone esempi di case o metropoli del futuro. Invece, fa il punto su alcune delle «strategie di vita» che stanno emergendo, risultato di forme d’innovazione che, più che tecnologiche, sono sociali. E che sono particolarmente significative, perché possono essere la base per l’elaborazione di una serie di proposte progettuali su come potrebbe svolgersi la vita quotidiana in una metropoli sostenibile. Non si tratta quindi di un’esposizione sul futuro, non si mostrano «cose mai viste», ma si espongono i «segnali del presente» da cui è estrapolato un panorama di proposte e scenari. Le proposte informano sulle idee e i progetti finora discussi e realizzati sul tema, gli scenari stimolano la produzione di nuove idee.
Attraverso diversi media – video, videoclip, story-board, audioguide – il pubblico sarà condotto in un percorso interattivo di tendenze, idee, progetti e proposte, e invitato a partecipare attivamente nell’esprimere opinioni e suggerimenti, o nell’inventarsi il proprio «scenario» personale, attraverso apposite postazioni.
Organizzata in due principali sezioni, «Laboratori e Scenari», la mostra è introdotta da installazioni video con incalzanti immagini di vita metropolitana, panoramica emblematica della vita contemporanea. La sezione in progress «Laboratori» presenta, in forma di story-board che il pubblico può ingrandire e proiettare, 72 proposte progettuali (catalogo delle idee) ed esempi reali (catalogo dei casi), frutto dei 15 workshop svolti nelle scuole di design di 10 paesi, dall’Italia alla Finlandia, Francia, India, Cina, Corea, Giappone, Canada, Usa, Brasile. La sezione «Scenari» presenta invece uno scenario complessivo di come potrebbe essere una vita quotdiana più sostenibile, raccontandolo attraverso tre possibili strategie di vita e sei «luoghi» emblematici ? ad es. «L’agenzia della
mobilità» o il «Negozio tutto fare», che sono elaborazioni delle soluzioni più interessanti proposte nella sezione precedente.
La mostra Quotidiano sostenibile. Scenari di vita urbana è collegata ad un programma internazionale finalizzato a costruire un network sul tema del design per la sostenibilità (Global Network on Design for Sustainability) e si propone di proseguire, adattandosi ed aggiornandosi, con un programma di itineranza pluriennale. L’iniziativa, la cui ricerca ed ideazione è della Facoltà del Design, Dipartimento Indaco, del Politecnico di Milano, ha ottenuto il patrocinio dell’Unep (United Nations Environment Programme).
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