Parassiti e decompositori

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Si parla di commensalismo quando una delle due specie trae nutrimento dall’altra senza arrecarle danno. I parassiti invece entrano in alcuni organismi vegetali e animali, ne traggono nutrimento rallentando la crescita e la riproduzione, talvolta compromettendo la sopravvivenza, di chi li ospita. In genere il parassita è di piccole dimensioni rispetto all’ospite. Un gran numero di malattie infettive, come la malaria, sono dovute all’intervento di parassiti, tanto che, per salvare la vita degli individui invasi, i parassiti vengono aggrediti con sostanze chimiche per salvare gli individui invasi, anche se talvolta i rimedi, come gli antiparassitari usati in agricoltura, hanno poi effetti negativi su altre forme di vita. Anzi una delle prime lotte ecologiche fu quella contro l’uso degli antiparassitari sintetici come il Ddt che uccidevano i parassiti di vegetali e di animali (fra cui gli insetti portatori della malaria) ma si diffondevano nell’ambiente distruggendo anche altri organismi utili «economicamente».

Una affollata popolazione di microrganismi vive nei terreni e svolge il compito di decomporre (si chiamano infatti decompositori) le molecole delle spoglie vegetali e degli escrementi animali trasformandone le molecole in altre sostanze in parte gassose, in parte chimicamente utili per la nutrizione della vegetazione presente. Si chiamano saprofiti gli organismi che si nutrono degli escrementi di altre specie; può trattarsi di decompositori come funghi, batteri o alghe, ma sono saprofiti alcune specie di orchidee. Il campione dei saprofiti è lo scarabeo. Questo coleottero non è bello e sembra sempre alle prese con qualcosa da fare; non appena trova dei rifiuti organici se ne impossessa e comincia a farli rotolare fino a quando non hanno raggiunto la forma di palline da ping-pong, e intanto si nutre di una parte delle molecole che essi contengono e alla fine trasporta queste palline, ormai ridotte a cellulosa e lignina, nella sua tana per poter finire di mangiarle con calma. Lo scarabeo vive, insomma, alleviando il lavoro e i costi delle aziende di raccolta e trattamento dei rifiuti e, nel suo piccolo, lo fa bene, senza discariche e senza inceneritori.

L’unico vero problema per quanto riguarda la vita sta nel fatto che essa si svolge in uno spazio limitato, costituito, a volta a volta, da un fiume, un lago, il mare, l’insieme delle terre emerse, l’intero pianeta.