Il dualismo nella «Scienza Ufficiale»

426
Tempo di lettura: 3 minuti

È ben noto come ovunque gli uomini oscillino tra due tendenze: autonomia separatista e desiderio di appartenenza. Queste tendenze sono presenti anche nella ricerca scientifica che con il concetto di «Scienza Ufficiale» che sa più di Chiesa che di Scienza, ha introdotto una dolorosa contraddizione di termini tra Scienza (che si occupa, o si dovrebbe occupare di ciò che non si sa), e Ufficiale che norma la buona tecnica, le leggi, che non è affare della ricerca scientifica, bensì dei settori applicativi e normativi). Un caso pratico di tale contraddizione che viene nella definizione di «Scienza Ufficiale» ci viene dalla diffusa disattenzione sulle intolleranze farmacologiche ed alimentari.

Un’altro punto critico della dizione di «Scienza Ufficiale» emerge da quanto scritto da Mario Ladu nelle sue Lezioni di Fisica per medici a proposito di «Esseri viventi e principi della termodinamica»: «In definitiva si può dire che tutti i risultati sperimentali indicano che le leggi fisiche valide per la materia inanimata, valgono anche per la materia vivente. Quest’ultima però, per il suo più elevato grado di organizzazione, è retta da altre leggi delle quali, purtroppo, non si può dire che oggi si sappia molto». Di ufficiale come scrive Ladu c’è purtroppo poco, oltre al dovere istituzionale del mondo scientifico di ricercare nei campi non conosciuti del sapere.

Intorno alla scientificità di alcuni concetti e di alcuni numeri sono in corso da qualche anno battaglie che hanno perso spesso il senso scientifico stretto per diventare ideologiche, «politiche» e spesso anche economiche. I confini tra verità e menzogna diventano sempre più labili sotto la pressione di interessi vari che hanno alterato la genuina ricerca della verità che caratterizzava l’etica della scienza ai suoi albori. Una riflessione intorno ai meccanismi di formazione della verità e della menzogna può essere utile non solo in ambito filosofico, ma nella stessa analisi dei processi culturali e scientifici che sottendono alle grandi scelte politiche e legislative che vanno poi a incidere sulle regole sociali che presiedono alla vita quotidiana.

Queste polemiche che riguardavano un tempo prevalentemente maghi , esorcisti imbonitori vari (su cui cresce l’audience di «Striscia la Notizia») ci riporta al problema generale della filosofia della scienza. C’è da riflettere su quanto accade nella nostra società dove milioni di persone si affidano all’occulto e sono spesso vittime di «salvatori» dell’anima e del corpo di dubbia origine e di dubbia attività. D’altronde quando il Papa affronta apertamente la presenza del «maligno» e del Diavolo nella vita sociale, quando le principali televisioni e i più importanti giornali aprono con l’oroscopo che dovrebbe indirizzare la vita quotidiana, poi c’è poco da stupirsi se l’occulto, la magia, la veggenza nelle sue nobili e ignobili forme abbiano poi tanto successo.

Un antidoto al dilagare delle truffe ai danni di tante persone in difficoltà alla ricerca di aiuto, può venire dalla diffusione del pensiero scientifico e della filosofia della scienza che sola può forgiare quella capacità critica capace di frenare il dilagare di pensieri irrazionali con tutte le conseguenze negative che oggi occupano le pagine della cronaca.

Più problematico il gioco della verità e della menzogna nel campo ambientale dove si assiste a situazioni difficili ai confini dell’imbarazzo, dove «si danno i numeri» su problemi come le polveri, campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti, temperature terrestri etc.

In ambito più strettamente teorico e scientifico i confini tra verità e menzogna diventano maledettamente confusi come le storie recenti della Memoria dell’acqua e della fusione fredda insegnano in uno scontro tra settori del mondo scientifico che sembra aver perso il senso della dialettica scientifica tendente alla ricerca del vero per diventare altro.

Forse per capire che accade bisogna rifarsi ancora agli antichi maestri e ancora il grande maestro per eccellenza resta Nietzsche che con la sua proposta di trasmutare l’arte in filosofia, nella filosofia della vita, può offrirci delle riflessioni utili per la vita quotidiana le carriere tra egoismo e altruismo, tra interesse generale e interesse personale, alla ricerca della realizzazione del sogno di felicità e della potenza, anche con l’ausilio di aiuti più o meno realistici.