Qualità dell’aria e cambiamenti climatici

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Due facce della stessa moneta. Gli inquinanti atmosferici ed i gas serra sono emessi dalle stesse sorgenti. Per questo, bisognerebbe avere programmi ben congegnati di riduzione dei gas serra che possono portare benefici anche in termini di qualità dell’aria. Anche se oggi gli organismi che si occupano delle due problematiche sono scollegati

Domani e mercoledì si terrà a Bruxelles, presso il Direttorato generale per la ricerca della Commissione europea il Simposio «Air pollution ? Climate interactions, contribution to european policy development».

Il Simposio è organizzato dal Network di eccellenza europeo Accent coordinato dal Cnr-Isac e significativamente ha luogo ad un mese dall’importante appuntamento della Conferenza sui Cambiamenti climatici di Copenhagen.

Il Simposio, infatti, si propone di esaminare attraverso i risultati scientifici ottenuti nell’ambito dei progetti europei del FP6 nell’ambito dei Cambiamenti globali, il contributo che la comunità scientifica europea nel settore può fornire ai negoziati per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici incombenti.

Il coordinatore del Simposio, Sandro Fuzzi (dell’Isac-Cnr)sottolinea che la tematica più importante che verrà discussa nell’ambito del Simposio è la connessione fra la qualità dell’aria ed il cambiamento climatico. Solo di recente, infatti, si è compreso che le due problematiche non sono che due facce della stessa moneta. Infatti, gli inquinanti atmosferici ed i gas ad effetto serra sono emessi dalle stesse sorgenti. Per questo, programmi ben congegnati di riduzione dei gas serra possono portare benefici anche in termini di qualità dell’aria. In modo speculare, strategie ottimali di riduzione dell’inquinamento atmosferico possono avere importanti benefici nel contrastare il cambiamento climatico. Con questo tipo di azioni combinate i costi di riduzione delle emissioni possono essere sostanzialmente ridotti, evitando nello stesso tempo impatti irreversibili sulla società e gli ecosistemi.

Queste evidenze, che sono solo di recente state evidenziate nell’ambito della ricerca, si scontrano con il fatto che a livello nazionale ed internazionale gli organismi che si occupano delle due tematiche sono diversi e le politiche ambientali sulla qualità dell’aria ed i cambiamenti climatici sono tuttora scollegate. Questo sarà anche uno dei principali argomenti alla Conferenza di Copenhagen.

Al Simposio parteciperanno non solo scienziati del settore, ma anche responsabili delle politiche ambientali dell’Unione europea e dei Paesi membri. Per l’Italia sarà presente il Dott. Corrado Clini, direttore generale del ministero dell’Ambiente che porterà il punto di vista dell’autorità nazionale su queste tematiche.

(Fonte Cnr)