Parchi nella… nebbia

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Mai come oggi il destino dei Parchi è stato avvolto nella nebbia, mai come ora si è parlato di loro soprattutto per tagli di fondi, decreti di riordinamento, soppressioni di enti, ridimensionamenti di confini e di poteri… Che ci fosse la necessità di riconsiderare seriamente l’intero sistema, ormai troppo in balìa di politica, burocrazia e tecnocrazia a tutto interessate salvo che alla natura, è fuor di dubbio. Ma viste certe premesse poco rassicuranti, come l’espansione in varie zone di ogni genere di abusi, siamo proprio certi che ora a dettar legge non torneranno, proprio come avveniva mezzo secolo fa, gli interessi della speculazione edilizia? Si potrebbe anzi dire che per i «palazzinari» del Bel Paese territori come quelli dei Parchi, sempre più sguarniti di forte tutela, sembrano rappresentare un vero e proprio Paradiso da conquistare.

L’aspirazione recondita degli italiani, difensori della natura più a parole che con i fatti, sembra quella di ridurli a semplici escrescenze municipali, qualcosa di simile alle pro-loco che, in mancanza di altro, proponevano come richiamo turistico feste locali e saghe delle lenticchie, concorsi di bellezza e fiere dei formaggi. Iniziative talvolta benemerite e gradevoli, ma ahimè! assai poco efficaci per richiamare attenzione internazionale, ecoturismo di qualità e concreto impegno di quanti vogliano davvero difendere l’ambiente.

Nell’attuale tempestosa fase politica non si sa ormai a che santo votarsi, né si capisce verso quali approdi stia ora dirigendosi la tormentata rotta dei Parchi, ma una cosa è certa: la situazione è confusa come non mai, e ben pochi sanno, vogliono o possono orientare la navigazione verso mari più tranquilli. Ciò che emerge dai Parchi Nazionali, del resto, non è poi troppo dissimile da quel che avviene nelle altre Aree protette: Parchi Regionali e Riserve di vario genere, Zone di tutela dell’Unione europea e Parchi Marini.

Ci sembra allora interessante riportare, su questa materia, la succinta Relazione presentata il 9 Novembre 2009 alla Tavola Rotonda di Visso da Franco Tassi, che di Parchi nazionali e Riserve analoghe, in Italia e all’estero, si è occupato più di chiunque altri. E poiché questa testimonianza evoca realtà e propone riflessioni che non possono essere ignorate, il Comitato Parchi approfondirà l’analisi occupandosi, in seguito, anche di casi concreti. Parchi virtuali o in caduta libera, ultrapoliticizzati o atonici, Parchi ridotti a Parcheggi o a Luna Park. Ma non solo allarmi e disastri: si scoprirà anche qualche Parco coerente, capace di funzionare bene e di progredire, e talvolta persino assurgere a caso di eccellenza, vero esempio da imitare. Chi opera in questo campo sa bene che per salvare la natura non ci si deve mai scoraggiare, ma sempre aprire il cuore alla speranza e continuare, passo dopo passo, il cammino iniziato.